NOTIZIE / 28.03.22 / CULTURA

L'architettura dei Capannoni

Martedì 29 marzo, alle 17, a Palazzo del Governatore, l'incontro nell'ambito della mostra “I Capannoni a Parma – Storie di persone e di città”.

capannoni a parma

Sarà una panoramica sulla storia e l’architettura dei “Capannoni”, gli edifici ultrapopolari realizzati a Parma nei primi anni Trenta del Novecento, l’incontro in programma per martedì 29 marzo alle 17 al Palazzo del Governatore.

L’appuntamento si svolge in concomitanza con la mostra I Capannoni a Parma – Storie di persone e di città, aperta fino al 25 aprile, curata dall’Università di Parma e dal Centro studi movimenti con il contributo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Parma nell’ambito delle attività di Parma Capitale della Cultura 2020+21.

Nell’incontro L’architettura dei Capannoni, che avrà come relatori i docenti dell’Area di Rappresentazione del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università, saranno analizzate le vicende architettoniche e urbanistiche che hanno condotto la città di Parma tra fine Ottocento e inizio Novecento ad arrivare alla realizzazione prima dei Piani di Risanamento in epoca fascista e poi ai Capannoni, fino alla loro sostituzione e al condizionamento successivo sulla città contemporanea.

L’origine dei Capannoni è intimamente legata a un momento specifico della storia di Parma: allo sventramento del “riottoso” Oltretorrente (“colpevole” delle Barricate del 1922) da parte del regime fascista e al conseguente spostamento di molte famiglie in caseggiati ultrapopolari dalla forma a capanna (di qui il nome) in zone periferiche (a sud Via Navetta, a ovest il Cornocchio, a nord Via Verona, Via Venezia, Via Toscana, il Paullo, ad est il Castelletto; tutte aree di bassissimo valore economico). Tanti alloggi affiancati, sormontati da un unico tetto a due falde (a capanna appunto): moduli abitativi per 4-6 persone di dimensioni molto ridotte (4,5 m x 5 m), dotati solo di una stufa e inizialmente senza acqua corrente (4 lavatoi e quattro latrine erano poste all’esterno, alla fine dell’edificio, a servizio di oltre 20/22 alloggi).

I relatori dell’incontro saranno i componenti del gruppo di docenti che hanno condotto la ricerca, affrontata attraverso l’analisi e l’elaborazione di un amplissimo apparato storico-iconografico: Paolo Giandebiaggi, Chiara Vernizzi, Andrea Zerbi, Maria Evelina Melley, Andrea Maiocchi, Sandra Mikolajewska, Alessandra Gravante e l’arch. Virginia Villani.

Le relazioni affronteranno il tema dei Capannoni di Parma come una lezione urbanistica da non dimenticare.

È indubbio, infatti, che molti degli insediamenti popolari del dopoguerra siano stati collocati nei luoghi in cui furono costruiti precedentemente i Capannoni o nelle loro immediate vicinanze, e la rappresentazione grafica delle sovrapposizioni urbanistiche è lì a dimostrarlo.

Le Amministrazioni comunali dopo la Liberazione si sono fatte carico della “vergogna dei Capannoni” anche se, viste le difficoltà economiche del Paese, si è dovuto attendere il 1957-58 per vedere realizzate le prime case popolari che hanno consentito la progressiva demolizione dei Capannoni e la sistemazione delle persone in alloggi dotati finalmente di cucina e di bagno completamente allestito.

L’incontro si terrà nell’auditorium Carlo Mattioli, a fianco della mostra in cui sono esposti disegni, progetti, piani urbanistici e immagini di architettura, molte delle quali provenienti dall’Archivio Storico Comunale e dall’Archivio di Stato, e la ricostruzione in scala 1:1 di un alloggio arredato, per rendere ancora più realistica l’esperienza espositiva.


Usiamo i cookie
Questo sito utilizza i cookie tecnici di navigazione e di sessione per garantire un miglior servizio di navigazione del sito, e cookie analitici per raccogliere informazioni sull'uso del sito da parte degli utenti. Utilizza anche cookie di profilazione dell'utente per fini statistici. Per i cookie di profilazione puoi decidere se abilitarli o meno cliccando sul pulsante 'Impostazioni'. Per saperne di più, su come disabilitare i cookie oppure abilitarne solo alcuni, consulta la nostra Cookie Policy.
Il sito utilizza cookie tecnici per analizzare il traffico da e verso il sito. I cookie tecnici consento anche di fornire un migliore servizio di navigazione sul sito, e raccolgono informazioni di navigazione a questo scopo.
I cookie di Web Analytics Italia sono usati per analizzare la navigazione sul sito al fine di migliorarla e fornire all'utente un'esperienza di navigazione migliore possibile.
I cookie di Matomo sono usati per analizzare la navigazione sul sito al fine di migliorarla e fornire all'utente un'esperienza di navigazione migliore possibile.
I cookie di Google Re-Captcha sono usati per analizzare la navigazione sul sito al fine di migliorarla e fornire all'utente un'esperienza di navigazione migliore possibile.
Il sito utilizza cookie di profilazione per analizzare il comportamento e le scelte degli utenti al fine di proporre contenuti mirati corrispondenti al profilo dell'utente
I cookie di profilazione di Youtube permettono di mostrarti le pubblicità che potrebbero interessarti di più, fare analisi di accesso alla pagina e sul comportamento dell'utente, facilitare l'accesso ai servizi di Google.
I cookie di profilazione di Google permettono di fare analisi di accesso alla pagina e sul comportamento dell'utente, e di mostrarti le pubblicità che potrebbero interessarti di più.