Parma accoglie Vetrina Toscana
Note...di Degustazione: le assonanze tra Verdi e Puccini a tavola. Uno scambio culturale tra terre vocate all'enogastronomia, nel segno della buona tavola e della musica lirica.
Spesso si parla di cultura del cibo, ma qual è il cibo della cultura? Cosa mangiavano i grandi maestri e cosa rappresentava per loro la buona tavola?
Se ne è parlato durante l'incontro: "Note... di degustazione: le assonanze tra Verdi e Puccini a tavola" che si è svolto a Parma nell'ambito del "Settembre Gastronomico”.
L'appuntamento, nel segno della buona tavola e della musica lirica, è nato da uno scambio di buone pratiche fra terre vocate all'enogastronomia, iniziato a giugno a Firenze, in un dialogo tra realtà di eccellenza nel panorama enogastronomico.
Cristiano Casa, Assessore Turismo del Comune di Parma, ha espresso il proprio apprezzamento. “La collaborazione con Vetrina Toscana, che si occupa di valorizzare l’identità enogastronomica della Toscana, è per noi molto importante nel percorso di sviluppo che stiamo portando avanti. La Toscana, nell’ambito del turismo enogastronomico, è un assoluto riferimento a livello mondiale. Pertanto, Parma e l’Emilia, che rappresentano la Food Valley dell’agroalimentare e mirano a diventare la Food Valley anche del turismo enogastronomico, non possono che guardare alla Toscana come ad un modello da cui prendere spunto”.
Francesco Tapinassi, Direttore di Toscana Promozione Turistica ha dichiarato: “Fin dai suoi esordi, più di 20 anni fa Vetrina Toscana, la rete regionale che riunisce ristoranti, botteghe, produzioni di qualità e tutte le attività che offrono esperienze enogastronomiche ha da sempre promosso il legame tra enogastronomica e le forme d'arte. La cultura enogastronomica rafforza così ancora di più il proprio ruolo di attrattore turistico ed esprime al meglio l'identità del territorio”.
Lo chef Stefano Mei del ristorante "La Bilancia", di Massarosa (Lucca), della rete di Vetrina Toscana ha interpretato uno dei piatti preferiti di Puccini: “il risotto alla folaga” in un dialogo con lo chef Massimo Spigaroli, una stella Michelin al ristorante "Antica Corte Pallavicina", Presidente della Fondazione Parma Città Creativa UNESCO della Gastronomia e custode della tradizione culinaria della Bassa Parmense, terra capace di esprime il genio del Maestro Giuseppe Verdi.
Fino ai primi del Novecento, Massarosa si sosteneva grazie a una grande produzione di riso, il particolarissimo “Riso rosso di Massarosa”. La folaga invece era il frutto delle battute di caccia dello stesso Puccini, direttamente dalle rive del lago di Massaciuccoli.
Anche Giuseppe Verdi amava il risotto tanto che si dice sapesse farlo divinamente, in alcune lettere viene definito come un maestro: “maître pour le risotto”. Entrambi i compositori avevano un legame importante con le rispettive cuoche: Ermelinda Berni, cuoca di casa Verdi, e Isola Nencetti Vallini per il compositore toscano. Proprio a queste figure e alle loro lettere e ricettari, si devono le preziose informazioni sulle abitudini culinarie dei due Maestri.
La convivialità l’amicizia e la condivisione a tavola rappresentavano per i due geni musicali un momento importante. Si dice che Verdi, prima d’intraprendere un viaggio, inviasse ad amici e ospiti ricette scritte di suo pugno, affinché al suo arrivo potesse trovare le prelibatezze di suo gradimento.
Puccini si ritrovava con i suoi amici sulle rive del lago di Massaciuccoli ne “La capanna di Giovanni dalle bande nere”, ribattezzata: “Club La bohème”, che si fregiava anche di uno scherzoso statuto che prevedeva cibi prelibati e vini senza parsimonia.
Come del resto li univa la passione nel cimentarsi in cucina, di entrambi si sa che si divertivano a creare personalmente delle ricette: nelle lettere di Verdi si trovano spesso riferimenti a piatti e di Puccini è documentata l'attività in cucina, durante gli studi milanesi, assieme all’amico Mascagni.
Geni musicali e grandi appassionati della buona tavola: entrambi amavano i piatti del proprio territorio a testimonianza di un profondo legame con le radici e con la propria identità culturale.