Premio a Richard Geoffroy di Dom Pérignon
Parma, Città Creativa della Gastronomia, celebra il potere della creazione di Dom Pérignon e del suo Chef de Cave, Richard Geoffroy. video
Giornata speciale per Parma - primo Comune italiano ad aver ricevuto dall’UNESCO il titolo di Città Creativa della Gastronomia - e Dom Pérignon, la Maison de Champagne che attorno al “Potere della Creazione” ha costruito il proprio ideale estetico. Protagonista di questo incontro è il massimo interprete dell’illuminata visione della Maison: Richard Geoffroy, dal 1990 Chef de Cave di Dom Pérignon.
Si uniscono oggi la maestria nel valorizzare la creatività nel cibo, rappresentata da Parma e dalle sue eccellenze, e la maestria nell’interpretare la creatività nel vino. Durante un momento importante come CIBUS, la Città di Parma accoglie infatti Richard Geoffroy e Dom Pérignon per celebrare chi ha saputo portare un contributo innovativo al mondo dell’enogastronomia, istituendo per l’occasione un “Premio alla Creatività di Parma Città Creativa della Gastronomia UNESCO”.
“L’estro creativo e una visione originale, uniti a sensibilità, qualità e competenze tecniche uniche, hanno reso Dom Pérignon un esempio per l’enologia mondiale, e il nostro Chef de Cave ne è ispiratore ed eclettico interprete”, afferma Valeria Righetti, Senior Brand Manager Dom Pérignon Italia.
È Richard Geoffroy a decidere se creare o meno il Millesimato e quando questo è pronto per essere svelato, con una grande attenzione al lavoro del tempo in cantina: “il tempo non è lineare, è l’uomo a renderlo tale”, dichiara. Con lui la Maison ha introdotto il concetto di Plénitudes, finestre temporali - raggiunte grazie all’evoluzione sui lieviti - durante le quali lo Champagne rivela la propria identità in maniera più chiara e incisiva e può quindi essere presentato al mondo.
La Première Plénitude si compie dopo almeno otto anni di elaborazione, secondo l’annata: è Dom Pérignon Vintage, Plénitude dell’Armonia. La Deuxième Plénitude si ottiene dopo oltre sedici anni di elaborazione: il vino è intenso, vibrante, preciso, l’energia è al suo apice; questo è Dom Pérignon P2, l’Età dell’Energia. La Troisième Plénitude si raggiunge dopo circa venticinque anni dalla vendemmia; il vino assume una complessità intrigante, mai espressa: è Dom Pérignon P3, la Plénitude della Complessità.
La città di Parma celebra dunque lo Chef de Cave di Dom Pérignon con momenti di incontro istituzionali e tra eccellenze del territorio, rinsaldando i rapporti tra il Comune parmigiano ed Épernay, cittadina francese con la quale si è istaurato, da tempo, un rapporto di amicizia e collaborazione, e che è sede delle cantine di Dom Pérignon.
Primo appuntamento, la cerimonia presso la Sala Consiglio del Comune dove, alla presenza del Sindaco Federico Pizzarotti e dell’Assessore alle Relazioni Internazionali Cristiano Casa, viene conferito a Richard Geoffroy uno speciale “Premio alla Creatività di Parma Città Creativa della Gastronomia UNESCO” per il suo contributo di innovazione, creatività e visione al mondo dell’enologia sancito con il dono di una stampa raffigurante il tracciato della città di Parma e la coccarda ufficiale, oltre ad una pubblicazione sul Teatro Regio e i biglietti per un appuntamento del Festival Verdi del prossimo autunno.
“Sono commosso per il prestigio e la sincerità di questa inziativa.” ha commentato Richard Geoffroy “Penso che fosse scritto che io dovessi venire a Parma. Io credo che, nel mondo, siamo destinati ad incontrare persone e luoghi che hanno le stesse corrispondenze e gli stessi valori. Questo premio vede sancire la creatività di Dom Pérignon e richiama la cultura di un territorio e della sua gente che con grande umiltà ha raccolto una visione, una visione che guida l’azione quotidiana della squadra che ruoto intorno alle cantine dello Champagne. Una visione estetica più che tecnica, che ha saputo sublimare l’armonia del vino con una continua ricerca, uscendo costantemente da una comfort zone che il nome del Dom Pérignon avrebbe consentito, che ha scelto invece di superare, di correre rischi, di provocare e di creare ogni volta un Millesimato unico”.
“Questo premio intensifica il legame tra Parma ed Épernay. Tra territori che simboleggiano l’eccellenza in tema gastronomico e di vino. Questo sancisce tradizione di città e di maestri, maestri che ne hanno raccolto i saperi, e che le proiettano verso il futuro e verso panorami ampi. Le vigne, i produttori e le cantine di Épernay sono patrimonio dell'umanità dell'Unesco. Parma è città della creatività del cibo. La creatività che Parma esprime in questo campo, è anche espressione di amore verso quello che la terra offre. Le abilità eccellenti di maestri che creano in termini di cibo e di vini appartengono alle due città, e grazie a questo riconoscimento, si sono unite ancor più concretamente ” dichiara Federico Pizzarotti in merito a questo premio.
