A novembre l'appalto per la cassa del Baganza
L'Assessore regionale Paola Gazzolo ha illustrato, nella sede della Provincia, la road map dell'opera. Soddisfazione dell'Assessore Alinovi.
Cassa di espansione del Baganza, al via l’ultima fase di progettazione. Entro giugno gli espropri, a novembre la pubblicazione della gara d’appalto.
L’assessore Gazzolo: “Siamo arrivati ad un punto di svolta: il 2019 sarà l’anno dell’appalto della Cassa del Baganza. Ora avanti con rapidità e la massima determinazione per rispettare il calendario fissato. Attenzione elevata alle intere aste fluviali di Parma e Baganza con lavori per 2 milioni programmati già nel 2019”
Bologna – Arriva l’ultimo passo per la progettazione della Cassa di espansione del torrente Baganza. Entro l’estate sarà terminato il progetto esecutivo e, a novembre, verrà pubblicato il bando di gara per appaltare i lavori.
Il prossimo febbraio si vedranno le ruspe all’opera, con l’avvio del cantiere. Nel frattempo, già a giugno arriveranno i decreti di esproprio dei terreni necessari a realizzare l’opera.
È questo il cronoprogramma serrato per la realizzazione dell’opera, strategica per la sicurezza di uno dei nodi idraulici più rilevanti dell’intero territorio regionale: quello che interessa la città di Parma e Colorno.
Lo ha presentato Paola Gazzolo, assessore regionale all’ambiente, nella conferenza stampa tenuta a Parma insieme al presidente della provincia Diego Rossi, all’assessore comunale Michele Alinovi, ai sindaci di Colorno e degli altri comuni interessati. Con loro Luigi Mille, direttore di Aipo, Meuccio Berselli, Segretario generale dell’Autorità distrettuale del fiume Po, e il professor Paolo Mignosa dell’Università cittadina.
“La Cassa del Baganza, finanziata con 55 milioni, è la più grande opera di sicurezza idraulica di questo mandato e rappresenta un investimento prezioso anche per la crescita del tessuto economico e imprenditoriale: siamo arrivati ad un punto di svolta e ciò è stato possibile grazie alla forte determinazione della Regione, degli enti locali e di tutti i soggetti in campo, nessuno escluso”, afferma Paola Gazzolo, assessore regionale alla difesa del suolo. “La Regione ha raggiunto l’obiettivo non scontato di reperire tutte le risorse necessarie e, pur nella complessità di un investimento così rilevante, si è fatta squadra per assicurare che l’iter fosse il più celere possibile. Ora siamo alla progettazione esecutiva, a novembre si arriverà all’appalto: continueremo a lavorare con rapidità anche nei prossimi mesi, e fino alla conclusione del cantiere”.
La Cassa occuperà un'area di 8,6 ettari – occupando in parte terreni di una cava già esistente - nei territori dei Comune di Parma, Sala Baganza, Felino e Collecchio. Potrà raccogliere fino a 4,7 milioni di metri cubi di acqua.
“L’attenzione è elevata sulle intere aste fluviali di Parma e Baganza: per il prossimo triennio sono programmati 15 interventi per quasi 3 milioni 400 mila euro”. Già nel 2019 ne partiranno 5 per 560 mila euro. Altri 2 milioni di euro sono compresi nella richiesta di finanziamento che la Regione nei prossimi giorni invierà al Ministero dell’Ambiente: se le risorse saranno confermate, anche questi cantieri dovranno essere appaltati entro l’anno.
“L’obiettivo è garantire al nodo idraulico Parma-Colorno e agli interi bacini fluviali che lo interessano il livello più alto di sicurezza: l’alluvione del 2014 ne ha messo in luce criticità che vogliamo superare investendo tutte le risorse necessarie fino all’ultimo euro, comprese quelle delle economie che deriveranno dall’appalto, anche per dare concretezza alle proposte e alle istanze che emergeranno dal Contratto di fiume in corso di svolgimento”.
Quattro anni di lavoro per la realizzazione della Cassa del Baganza
L'iter per la realizzazione di una Cassa di espansione per il torrente Baganza, a sud della città, parte all'indomani dell'alluvione che ha interessato il territorio parmense nell'ottobre 2014. Per completare il sistema di difesa del nodo idraulico Parma-Colorno appare evidente la necessità di un'opera di laminazione in grado di contenere le piene del corso d'acqua, da affiancare alla Cassa del torrente Parma inaugurata nel 2005.
Nel 2015 Aipo ha quindi avviato un percorso partecipato aperto agli enti locali - Provincia di Parma, i Comuni di Parma, Felino, Sala Baganza e Collecchio - e a tutti i portatori di interesse e ha curato l'elaborazione della progettazione preliminare, arricchita dagli esiti della consultazione promossa in particolare dal punto di vista ambientale e approvata nel novembre dello stesso anno.
Tra le differenti ipotesi passate al vaglio degli Enti tecnici e dei loro esperti (Regione Emilia-Romagna, Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po, Provincia di Parma, Aipo), è stato individuato il progetto e la collocazione dell'opera che meglio risponde alle esigenze di sicurezza ed efficienza idraulica per raccogliere le portate dell'intero bacino di monte, oltre che per ridurre l'impatto sul paesaggio e sul territorio.
Grazie alla Regione Emilia-Romagna, l'opera è stata inserita dalla Struttura governativa di Missione "Italia Sicura" nel Piano Nazionale sul Dissesto Idrogeologico nel settembre 2015 per un importo di 55 milioni di euro, quale intervento determinante e improrogabile per la messa in sicurezza di vaste aree' urbanizzate e densamente infrastrutturale.
