Cosa significa essere cittadini globali?
Quasi 900 studenti hanno risposto a questa domanda. Evento finale in streaming tra video, rime, musica per dirlo con le parole dei giovani. 👉: https://we.tl/t-9esklsJqy7
Coordinate dal Comune, con il contributo della Regione Emilia Romagna, le Associazioni territoriali del terzo settore hanno intercettato 857 studenti delle scuole di secondo grado per mettere le fondamenta di una Parma che possa dirsi città globale, che possa offrire contesti educativi per crescere cittadini del mondo.
Un cammino da comunità educante che si è svolto da Ottobre (durante non semplici mesi scolastici) mettendo in rete entusiasmi, talenti, spazi e modalità per poter rintracciare i segnali dei diritti umani e di una cittadinanza universale nel contesto quotidiano dei giovani studenti di Parma. “E’ fondamentale per me” ha detto durante la presentazione Nicoletta Paci, alla guida dell’Assessorato ai Diritti e alla Partecipazione che ha promosso e coordinato il progetto “il concetto di cittadinanza globale. Facciamo parte del nostro territorio, ma è fondamentale per i nostri giovani, affinchè possano essere adulti e cittadini consapevoli e attivi, capire le istanze, i bisogni, le criticità in una visione allargata al mondo intero”
Il frutto di questo percorso rimarrà visibile sul canale YouTube del Comune di Parma dove insieme a padlet e video sono fissati gli esiti dei percorsi attuati. Dal Centro Interculturale, all’Associazione Cibopertutti, dall’Associazione Parma per gli Altri con il coordinamento laboratoriale di CSV EMILIA 39 classi hanno tradotto quella che era solo una vaga nozione di cittadinanza universale in un contesto personalizzato e dialogante.
Lo sfaccettato esito finale, tessuto dal videomaker e storyteller Nicola Gennari, è stato stimolato dai laboratori-incontro con Sandro Coccoi, Alessandra Frigeri, Mariangela Incognito, Monia Mancaniello dell’associazione Parma per gli altri, Sandra Andreoli del Centro Aiuto alla Vita e Donata Frigerio associazione Muungano.
Nicola Gennari non ha solo raccolto e messo in luce le immagini degli studenti, ma li ha connessi, come una storia comune di sguardi, dettagli e parole frutto delle risposte che i ragazzi hanno dato alla domanda di partenza COSA SIGNIFICA PER TE ESSERE CITTADINI GLOBALI?
Durante la conclusione del progetto, che è avvenuta in streaming Fabio Carima, in arte Dank, un free-styler di Parma, ha realizzato un’improvvisazione in rime sulle suggestioni e le parole chiave prese dai bellissimi padlet costruiti da 31 classi. Video, immagini, canzoni, citazioni, testi, che hanno catturato quello che occhi dei giovani di oggi sentono più vivo nei confronti dei diritti umani e della globalizzazione.
L’evento, si è concluso con l’intervento del Sindaco Federico Pizzarotti che ha sottolineato come “E’ stato importante, anche in qualità di città Capitale Italiana della Cultura, lavorare sul tema della cittadinanza, sforzandoci per far crescere, anche in questo anno difficile, uno spirito di appartenenza alla comunità, di aiuto agli altri, di inclinazione al rispetto cominciando dalle scuole per poi allargarsi alla città e andare oltre. Serve parlarne, e progettare una nuova normalità, dove il quotidiano, sia dentro che fuori la scuola possa avere una visione più ricca”.
La presentazione del percorso e dei suoi esiti ha visto la conduzione di Flavio Lotti, Direttore Coordinamento nazionale enti locali per la pace e i diritti umani e un appassionato contributo di Jean Fabre ex vicedirettore del Programma dell’Onu per lo Sviluppo (UNDP).
Jean Fabre collegato da Ginevra ha sottolineato “Siete stati invitati a questa riflessione non per ragioni filosofiche. Nessuno sceglie il momento in cui viene al mondo. Dobbiamo fare i conti con l’epoca in cui viviamo, un’epoca che non ha precedenti nella storia dell’umanità. Non possiamo ignorare il nostro impatto individuale sull’ambiente. Le migrazioni ora per lo più sono interne ai paesi. A causa dei cambiamenti climatici avremo 250 milioni di persone che dovranno spostarsi. Siete la prima generazione che deve ripensare la società in una dimensione di necessità. Vi chiedo scusa perché chi vi ha preceduto ha vissuto in modo troppo spensierato. Ora abbiamo l’obbligo di costruire tutti con valori nuovi. Siete chiamati a costruire Stati e Paesi maturi, solidali, dove ci si prenda cura gli uni degli altri e della natura. Questa è la dimensione del cittadino globale”.