NOTIZIE / 14.03.18 / CULTURA

Il Terzo Giorno

A Palazzo del Governatore, dal 20 aprile al 1° luglio, la mostra a cura di Didi Bozzini promossa dal Comune di Parma sui temi dell’ambiente, della sostenibilità e del rapporto uomo – natura.

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Dal 20 aprile al 1° luglio 2018 il Palazzo del Governatore, nel cuore del centro storico di Parma, sarà la sede di una mostra singolare, Il Terzo Giorno, curata da Didi Bozzini e promossa dal Comune di Parma nell’ambito di una serie di eventi che daranno alla città l’occasione di riflettere sui temi dell’ambiente, della sostenibilità e del rapporto uomo – natura.

Il Terzo Giorno, prodotta e organizzata da Arkage (Artattack Group), società Benefit e B Corp certificata, è la prima in Italia ad avere un approccio ‘for benefit’: il 50% degli incassi della biglietteria saranno restituiti al Comune di Parma che finanzierà il “Km Verde”, progetto di sostenibilità ambientale.

“Nell’anno della proclamazione di Parma a Capitale Italiana della Cultura 2020, siamo orgogliosi di ospitare alcuni tra i più importanti e rinomati artisti contemporanei. È il segno che Parma si dimostra viva culturalmente, e dinamica e vivace dal punto di vista dell’offerta”, afferma Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma, che prosegue “il rapporto tra uomo e natura è centrale dal nostro punto di vista: arte e politica trattano il tema della natura da due punti di vista differenti.

Penso sia arrivato il tempo di portare un po’ d’arte e un po’ di sensibilizzazione al tema nel dibattito sociale e politico. Abbiamo tutti necessità di parlare della natura come elemento fondante della nostra vita. Penso che Il Terzo Giorno si ponga questi obiettivi: attraverso la bellezza e la qualità mostrare la potenza della natura e la necessità di rimetterla al centro dei pensieri di tutti noi”.

Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma, sottolinea “La mostra Il Terzo Giorno rappresenta il primo importante evento espositivo da quando Parma è stata proclamata Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2020. Non si tratta soltanto di una mostra che porta in città alcuni dei più importanti artisti della nostra contemporaneità a parlarci del rapporto tra arte e natura, si tratta di un discorso più ampio sul nostro futuro, sul nostro rapporto con l’ambiente che è diventato un tema ineludibile per tutte le società occidentali. Il Terzo Giorno vuole essere questo: una mostra bella da vedere, ma soprattutto bella da pensare. Un discorso che deve continuare in città per molti mesi anche quando la mostra starà girando altrove.”

Il Terzo Giorno è un racconto per immagini del mondo, in cui l’arte rappresenta una porta privilegiata di accesso alla conoscenza e al godimento della Natura.

Non una dichiarazione di militanza ecologista ma un viaggio attraverso le peripezie di un pianeta estenuato. Un racconto che conduce lo spettatore dalla Creazione (intesa come apparizione del mondo) alla Distruzione (o quantomeno al rischio delle sua distruzione) fatto di analogie e non di logica, di visioni e non di concetti, di meraviglia e non di speculazione.

Un percorso nel quale l’arte è proposta come la strada maestra che lo spirito segue per attraversare la natura e penetrarne il prezioso mistero, poiché l’uomo è l’unico animale capace di vedere in essa un’opera d’arte e quindi di creare forme che ne siano il riflesso.

Si tratta di un viaggio catartico attraverso i lavori di artisti contemporanei che inizia con Il Terzo Giorno della Genesi, segnato dall’apparizione della vita (Genesi 1,3), attraversa la creazione, la distruzione e il nichilismo, fino a un ritorno alla natura.

Come scrive Didi Bozzini: “Oggi il rischio della catastrofe è concreto, quotidianamente tangibile… forse, è giunto il tempo di chiedersi se non sia possibile trovare la strada per un nuovo Eden solamente grazie allo sguardo meravigliato degli artisti, di coloro che provano a esprimere la qualità della natura senza pesarne la mera quantità. La strada per un giardino dove l’immaginazione sostituisca il calcolo, il bello prenda il posto dell’utile ed il buono quello del molto”.

