Teatro in carcere
Le tragedie di Shakespeare per riflettere sulla vita.
“Una tragedia dopo l’altra” è il titolo dello spettacolo con protagonisti i detenuti del carcere di Parma. Si tratta dell’esito di un laboratorio condotto da Franca Tragni e Carlo Ferrari in occasione dei 400 anni dalla morte di Shakespeare. Sostenuto dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Parma, l’iniziativa è inserita nel Festival internazionale della Storia. Ai detenuti, per la prima volta, è stato consegnato un attestato di partecipazione.
Il teatro in carcere a portare vita. Lo spettacolo “Una tragedia dopo l’altra” con brani-assaggi tratti da William Shakespeare, è andato in scena martedì 8 novembre 2016 all’interno dell’istituto penitenziario di Parma. Protagonisti i detenuti che hanno preso parte al laboratorio teatrale condotto dagli attori e registi Franca Tragni e Carlo Ferrari.
All’iniziativa erano presenti l’Assessore alle Politiche Sociali, Laura Rossi e Carlo Berdini, direttore degli Istituti Penitenziari. Alla consegna degli attestati di partecipazione al laboratorio ai detenuti, l’Assessora Rossi ha detto: “Questo spettacolo è stato aperto alla cittadinanza: per il prossimo auspichiamo che siano i detenuti a portare lo spettacolo fuori”. Da oltre dieci anni l’Assessorato Politiche Sociali del Comune di Parma sostiene il laboratorio teatrale a favore dei detenuti; l’iniziativa è inserita in un programma volto al miglioramento della qualità della vita detentiva.
Lo spettacolo ha come filo conduttore le tragedie di Shakespeare: i detenuti hanno preso spunto da numerose tragedie del poeta per riflettere sulla loro condizione e i loro vissuti. Nello spettacolo sono inseriti anche dei pezzi scritti da loro. Franca Tragni e Carlo Ferrari hanno deciso d’impostare il lavoro sulle tragedie del poeta inglese per i 400 anni dalla sua morte.
Lo spettacolo si è aperto con i detenuti che camminavano come fossero nei camminamenti dell’ora d’aria. “Vivere per morire o morire per vivere”, “Ritrovare una nuova libertà” alcune delle frasi pronunciate. Alla fine uno dei detenuti ha sottolineato la gioia provata nell’occasione: “Non sapete che gioia proviamo oggi perché oggi ci sentiamo parte della città”.
Il laboratorio, gestito dall’associazione culturale Progetti&Teatro, ha previsto un incontro settimanale da novembre a maggio e ha visto la partecipazione di una decina di detenuti. Negli ultimi anni vi hanno preso parte detenuti del circuito dell’alta sicurezza e/o detenuti affetti da problematiche psichiatriche. L’esito finale del laboratorio è stato destinato ad altri detenuti. Per la prima volta, quest’anno, una replica dello spettacolo è stato aperto alla cittadinanza. La replica era inserita tra le iniziative del Festival della Storia che si svolge a Parma fra ottobre e novembre.
Sullo spettacolo
Una tragedia dopo l’altra da William Shakespeare
brevi assaggi tratti da: Romeo e Giulietta, Giulio Cesare, Macbeth, Otello, Amleto
con Alessandro, Antonio, Antonio D., Antonio F., Domenico, Ferdinando, Nicola, Pasquale, Tonino
drammaturgia e regia Carlo Ferrari e Franca Tragni
Una tragedia e poi un’altra e un’altra ancora. In tutto cinque.
Volevamo farci del male, o volevamo farvi del male! Nulla di tutto questo.
Abbiamo pensato a nostro modo di omaggiare Shakespeare in quest’anno dedicato ai 400 anni dalla sua morte. E perché allora non con le sue commedie, ci si potrebbe chiedere!
Non diamo una risposta precisa, forse, ci piaceva analizzare l’aspetto della rivalità, della sete di potere, dell’esistenza umana, della tirannia, della gelosia, dell’invidia, dell’amore, tematiche sempre attuali, non scalfite dal tempo, non invecchiate dal passaggio delle stagioni, ma ben presenti e martellanti…
Così, una tragedia, tira l’altra e la fune si riempie di malvagità, di personaggi, di trame, di corpi, di vendette… e di attori che cercano di metterle insieme, miscelandole e facendocene assaggiare passaggi e stati d’animo.