NOTIZIE / 13.04.19 / CULTURA

Inaugurato il Parco Aquile Randagie

Affianco alla targa è stato scoperto anche il cartello storico illustrativo che riporta le tracce di ciò in cui le Aquile Randagie hanno creduto e il coraggio dimostrato.

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Questa mattina alla presenza dell’assessore alla Toponomastica del Comune di Parma Michele Guerra, del Prefetto Giuseppe Forlani, del presidente Comunità Masci Parma 8 Nicolò Tarasconi, del Presidente della Fondazione Mons. Andrea Ghetti Baden Agostino Mingone, del Rettore dell’Università degli Studi di Parma Paolo Andrei, di familiari e di numerosi rappresentanti di gruppi scout, si è svolta la cerimonia di intitolazione del Parco delle Aquile Randagie, posto tra via La Spezia e viale della Villetta.

Aquile Randagie erano un gruppo di ragazzi dei gruppi di scout di Milano, Monza e Parma fra cui don Ennio Bonati, Giampaolo Mora e Padre Paolino Beltrame Quattrocchi che svolgevano attività giovanili clandestine durante il periodo del fascismo

Affianco alla targa è stato scoperto anche il cartello storico illustrativo che riporta le tracce di ciò in cui le Aquile Randagie hanno creduto durante il loro percorso e il coraggio dimostrato portando avanti i principi dello scoutismo nonostante le Leggi Fascistissime ne impedissero la diffusione.

“I nomi delle vie ridisegnano la storia della nostra città, la nostra cultura e la costellazione di valori in cui abbiamo creduto. Questa intitolazione promuove valori universali, è la mia prima come assessore alla Toponomastica e non la dimenticherò” ha introdotto l’assessore Guerra.

Ad Agostino Mingone il compito di ricordare la storia delle Aquile Randagie: “Ricordare crea un ponte con il passato e già questo è un forte gesto educativo. Ricordare ciò che è stato fatto dalle Aquile Randagie ci dà la forza di continuare a credere fortemente nei nostri valori, di non smettere mai di trasmetterli e crederci. Dedicare a loro un giardino ha un significato profondo, in questo modo possiamo ‘seminare il futuro ricordando il loro operato’”.

 AQUILE RANDAGIE

Si facevano chiamare Aquile Randagie i ragazzi dei gruppi di scout di Milano, Monza e Parma fra cui don Ennio Bonati, Giampaolo Mora e Padre Paolino Beltrame Quattrocchi che svolgevano attività giovanili clandestine durante il periodo del fascismo. Una legge (la n. 5 del 9 gennaio 1927), una delle cosiddette Leggi Fascistissime, aveva decretato infatti lo scioglimento dei Reparti Scout nei centri inferiori a 20.000 abitanti, e l'obbligo di inserire l'acronimo ONB (Opera Nazionale Balilla) nelle insegne dei rimanenti. Papa Pio XI fu costretto a dichiarare sciolto l'Associazione Scautistica Cattolica Italiana (ASCI) il 24 gennaio dello stesso anno. Il 9 aprile 1928 tutto lo scautismo fu dichiarato soppresso dal Consiglio dei ministri. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, le Aquile Randagie, assieme ad altri, diedero vita all'OSCAR (Organizzazione Scout Collocamento Assistenza Ricercati) che si impegnò in un'opera di salvataggio di perseguitati e ricercati di diversa nazione, razza, religione, con espatri in Svizzera (noto quello di Indro Montanelli) e concludendo il proprio servizio proteggendo la vita, a guerra finita, ai persecutori di ieri.

Partecipano | Guerra Michele

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