40 gli artisti in mostra: Marina Abramović, Jane Alexander, Giovanni Anselmo, Nobuyoshi Araki, Roger Ballen, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Alighiero Boetti, Jonas Burgert, Jake & Dinos Chapman, Mat Collishaw, Marc Couturier, Jimmie Durham, Jan Fabre, Hamish Fulton, Mario Giacomelli, Piero Gilardi, Leon Golub, HeHe (Helen Evans - Heiko Hansen), Anna Ippolito e Marzio Zorio, John Isaacs, Francesco Jodice, Bodys Isek Kingelez, Dorothea Lange, Richard Long, Andrea Marescalchi, Ryan Mendoza, Mario Merz, Nils-Udo, Eric Poitevin, Simone Racheli, Sebastião Salgado, Salvo, Serse, Tracey Snelling, Mircea Suciu, Gavin Turk, Sandra Vasquéz De la Horra, Koen Vanmechelen e Gilberto Zorio.

La mostra è una narrazione potente ed evocativa tra le 115 opere esposte (immagini fotografiche, installazioni e dipinti), e includerà tre installazioni site specific all’ingresso e all’uscita del Palazzo: una nell’androne a firma di Marc Couturier e due, sulle piazze Garibaldi e della Steccata, ad opera di una coppia di giovanissimi artisti, Anna Ippolito e Marzio Zorio.

Nelle sale del primo piano del palazzo fra le opere dedicate alla Creazione, spiccano alcune mai esposte al pubblico, come il menabò originale, le lettere dei vari Istituti Geografici e il primo dattiloscritto del famoso libro di Alighiero Boetti e la moglie Annemarie Sauzeau in cui venivano classificati i mille fiumi più lunghi del mondo, oppure viste raramente come le 4 fotografie di Mario Giacomelli della serie “Il motivo suggerito dal taglio dell’albero”.

Nelle sale del secondo piano dedicate alla Distruzione, fra le particolarità le opere dell’artista congolese Bodys Isek Kingelez, di cui il MOMA di New York ospita da maggio una retrospettiva, la prima che il museo americano dedica ad un africano nero, oppure le foto di Dorothea Lange scattate nel 1931 con lavoratori messicani che lasciano gli Stati Uniti perché non c’è più lavoro, che potrebbero essere state scattate ieri.

La mostra sarà animata da convegni, iniziative e proposte collaterali.

Le settimane precedenti l’inaugurazione saranno scandite dagli eventi della serie Aspettando il Terzo Giorno: il 15 marzo, l’autore Bruno Arpaia presenta al pubblico la sua opera Qualcosa, là fuori; il 20 marzo, l’astronauta Paolo Nespoli incontra il fumettista Leo Ortolani in Tra nuvolette e stelle; il 26 marzo, infine, il professor Dario Costi e l’economista Enrico Giovannini discutono di scenari futuri in L’utopia sostenibile.

Nella notte del 26 maggio, tutta Parma si accenderà per La Notte del Terzo Giorno: un suggestivo evento diffuso che avrà inizio con una visita notturna delle sale della mostra e proseguirà con concerti, video mapping, proiezioni e performance. Tema trainante sarà la luna piena, nella sua accezione simbolica di mistero e scoperta.

Iniziativa di particolare importanza sarà l’Atelier dei Bambini, un laboratorio di “immaginazione materiale”, che fornirà ai bambini dei materiali e una guida su percorsi che permettono di sviluppare un immaginario: da una pietra a un grattacielo, da un ramo a una canoa, da una foglia a un giardino all’italiana.

L’evento si terrà negli spazi limitrofi alla mostra e si concluderà con la creazione di un’unica opera di 1.500 pezzi.

L’Atelier dei Bambini darà anche la possibilità alle scolaresche e a tutti i bambini dai 5 ai 10 anni che visiteranno la mostra di realizzare il proprio “pezzo di cielo” ispirandosi alla “Stella - Seta” di Gilberto Zorio, alle opere “Sous Bois” di Eric Poitevin, “Communist Apartment” di Tracey Snelling e “Hôtel de Ville de Kinshasa” di Bodys Isek Kingelez, esposte in mostra.