È composta da uno sbarramento di regolazione, dotato di paratoie regolabili, e da due aree per la laminazione delle acque di piena. Le arginature si alzeranno con gradualità fino a un massimo di 16 m di altezza nel punto più a nord, a circa un chilometro e mezzo di distanza in direzione Parma. I profili arginali saranno arrotondati e coperti da superficie erbosa, integrandosi nel paesaggio come per altri fiumi della pianura.
La cassa è del tipo "in linea", come quella del Parma, e permette quindi di modulare la portata da rilasciare a valle. La Valutazione impatto ambientale - avviata nel febbraio 2017 e terminata ad aprile 2018 - è stata improntata alla massima serietà e completezza, considerando tutti gli impatti su territorio, falda, ecosistemi terrestri e acquatici, vegetazione e paesaggio, in modo da rendere pienamente compatibile le esigenze di sicurezza idraulica con la sostenibilità dell'intervento.
Nel dicembre 2017 il progetto definitivo ha avuto anche il parere favorevole del Consiglio Superiore dei lavori pubblici e della Direzione dighe del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, a garanzia della adeguatezza costruttiva e dei dispositivi di controllo e manutenzione rigorosi e tecnologicamente avanzati di cui la Cassa sarà dotata.
In agosto 2018 sono quindi diventate operative le risorse statali per 55 milioni di euro promesse tre anni prima e si è avviata la progettazione definitiva, permettendo l'approvazione del Progetto definitivo e l'avvio della gara di progettazione esecutiva.
Nel frattempo, due appositi decreti del Presidente della Regione hanno permesso di avviare le procedure di adeguamento degli strumenti urbanistici comunali e di esproprio dei terreni, che si concluderanno a giugno. Nei giorni scorsi, il 25 marzo, il Presidente ha firmato un ultimo decreto che garantisce tempi più celeri e procedure amministrative semplificate per garantire rapidità nell'iter di realizzazione dell'intervento.
I lavori sull’asta fluviale di Parma e Baganza
Sono 5 gli interventi finanziati dalla Regione e al via nel 2019 lungo le aste fluviali dei torrenti Parma e Baganza, con un investimento totale di oltre 560 mila euro, che saranno svolti a cura dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile. La quota più rilevante – per oltre 440 mila euro – sarà investita in opere di manutenzione ordinaria.
Sul torrente Parma, a Le Ghiarine di Reno di Tizzano si prevede un secondo pennello in gabbioni a monte di quello già esistente e la mitigazione del rischio idrogeologico per i nuclei abitati e la rete viaria.
Quattro i lavori in programma nel territorio di Corniglio: a Prella alcuni massi cementati andranno a rinforzare tre pennelli danneggiati in modo evidente dalle ultime piene; a Ponte Romano sarà movimentato materiale in alveo per deviare le acque e difendere la sponda sinistra del corso d’acqua, così come si rafforzerà la scogliera cementata a valle del ponte storico; a Migliarina verrà continuato l’intervento di ampliamento del canale in sponda sinistra del torrente Bratica. A Molino Vecchio, infine, saranno potenziate le difese spondali.
Sul torrente Baganza, in località Vigheffio (Parma) si proseguirà la collocazione di massi ciclopici a tutela dell’abitato; in comune di Sala Baganza si interverrà a S. Vitale con nuove protezioni per l’area industriale e a Limido (Comune di Sala Baganza) per ultimare una scogliera in massi ciclopici a difesa della strada comunale S. Vitale – Marzolara.
E ancora: tra Berceto, Terenzo, Calestano si realizzerà il primo stralcio delle opere di consolidamento e parziale rifacimento della storica briglia posta in corrispondenza dell’intersezione del torrente con la formazione rocciosa dei “Salti del Diavolo”.
A Molino di Berceto cantiere in vista per rinforzare le difese spondali in corrispondenza dell’abitato; a Calestano saranno rinforzati gli argini a monte del ponte sul Baganza e si collocheranno difese in pietrame tra due pennelli esistenti. Nella località Bosso (comune di Calestano) sono in arrivo nuove difese spondali a valle del ponte, a tutela della strada di collegamento tra S. Vitale Baganza e Marzolara; a Sala Baganza rinforzo in vista per le difese a valle dell’argine danneggiato durante gli ultimi eventi alluvionali. Si aggiunge lo stanziamento di 27 mila euro reso disponibile per le indagini geognostiche necessarie a verificare complessivamente le condizioni degli argini del torrente Baganza, per la maggior parte privati. Dopo il profilo topografico già concluso nel 2017, i nuovi approfondimenti serviranno per fare una fotografia della situazione e valutare la necessità di interventi di manutenzione.
Tra gli altri lavori in partenza entro l'estate, a Parma sono compresi il taglio della vegetazione in alveo ed il rispristino delle sezioni fluviali sul reticolo idrografico minore, in particolare su Canale Baganzale, Canale Maretto, Cavo Ariana e torrente Cinghio (oltre 90 mila euro).
Gli interventi candidati a finanziamento
La Regione trasmetterà nei prossimi giorni al Ministero dell’Ambiente la richiesta di assegnazione di risorse per 2 milioni di euro necessarie a svolgere 4 cantieri per la sicurezza dell’asta fluviale del Parma e del Baganza. La quota più consistente – 1 milione di euro – è destinata a due interventi in comune di Felino: il primo stralcio della sistemazione morfologica ed idraulica dell’area di fondovalle del torrente Baganza e opere di difesa del centro abitato e della frazione di San Michele Gatti.
In comune di Parma con 500 mila euro si prevedono lavori di completamento idraulico nel tratto urbano del Baganza e l’acquisizione aree private che costituiscono arginature già esistenti per facilitare le attività del servizio di piena; altri 480 mila sono destinati alla difesa idraulica di S. Vitale Baganza, Limido e al ripristino della sezione di deflusso del Rio del Mocco, in comune di Sala Baganza.