Argento Vivo in visita alla Comunità Islamica di Parma
L’incontro è stato guidato da Mohamed Amin Attarki, direttore del Centro Islamico, che ha ripercorso la storia della comunità a Parma.
Martedì 15 novembre un numeroso gruppo di iscritti ad Argento Vivo, l’iniziativa dell’Assessorato alla Cultura rivolta agli over 55 iscritti alle Biblioteche del Comune di Parma, ha visitato la sede della Comunità Islamica della città.
L’incontro è stato guidato da Mohamed Amin Attarki, direttore del Centro Islamico, che ha inizialmente ripercorso la storia della comunità a Parma: un percorso partito fin dagli anni del fascismo con l’arrivo di molti studenti di origine albanese e iraniana, ed in seguito, negli anni ’70, anche provenienti dalla Siria e dalla Palestina.
Parma è stata la sede dell’USMI (Unione degli Studenti Musulmani d’Italia), e poi, fino agli anni ’90, sede della Comunità Islamica d’Italia. L’ubicazione della Comunità si è trasferita negli anni da via Trento a borgo Cocconi, fino all’attuale posizione di via Campanini, più grande, per accogliere una comunità in crescita e ospitare una vasta biblioteca, molte attività culturali e un servizio di aiuto alle persone bisognose.
Dopo un excursus sulla storia dell’Islam in Europa e sulle connotazioni della religione musulmana, è stato dato largo spazio alle domande dei partecipanti, che hanno spaziato dal ruolo della donna nell’Islam, ai fatti di cronaca legati all’Isis (di cui c’è stata una ferma condanna, mettendo in rilievo che i principi sostenuti nel Corano nulla hanno a che vedere con gli scopi meramente economici dell’Isis), alla lettura e interpretazione del testo sacro.
Il direttore Attarki ha in chiusura sottolineato la vicinanza fra musulmani e cristiani, uniti dai concetti di preghiera e misericordia.