In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo con un saggio del curatore ed un’antologia di pensieri degli artisti sulla relazione tra arte e natura.

La mostra ha i patrocini di: Commissione Europea – delegazione di Milano, Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare; ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Centro Etica ambientale, FAI – Fondo Ambiente Italiano, Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Legambiente, Slow Food, WWF Italia, Movimento B-Corp, The Natural Step Italy, Regione Emilia Romagna, Energie Diffuse, Associazione “Parma, io ci sto!”, Università degli Studi di Parma, Fondazione Collegio Europeo di Parma.

La mostra Il Terzo Giorno è resa possibile grazie alla partecipazione di:

Main Sponsor: Barilla, Chiesi, Davines

Sponsor: BNL Gruppo BNP Paribas

Supporter: Bormioli Luigi, Fidenza Village, OPEM, O’, Parmigiano Reggiano, SCA.DI.F. S.p.A.

Sponsor Tecnico: Reale Mutua; Interconsul

Partner dell’Atelier dei bambini: Gruppo Spaggiari

 

Scheda Informativa

Mostra: Il Terzo Giorno

Curatore: Didi Bozzini

Produzione e organizzazione: Arkage (Artattack Group)

Sede: Palazzo del Governatore - Piazza Garibaldi, Parma

Preview Stampa: giovedì 19 aprile 2018, ore 11.00

Apertura mostra: 20 aprile – 1° luglio 2018

Orari apertura mostra: mercoledì e giovedì dalle ore 12.00 alle 20.00, venerdì dalle

ore 12.00 alle 23.00, sabato e domenica + festivi (25 aprile, 1° maggio, 2 giugno)

dalle ore 10.00 alle 20.00. Lunedì e martedì chiusi

 

Ingresso: intero 9 euro, ridotto 6 euro (under 26, over 65, invalidi, insegnanti, gruppi

di minimo 10 persone), omaggio (bambini fino a 10 anni, accompagnatori di invalidi,

due accompagnatori per le scuole, un accompagnatore per gruppo di adulti)

Info: +39 05.2121.8035, segreteria@ilterzogiorno.it

Sito: www.ilterzogiorno.it

Facebook: Il Terzo Giorno https://www.facebook.com/ilterzogiorno

Instagram: ilterzogiorno https://www.instagram.com/ilterzogiorno

Twitter: @il_terzo_giorno https://twitter.com/il_terzo_giorno

Hashtag: #ilterzogiorno

 

Aspettando Il Terzo Giorno

Giovedì 15 marzo 2018, ore 17.30

Bruno Arpaia, presentazione del libro Qualcosa, là fuori

Parma, Auditorium di Palazzo del Governatore

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

Martedì 20 marzo 2018, ore 18.30

Paolo Nespoli e Leo Ortolani in Tra nuvolette e stelle

Parma, Circolo di Lettura e Conversazione, via Melloni 4/A

Evento su prenotazione. (prenotazioni Interlingua al numero 0521 503353). Posti esauriti

 

Lunedì 26 marzo 2018, ore 17.30

Dario Costi e Enrico Giovannini in L’utopia sostenibile

Parma, Auditorium di Palazzo del Governatore

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

 

La Notte Del Terzo Giorno

Sabato 26 maggio 2018, dalle ore 18.30 alle 21.00, visita alla mostra

 

Testo di Federico Pizzarotti,

Sindaco di Parma

La Natura, lettera maiuscola, come creazione e bellezza. Come massima espressione del mondo in movimento e in mutazione. Per quanto lunga e instabile possa essere la strada che ci porta al progresso, la Natura rimane davanti ai nostri occhi un elemento eterno e vivo. In movimento e immutabile al tempo stesso, pur sembrando una contraddizione in termini. In movimento perché cambia e con lei cambiamo, immutabile perché rimane essenzialmente la sostanza di tutte le cose.

La Natura, infine, è centrale nel dibattito sociale, economico, politico e istituzionale: non possono esserci buone pratiche senza la tutela della Natura e del mondo in cui viviamo; non può esserci qualità senza la difesa dell’ambiente; non può esserci progresso senza l’innovazione che tenga conto delle esigenze della Natura.

