Giorno della Memoria, il sindaco Pizzarotti e il Prefetto Forlani per la consegna delle Medaglie d’Onore
Al Maggiore, nell'ambito delle celebrazioni per il Giorno della Memoria 2020, sono stati ricordati i medici e gli infermieri deportati.
Storie, testimonianze e ricordi per non dimenticare. Nel Giorno della Memoria, lunedì 27 gennaio, dalle 16 alle 18, alla Sala congressi dell’ospedale Maggiore di Parma saranno ricordati, attraverso interventi storici e testimonianze di chi lavora nel mondo sanitario, medici, infermieri e operatori sanitari vittima delle leggi razziali e della deportazione nazista.
Dopo l’introduzione del direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Massimo Fabi, del Rettore dell'Università di Parma Paolo Andrei e del Prefetto Giuseppe Forlani la cerimonia si è aperta con la consegna delle medaglie d’onore alla memoria da parte del Sindaco Pizzarotti e del Prefetto Forlani.
Sono seguiti gli interventi di Domenico Vitale e Marco Minardi dell’Istituto storico della Resistenza, dei medici Paolo Moruzzi ed Enrico Vaienti che hanno parlato delle persecuzioni razziali subite da Mario Camis, Rettore dell’Università di Parma dal 1 novembre 1934 al 28 ottobre 1935 e di Giulio Faldini direttore della Clinica Ortopedica negli anni ’30.
L’appuntamento è proseguito con gli interventi degli studenti che hanno partecipato al Viaggio della Memoria 2019, al memoriale di Mauthausen. Le conclusioni sono affidate ai Rappresentanti istituzionali.
L’iniziativa all'Ospedale Maggiore di Parma si inserisce nel quadro degli eventi promossi dall’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea che a partire dal 2011 vengono ospitati dalle principali istituzioni della città con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sui deportati civili e militari dell’Ente che ospita l’iniziativa.
Il Giorno della Memoria è stato istituito nel 2000 e nel primo articolo del testo di legge si riconosce il 27 gennaio, giorno della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz (27 gennaio 1945) come data simbolica per “ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.