Parma Città Universitaria:gli esiti della ricerca
I risultati del questionario dell'Ateneo cui hanno risposto oltre 4mila studenti, per misurare percezione, fruizione e grado di soddisfazione sui servizi di Università e Comune.
Come considerano gli studenti dell’Università di Parma i servizi che Ateneo e Comune mettono a loro disposizione? Quanto li utilizzano? Quale è il loro grado di soddisfazione? E come valutano il vivere a Parma?
Sono solo alcune delle domande che stanno alla base della Ricerca “Parma Città Universitaria”, realizzata dall’Ateneo nell’ambito del progetto “Parma Città Universitaria”.
Una prima indagine conoscitiva, ad oggi unica nel suo genere, nata per misurare percezione e fruizione dei servizi che Università e Comune di Parma mettono a disposizione degli studenti, sondando le loro conoscenze e il loro grado di soddisfazione ed evidenziando quindi le aree sulle quali è necessario intervenire da parte dei due enti per rendere sempre più Parma una città universitaria. Ma anche una fotografia dell’ “universo studenti”: delle caratteristiche, delle abitudini, dei comportamenti, delle attese degli studenti dell’Università di Parma.
Oggi la presentazione nell’Aula Magna dell’Ateneo. Dopo gli interventi del Rettore Paolo Andrei, di Leonardo Spadi, coordinatore del Gruppo di lavoro Parma Città Universitaria, e di Chiara Vernizzi, vice coordinatrice del Gruppo di lavoro Parma Città Universitaria, la ricerca e i suoi esiti sono stati illustrati da Cristina Ziliani, professoressa ordinaria di Economia e Gestione delle imprese e coordinatrice del Gruppo di lavoro del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali.
L’Università ha coinvolto nel progetto la UO Comunicazione Istituzionale (committente della ricerca) e il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali – DSEA (ambito ricerche di mercato e strategie di marketing). La responsabilità scientifica è stata affidata ai docenti Cristina Ziliani (coordinatrice del gruppo di lavoro del DSEA), Guido Cristini e Beatrice Luceri, mentre le funzioni più operative sono state svolte dai borsisti Simone Aiolfi e Giada Salvietti.
I dati sono stati raccolti mediante un questionario online nel periodo giugno 2020 – settembre 2020. A causa dell’emergenza sanitaria, è stato richiesto di basare le risposte sul primo semestre dell’a.a. 2019-2020, in modo da ottenere una “fotografia” dei comportamenti “pre Covid-19” che sarà un utile riferimento qualora si volesse ripetere l’indagine periodicamente.
Il campione è stato di 4.094 studenti, iscritti a lauree triennali, a ciclo unico e magistrali. Un campione rappresentativo (il 18% dell’universo studentesco) che rispecchia la composizione degli studenti per Dipartimento, tipo di corso e residenza.
Diversi gli aspetti indagati: dall’abitare allo studiare, dal tempo libero alla percezione della città e a conoscenza, utilizzo, importanza e soddisfazione relativi ai servizi offerti da Ateneo e Comune.
Alloggio e spostamenti casa-Ateneo
Il 68,7% degli studenti alloggiava a Parma nel primo semestre del 2019-20, con una differenza significativa tra triennali + CU e magistrali (66,9% contro 75,8%) e tra iscritti al primo anno e iscritti ad anni successivi (61% contro 71%). Per la ricerca dell’alloggio sono stati utilizzati soprattutto social media e siti web specializzati (73,4%), impiegati significativamente di più dagli studenti magistrali.
Nel tragitto casa – Università le criticità più rilevanti sono state giudicate i mezzi pubblici affollati (criticità per il 72,7%) e non puntuali (62,5%), e la congestione del traffico (57,9%).
Com’è Parma per gli studenti?
Nella percezione degli studenti, Parma è innanzitutto accogliente (68%) e ci si vive bene (54%). Offre buoni servizi ed è viva per il 49% di loro, appare ben gestita per il 40%. La città è viva più secondo gli studenti degli anni successivi al primo (che escono anche di più) e per gli studenti del Sud, che valutano meglio anche tutti gli altri aspetti.
I servizi di Università e Comune: conoscenza, utilizzo, importanza, soddisfazione
C’è notevole variabilità nel grado di conoscenza dei servizi: 60-70 punti percentuali di differenza tra i più noti e i meno noti costituiscono un intervallo rilevante, su cui i due enti dovranno intervenire.
Inoltre per i servizi di entrambi gli enti c’è un gap tra conoscenza e utilizzo.
Per i servizi di Ateneo emerge ad esempio il gap di utilizzo dei servizi collegati alla Student card, che è di per sé molto nota e usata ma appunto non per alcune funzioni: la Student card offre dunque una pluralità di vantaggi per diversi aspetti della vita quotidiana (acquisti, tempo libero, mobilità e salute) che non sono sfruttati.
Per il Comune è invece evidente il gap di utilizzo di bike sharing e car sharing, conosciutissimi ma poco usati. Interessante anche osservare che il gap conoscenza-utilizzo è molto minore per gli studenti residenti al Sud: in meno conoscono i servizi del Comune, ma se li conoscono li utilizzano.
Altri aspetti indagati sono importanza dei servizi e soddisfazione degli studenti.
I servizi di Ateneo considerati importanti per la vita dello studente sono molti (10 sopra la mediana), e ruotano intorno alla Student card con i suoi sconti e convenzioni, e ad Er.Go (borse di studio ecc). In una scala di soddisfazione da 1 a 7, ben 9 dei 15 servizi considerati hanno raccolto voti 6 e 7 da oltre il 50% dei rispondenti.
L’importanza dei servizi del Comune per la vita dello studente a Parma ruota invece attorno a un numero più ristretto di servizi (3 sopra la mediana), tutti legati al mondo mobilità: abbonamenti a prezzo agevolato, orari notturni dei bus e “MiMuovo” sono considerati importantissimi, sono anche ben noti e anche la soddisfazione è superiore alla mediana.
I prossimi passi
Gli esiti della ricerca possono fornire informazioni molto utili a Università e Comune, perché mettono in evidenza le aree sulle quali è necessario intervenire per rendere sempre più Parma una città universitaria.
La ricerca rappresenta in ogni caso un primo tassello di un’attività che può proseguire e implementarsi, continuando, affinando e approfondendo ulteriormente la rilevazione sulla componente studentesca, monitorando alcuni dei fenomeni nel tempo e aggiungendo di volta in volta approfondimenti su temi specifici, come è nella natura di un “Osservatorio” che si vorrebbe costituire sul tema; inoltre il quadro non sarebbe completo se non si raccogliessero anche le attese, le percezioni e la visione degli altri stakeholder, quali enti pubblici, associazioni e istituzioni culturali cittadine.