Al centro della mostra Il Terzo Giorno, dunque, la potenza della Natura agli occhi dell’uomo, e la necessità dell’uomo di rivedere la Natura fin nelle sue profondità: la sua salvaguardia e la garanzia della sua bellezza sono la strada verso una società di qualità e migliore sotto tutti i punti di vista.

 

Testo di Michele Guerra,

Assessore alla Cultura del Comune Di Parma

Ormai un po’ di mesi fa, ho passato una sera e qualche ora della notte con Il Terzo Giorno. Avevo chiesto al curatore di potermi portare a casa la cartella che conteneva le immagini delle opere della mostra, quelle che volevamo e quelle che, in larghissima parte, oggi sono esposte. Le ho proiettate e mi ci sono immerso, cogliendo la poesia profonda di quel biblico terzo giorno che da lontano torna a chiederci quale idea di futuro ci stiamo costruendo. La creazione e la distruzione, l’organico e l’inorganico, la materia e l’immateriale, la composizione e la decomposizione, gli elementi che si combinano nei segni, nei volumi, nei corpi e nelle forme che questa mostra esibisce e che investono con forza i nostri sensi. Le immagini che vedevo proiettate erano immagini che non mi stancavo di vedere, immagini che non mi stancavo di pensare nel goderne la capacità di parlare di arte e di natura, di tenerle insieme e di ricordarci – ne abbiamo bisogno – che l’atto artistico e tra gli atti più naturali del nostro essere umani.

Il Terzo Giorno, però, non è solo una mostra. Il Terzo Giorno vuole diventare un discorso. Come tutti i discorsi vuole avere la libertà di sconfinare, di includere, di proporre, di ascoltare e di accogliere. Il Terzo Giorno parla la lingua di una comunità che si è ritrovata intorno a questo progetto, che ha trovato nelle opere che vedete in questo catalogo l’oggetto simbolico di una riflessione comune, che ognuno sviluppa nel suo campo di azione in vista del bene supremo che è il rispetto dell’ambiente in cui viviamo, vale a dire il rispetto di noi stessi e del nostro prossimo. Le mostre servono a questo, l’arte serve a questo: a parlare della propria vita, del proprio ruolo nella società e, parlandone, a migliorarsi, a condividere un percorso e un obiettivo che è per tutti lo stesso. Di nuovo Creazione versus Distruzione.

Il Terzo Giorno è la prima grande mostra che Parma vive sapendo di essere Capitale Italiana della Cultura nell’anno 2020. Abbiamo ingaggiato questa sfida e l’abbiamo vinta lavorando sul tema del Tempo e insistendo sulla necessità di ripensare la contemporaneità della città, cioè quella dimensione in cui tutti i tempi si toccano, la sola che ci è dato vivere.

Roland Barthes, con una splendida definizione, diceva che il contemporaneo è “l’intempestivo”, qualcosa che sembra parlare una lingua leggermente diversa perché è già oltre il presente. Se avrete l’impressione che alcune opere esprimano questo essere oltre, sappiate che vi stanno dicendo qualcosa che è poco distante da noi, ma che ancora non siamo riusciti a mettere a fuoco. Il Terzo Giorno è l’inizio di un percorso, la scommessa che arte e cultura possano mostrarci il nostro oltre.

 

Didi Bozzini

Note biografiche

Già ricercatore alla Sorbona di Parigi e professore di filosofia, è critico e curatore indipendente. Ha collaborato con il Centro Pompidou di Parigi, il Museo Nazionale della Fotografia Fotografiska di Stoccolma, l’Istituto Nazionale dell’Audiovisivo di Parigi. Ha firmato diverse pubblicazioni monografiche su artisti moderni (Goya) e contemporanei (tra gli altri Alighiero Boetti e Sol Lewitt). Le più recenti riguardano l’opera del fotografo Roger Ballen (Asylum of the Birds presso Thames and Hudson – New York e The House Project presso Odee – Londra). Il suo saggio più recente è apparso in Italia nel marzo del 2017 con il titolo Abbecedario Eretico presso la casa editrice Aliberti. Scrive sulla rivista culturale ifioridelmale.it


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