NOTIZIE / 29.11.21 / CULTURA

La cultura in Italia: un volano per la ripartenza?

Il sindaco Pizzarotti e l’assessore Guerra al convegno AICI, dedicato al rapporto tra istituzioni culturali, territorio e amministrazioni locali nel nuovo PNRR.

convegno aici

È per dare un segnale forte sulla necessità di considerare la cultura tra i temi fondamentali per la ripresa che AICI - l’Associazione delle istituzioni di cultura italiane - con 139 soci tra gli istituti, le fondazioni e le accademie più prestigiose del Paese - organizza e promuove a Parma, Capitale Italiana della cultura 2021, la conferenza nazionale dal titolo “Le Regioni, gli istituti di cultura e le politiche culturali del territorio nel quadro del PNRR”.

Patrocinato dal Comune di Parma, il convegno si svolge in presenza e online, sulla pagina FB di Aici,  oggi nell’auditorium del Palazzo del Governatore, dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18.

Una giornata di incontri con l’obiettivo di stimolare la riflessione su come e con che ruolo le istituzioni culturali del paese possano essere un volano per la ripartenza e la crescita del paese, nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Un ruolo riconosciuto anche dal Ministro Franceschini che ha ottenuto un incremento di 17 milioni sul fondo per gli Istituti, portandolo da 33 a 50 milioni di euro.

Il convegno si è aperto con i saluti del Sindaco Federico Pizzarotti, di Michele Guerra Assessore alla Cultura del Comune di Parma, del Rettore dell'Università di Parma Paolo Andrei, di Paola Passarelli Direttrice generale Biblioteche e diritto d’autore del Ministero della cultura, di Mario Turetta Direttore generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura, di Massimiliano Smeriglio Deputato Parlamento europeo, Commissione cultura, e di Maria Cecilia Guerra Sottosegretaria per l’economia e le finanze.

Si sono poi svolti l’intervento introduttivo di Valdo Spini Presidente dell’Associazione delle istituzioni di cultura italiane (Aici) e le relazioni di Lorenzo Casini, Capo di Gabinetto del Ministero della cultura e Paola Dubini, Università Luigi Bocconi.

Numerosi e diversi gli ospiti coinvolti nella mattinata, esponenti del governo nazionale e delle regioni ma anche del mondo culturale italiano, che daranno voce al dibattito, moderati dal giornalista Rai Luca Ponzi: oltre ai contributi del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e di Francesco Profumo, presidente di ACRI, sono previsti gli interventi, tra gli altri, degli assessori alla cultura Ilaria Cavo (Regione Liguria e coordinatrice cultura Stato-Regioni), Mauro Felicori (Regione Emilia Romagna), Tommaso Sacchi (Comune di Milano) e al turismo Felice Casucci (Regione Campania) e di Lorenzo Casini, capo di gabinetto del Ministero della cultura, Paola Dubini, docente di economia della cultura, Flavia Piccoli Nardelli, deputata, Silvia Costa, Commissaria del Governo per il recupero dell’ex carcere S. Stefano Ventotene, Adriano Giannola, presidente di SVIMEZ, Nicola Antonetti, presidente dell’Istituto Luigi Sturzo.

Molteplici i temi affrontati, sia di carattere generale che più specifico:  dal rapporto Stato-Regioni come delineato nella Costituzione e nel suo sviluppo storico, agli indirizzi delle politiche per la cultura sul territorio, dal raccordo con le amministrazioni locali, che sono diventate negli anni sempre più protagoniste nella vita culturale del Paese, promuovendo iniziative di risonanza nazionale, operando per la conoscenza e la valorizzazione dei rispettivi territori e assicurando il proprio sostegno agli operatori pubblici e privati della cultura, anche in momenti caratterizzati da una limitata disponibilità di risorse economiche, alle effettive modalità di finanziamento delle istituzioni culturali territoriali, fino alle buone pratiche da rendere efficaci e concrete in vista della distribuzione dei sussidi del PNRR. Particolare attenzione verrà rivolta al Mezzogiorno, dove il tessuto delle istituzioni di cultura, pur vantando realtà di eccellenza, risente di una generale debolezza, che richiede un intervento mirato della parte pubblica ma anche un più attivo sostegno da parte del mondo dell’associazionismo culturale e dei suoi organismi di rappresentanza.

Il focus maggiore è stato sugli istituti di cultura, che insieme alle innumerevoli fondazioni e accademie che fanno parte dell’AICI, si sono misurati più di tanti altri con le opportunità offerte dalle nuove tecnologie in condizioni operative del tutto eccezionali, come quelle vissute durante i mesi difficili della pandemia. Attraverso la ricerca di nuovi pubblici e interlocutori, le istituzioni di cultura hanno dimostrato un’apertura verso la società, con risultati che testimoniano il ruolo fondamentale della cultura nella ripresa del Paese e come fattore imprescindibile di crescita e coesione sociale.

Ulteriore spunto di riflessione e approfondimento è stato il grande potenziale di sviluppo del raccordo, spesso già proficuamente avviato, tra istituzioni di cultura e il sistema formativo, scuole e università, attraverso forme di intese a livello regionale sia nel campo degli strumenti della didattica che nei contenuti, per esempio, in rapporto all’educazione civica.

A completare i lavori del convegno è previsto un seminario pomeridiano per presentare i risultati inediti dell’inchiesta sui rapporti tra Istituti e Regioni, con particolare riferimento al profilo finanziario, svolta tra i soci AICI dal Polo del ‘900 di Torino.  Risultati che saranno oggetto della discussione introdotta da Alessandro Bollo, direttore del Polo del ‘900 e apriranno il dialogo con i funzionari responsabili dei servizi culturali regionali e di alcuni istituti dell’AICI. Al tavolo del seminario siederanno i dirigenti delle Regioni  Paolo Baldi (Toscana), Gabriella Serratrice (Piemonte), Gianni Cottafavi, Claudia Leombroni e Micaela Lipparini (Emilia Romagna), insieme ai rappresentati degli Istituti Rosario Perricone (Museo Antonio Pasqualino di Palermo), René Capovin (Fondazione Micheletti), Matteo D’Ambrosio (Istituto Gramsci Torino), Pier Francesco Bernacchi (Fondazione nazionale “Carlo Collodi”), Matteo D’Ambrosio (Istituto Gramsci Torino), Roberto Guarrasci (Università della Calabria), Beatrice Verri (Fondazione Nuto Revelli).


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