“La creatività è un fattore decisivo per vincere le sfide del futuro” - prosegue Cristiano Casa, Assessore alle Relazioni Internazionali - “In senso gastronomico puntare ad un’innovazione continua è la strategia più proficua per valorizzare eccellenze conosciute a livello mondiale e sostenerne il loro giusto posizionamento a livello economico e turistico. E’ un grande onore celebrare in questo senso l’attività di Richard Geoffroy, firma mondiale dello champagne, maestro nella lavorazione di un vino indissolubilmente legato al territorio. Questo premio, grazie alla prestigiosa presenza di Geoffroy, sancisce la cifra peculiare dell’iniziativa: celebrare la capacità di trasformare prodotti del territorio, farli diventare ambasciatori di città, valorizzare le eccezionali tradizioni e gli straordinari risultati che la cucina può offrire e soprattutto il talento di protagonisti dell’enogastronomia di altissimo livello ”.
A seguire, una visita ad ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana fortemente voluta del Maestro Gualtiero Marchesi, nella splendida cornice della Reggia di Colorno.
Il Comitato Scientifico della prestigiosa Scuola – composto da Paolo Lopriore, Mariella Organi, Ezio Marinato e Davide Comaschi – ha studiato un menù in unica edizione, irripetibile, in onore della Maison de Champagne e della sua più recente creazione: Dom Pérignon P2 2000, un vino pieno di energia e intensità che ha da poco raggiunto la sua Deuxième Plénitude.
L’esperienza gastronomica proposta da Paolo Lopriore è costruita per valorizzare il concetto di convivialità, la stessa che caratterizza le tavole italiane, dove gli ingredienti trovano molteplici ed inusuali combinazioni. Al centro sono disposte le tagliatelle all’uovo, con l’accompagnamento principale di carne di manzo e di cavallo “California”, ma anche di falafel verdi, cipollotti rossi fritti, pancetta affumicata, panna, parmigiano reggiano, aceto balsamico tradizionale, ostrica e lattuga, con i quali il commensale può comporre il proprio piatto, scegliendo e dosando gli ingredienti a proprio piacimento.
Il genio si rivela nell’orchestrare tutti gli accostamenti a Dom Pèrignon P2 2000. L’ingresso di questo Champagne denota una carnosità graduale ma che svela quella succosità che negli elementi del menù come il filetto di cavallo, emblema della tradizione del Ducato, trova felice commistione per poi sfociare nella iodata finezza di cui l’ostrica ne è detentrice. Il menù si arricchisce anche del pane proposto dal maestro Enzo Marinato, del Savarin (dolce tipico francese simile al babà nostrano) e della Sciara, pralina studiata e realizzata dal pastry chef Davide Comaschi.
A seguire la Lectio Magistralis presso la Sala del Trono della Reggia di Colorno, condotta dallo Chef de Cave sul tema de “Il Tempo e le Plénitudes di Dom Pérignon”.
Il Tempo è da sempre elemento imprescindibile nell’equazione di Dom Pérignon: l’evoluzione del vino non avviene in maniera lineare, ma attraverso finestre temporali, definite Plénitude, in cui lo Champagne rivela la propria identità in maniera più incisiva e chiara. Il Tempo costituisce l’essenza delle Plénitudes, ne è anima e artefice e la sensibilità dello Chef de Cave entra in profondità nelle sue finestre temporali, per esaltarne le preziose peculiarità.
Enzo Malanca, Presidente di ALMA, ha commentato così l’incontro con Dom Pérignon: “È un onore per ALMA accogliere e ospitare un professionista del calibro di Richard Geoffroy. La dedizione, la passione, la cultura e l’esempio che uomini del suo calibro sanno trasmettere ben si confà con la filosofia di ALMA che trova nella didattica e nella cultura il suo senso primo.
Inutile nascondere anche la gioia di poter dare agli allievi della Scuola la possibilità di assistere a una Lectio Magistralis di tale livello. Il vino, nella fattispecie lo Champagne di Dom Pérignon, viene elevato a forma di cultura fruibile, a un momento di altissimo insegnamento umano oltre che tecnico”.
L’attenzione, la passione e l’impegno di Dom Pérignon per i vini d’annata è totale. Ogni bottiglia è un autentico atto di creazione, ottenuto solo con le migliori uve. L’intensità dello Champagne deriva da una precisione invitante e insieme misteriosa.
Già alla fine del XVII secolo, creare il “miglior vino del mondo” era l’obiettivo dichiarato di dom Pierre Pérignon, motivato da una costante tensione verso la ricerca dell’eccellenza enologica. Tre secoli dopo, la medesima ricerca della perfezione continua attraverso lo Champagne che porta il suo nome, guidando lo Chef de Cave Richard Geoffroy nell’elaborazione dei Vintage rari, in un processo creativo che perpetua lo stile di Dom Pérignon, garantendo al contempo l’espressione fedele di una particolare annata.
Ogni Vintage Dom Pérignon evolve gradualmente e, durante il suo percorso di maturazione, compie una serie di metamorfosi che ne esaltano le caratteristiche: sono le “Plénitude”, stadi in cui lo Champagne raggiunge livelli di massima espressione.
La Première Plénitude si compie dopo almeno otto anni di elaborazione, secondo l’annata: è Dom Pérignon Vintage, anche detta la Plénitude dell’Armonia. La Deuxième Plénitude si ottiene dopo oltre sedici anni di elaborazione: il vino è intenso, vibrante, preciso, è l’energia al suo apice, questo è Dom Pérignon P2, l’età dell’Energia. La Troisième Plénitude si raggiunge dopo almeno venticinque anni di elaborazione; il vino assume una complessità intrigante, mai raggiunta: è Dom Pérignon P3, la Plénitude della Complessità.
Lo Chef de Cave di Dom Pérignon s’impegna a discernere le annate che hanno raggiunto la piena espressione, rinnovando l’atto di fede nel Potere della Creazione. Insieme ad un’audace tensione alla giocosità, Dom Pérignon ispira ancora oggi i più grandi creatori del mondo. www.domperignon.com