Atelier Digitale alla Scuola Micheli
Innovazione e creatività grazie ai richiedenti asilo di Svoltare
Inaugurato l’Atelier Digitale per i bambini della Scuola Micheli costruito con il contributo dei richiedenti asilo.
Presso l’Istituto Comprensivo Giuseppe Micheli di Parma, l’Atelier Digitale è uno spazio recuperato all’interno dell’Istituto, per avvicinare all’innovazione e alla creatività i piccoli studenti della scuola primaria.
Attraverso l’esperienza di laboratorio, gli alunni del Micheli potranno acquisire competenze digitali utilizzando gli strumenti tecnologici messi a disposizione dalla Scuola anche grazie alla partecipazione al Programma Operativo Nazionale (PON) del Miur, finanziato dai Fondi Strutturali Europei. Un’iniziativa, ha spiegato il dirigente scolastico dell’Istituto, Maria Teresa Pastorelli, che ha promosso unità territoriale e integrazione, non solo perché ad avviare l’attività di questa nuova e importante struttura di formazione digitale per i giovanissimi studenti di Parma, sono intervenuti il Prefetto Giuseppe Forlani e l’Assessore al Welfare del Comune di Parma Laura Rossi, ma soprattutto perché alla realizzazione di questi importanti spazi di formazione per i piccoli studenti del territorio, hanno contribuito con allestimenti e decorazioni, gli stessi genitori degli alunni e due ragazzi pakistani richiedenti asilo accolti dall’associazione “Svoltare onlus”, Hussain e Imran, che hanno ristrutturato, come volontari, le aule che ospitano l’Atelier Digitale.
I genitori degli alunni e i ragazzi richiedenti asilo sono stati premiati dalla Scuola con attestati di ringraziamento che hanno sottolineato l’impegno della comunità di Parma per l’integrazione dei migranti. Queste iniziative di volontariato – come lo stesso progetto Happy Bus, dove i richiedenti asilo aiutano i bambini del Micheli ed altri istituti comprensivi della città a prendere lo scuolabus – sono promosse dal Comune di Parma, nell’ambito delle azioni progettuali di “Mi impegno a Parma“. Questi ragazzi, come ha sottolineato il Prefetto Forlani, collaborano in progetti di volontariato, proprio perché sono parte della comunità che li ha accolti. Una realtà sociale sempre più complessa e multietnica (lo stesso Istituto Scolastico Micheli, precisa la Pastorelli, ha il 50% di studenti stranieri) deve essere più vicina alle scuole e alle giovani generazioni, le quali devono confrontarsi con nuovi codici di comunicazione e nuove culture. Progetti come questo cercano di rispondere a questa rapida evoluzione della società esprimendo peraltro un bellissimo concetto di inclusione e di coesione sociale.