Alluvione del Baganza un anno dopo
Si è fatto il punto in un convegno organizzato dall'Ordine dei Geologi. L'assessore Alinovi ha descritto gli interventi del Comune di Parma.
Il 13 ottobre 2014 è una data che ha profondamente segnato Parma e i suoi abitanti: l'alluvione del torrente Baganza non poteva essere dimenticata.
Ad un anno esatto di distanza, proprio nel giorno dell'anniversario, martedì 13 ottobre, l’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna, insieme con il Comune di Parma e il dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Parma, con la collaborazione degli studenti di Geologia e con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia di Parma, GeoProCiv e Consorzio Bonifica Parmense, ha organizzato, presso l’auditorium dell’edificio Polifunzionale del Campus Universitario, il convegno “Alluvione del torrente Baganza del 13/10/2014: un anno dopo”.
L'intera giornata è dedicata alla riflessione sui tragici avvenimenti di un anno fa, anche attraverso le testimonianze dirette, ma soprattutto al confronto su ciò che è stato fatto per riparare ai danni e su ciò che resta da fare in materia di prevenzione per mettere in sicurezza il territorio.
“Essere qui a riflettere tutti insieme un anno dopo il disastro che ha colpito una intera porzione della città – ha affermato il sindaco Federico Pizzarotti aprendo il convengo – è per me un'emozione nel ricordo di quei giorni, ma anche un'importante occasione per riflettere al fine di evitare che si ripeta un evento del genere, o per far sì che almeno si riesca e ridurre considerevolmente il rischio. Il clima cambia – ha constatato il sindaco – e noi non possiamo farci trovare impreparati, è necessario delineare efficaci percorsi di prevenzione. Oggi – ha detto ancora Pizzarotti – daremo conto di quel che han fatto Comune, Regione e altre istituzioni impegnate su questo fronte, ma soprattutto dobbiamo prendere l'impegno di continuare a lavorare fino a quando avremo davvero fatto tutto il,possibile, le autocelebrazioni teniamole per il futuro”.
“Quella di un anno fa – ha affermato l'assessore regionale Paola Gazzolo – è una ferita difficile da rimarginare, porta con sé ricordi dolorosi e giustificati timori per il futuro, quindi serve subito mettere in campo strategie per la sicurezza delle nostre comunità”.
Entrando nel merito della situazione attuale, Paola Gazzolo ha detto che “tutto procede come previsto per i lavori in atto nel torrente per gli interventi di messa in sicurezza” ed ha ricordato che con la realizzazione prevista e finanziata della cassa di espansione il grado di sicurezza di Parma e del territorio sarà praticamente il più elevato possibile. Ricordando che finora sono stati investiti a Parma 10 milioni di euro da Governo e Regione, l'assessore ha annunciato che arriveranno altri 4 milioni dal fondo di solidarietà europeo, che serviranno soprattutto per mettere in sicurezza il territorio montano, ha annunciato che entro al fine di ottobre entreranno in funzione due nuovi pluviometri e che sarà ridotto notevolmente il tempo di lettura delle situazioni di allerta meteo.
“Per gli indennizzi ai cittadini – ha concluso Gazzolo – stiamo lavorando insieme al Governo. I danni nel parmense assommano a 100 milioni di euro, di cui circa un quarto per i provati. Molto abbiamo fatto, molto si sta facendo, vedremo come sarà possibile arrivare ai risultati che tutti auspichiamo”.
Il bilancio dell'attività svolta dal Comune di Parma ad un anno di distanza dall'alluvione è stato illustrato dall'assessore Michele Alinovi: “ Per la ricostruzione – ha puntualizzato Alinovi - abbiamo investito 3.650.000 euro, di cui oltre 3 milioni provenienti da Stato e Regione. Gli interventi di recupero non sono ancora finiti, ma siamo a buon punto. Ora stiamo anche lavorando anche sul fronte della prevenzione al piano di allertamento della protezione civile e alla delocalizzazione degli immobili abusivi, circa 90, presenti sull'asta del Baganza”.
L'assessore ha quindi elencato gli interventi principali ultimati o in corso. Fra quelli finiti figurano il Palalottici, l'asilo Abracadabra, il Centro Giovani Montanara, la scuola D'Acquisto e il recupero degli alloggi ACER in via Taro e via Po. Sono invece in corso la sistemazione delle aree esterne di alcuni edifici, e il ponte dei Carrettieri (in cui il Comune sta provvedendo per la parte di sua competenza alla sistemazione del manufatto (gravemente danneggiato), all'illuminazione e al collegamento sul nuovo futuro argine della pista ciclabile che corre dalla città al Campus.
Gli interventi più significativi dal punto di vista economico sono quelli realizzati in gran parte nella casa protetta di Villa Parma (quasi un milione di euro) e il rifacimento di strade e marciapiedi nei quartieri colpiti dall'alluvione (oltre 600.000 euro) che verrà ultimato nella primavera 2016.