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È stata recentemente approvata dalla Regione Emilia-Romagna la “Associazione Distretto Parma Bio Valley” riconoscendo di fatto l’istituzione del “Distretto Parma Bio Valley”. Il Distretto si configura come un territorio che raggruppa aziende agricole che praticano l’agricoltura Biologica in forma singola o associata, soggetti pubblici e privati ed enti del terzo settore che intendono favorire la diffusione del metodo biologico di coltivazione e allevamento valorizzando i prodotti dell’intera filiera e che si propongono di sviluppare delle strategie per contrastare il cambiamento climatico.
Ne hanno parlato questa mattina, in una conferenza stampa in Municipio, Gianluca Borghi, Assessore alla Sostenibilità Ambientale, Filippo Arfini, Professore del Dipartimento Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma e Tiziana Sfriso, imprenditrice agricola e presidente del Distretto Parma Bio Valley.
Soddisfazione è stata espressa dall’Assessore Gianluca Borghi, che ha dichiarato: “Il Distretto Parma Bio Valley è un valore aggiunto per Parma ed il suo territorio che si fonda sulla produzione di prodotti tipi nel segno della sostenibilità ambientale. Nasce dalla collaborazione tra pubblico e privato e si inserisce in modo coerente nel percorso che la città ha intrapreso verso la neutralità carbonica per il 2030”.
Filippo Arfini, Professore del Dipartimento Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma, ha ricordato che il riconoscimento del Distretto Parma Bio Valley si lega alla politica agricola europea che vuole arrivare al 25 % di superficie biologica sul territorio. “A livello nazionale – ha precisato - l’Università di Parma sta coordinando un importante progetto Pnrr, grazie alla Fondazione ONFOODS, per promuovere la produzione di prodotti biologici coinvolgendo il mondo agricolo e tutta la filiera, nel segno della qualità ed a favore dei consumatori”
Tiziana Sfriso, imprenditrice agricola e presidente del Distretto Parma Bio Valley, ha dichiarato: “Il riconoscimento del Distretto Parma Bio Valley nasce da un percorso di condivisione che ha visto coinvolti diversi soggetti a partire da Comune, Università e mondo produttivo. Si tratta di un progetto di valore che va a beneficio del territorio. Un progetto sfidante, per questo parteciperemo a Cibus per presentarlo”.
L’avvio e lo sviluppo del Distretto rientra anche nell’ambito delle azioni di promozione del territorio e di riconversione del modello di sviluppo verso la neutralità climatica, nell’ambito della Missione 100 Città Smart e Climate neutral al 2030. Rivestono un ruolo importante tutte le strategie che interessano il tessuto economico e sociale di Parma e gli interventi relativi agli usi del suolo che complessivamente incidono per il 14% all’emissione dei gas climalteranti.
Il Distretto Parma Bio Valley intende mettere in sinergia diverse iniziative di produzione, commercializzazione e promozione dei prodotti biologici e agroecologici dell’area in cui opera, favorendo la valorizzazione del territorio.
L’obiettivo generale del Distretto è quello di incrementare la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) biologica del 5% entro il primo triennio, incrementare le pratiche sostenibili basandosi anche sui principi agroecologici e sostenendo il consumo di prodotti biologici, agroecologici e locali attraverso la costruzione di nuove filiere biologiche e il rafforzamento di quelle già esistenti.
Gli obiettivi specifici che il Distretto si pone sono: la gestione sostenibile delle risorse da un punto di vista ambientale, economico e sociale; il miglioramento della qualità dei prodotti alimentari; l’aumento della sostenibilità delle filiere alimentari locali, la valorizzazione dell’immagine territoriale; il rafforzamento del rapporto diretto tra produttori e consumatori; il rafforzamento delle filiere biologiche a agroecologiche.
Le principali attività che il Distretto Parma Bio Valley intende realizzare sono diverse tra cui fornire servizi innovativi di assistenza tecnica e formazione riguardo a pratiche agricole biologiche a agroecologiche; supportare la commercializzazione e la logistica dei prodotti del Distretto attraverso la creazione di un meccanismo logistico che vede al centro il CAL; organizzare incontri per favorire lo scambio di conoscenze ed esperienze tra i membri; favorire lo sviluppo di nuove filiere, modelli di marketing innovativo e di B2B; sensibilizzare al consumo di prodotti biologici e agroecologici dell’area in cui opera il Distretto, attraverso visite aziendale, incontri informativi, laboratori, e il coinvolgimento delle scuole; promuovere e tutelare un marchio collettivo che identificherà i prodotti del Distretto. A queste si aggiungono il fatto di gestire la rete di associazioni e attori che aderiscono al Distretto; collaborare con le istituzioni locali per definire politiche alimentari integrate tra di loro che seguano un approccio inclusivo e cooperativo (coinvolgendo le mense scolastiche, la diffusione di mercati contadini esclusivamente biologici); mantenere una comunicazione chiara e trasparente con i consumatori, le imprese e le associazioni aderenti al Distretto; rafforzare la collaborazione con altri distretti biologici sul territorio regionale o nazionale.
Il Distretto Parma Bio Valley comprende un potenziale di circa seicento imprenditori agricoli, con oltre ventimila ettari coltivati a biologico, e oltre settecento trasformatori. Il Distretto opera in un’area che comprende ventisei Comuni che appartengono al territorio amministrativo della Provincia di Parma: Busseto, Collecchio, Colorno, Felino, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Fornovo di Taro, Langhirano, Lesignano de’ Bagni, Medesano, Montechiarugolo, Neviano degli Arduini, Noceto, Parma, Polesine-Zibello, Roccabianca, Sala Baganza, Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense, Sissa - Trecasali, Solignano, Sorbolo - Mezzani, Torrile, Traversetolo, Varano de’ Melegari.
Il Comune di Parma da anni è impegnato nell’attuazione di politiche di sostenibilità ambientale e, nel novembre 2023, la Giunta ha deliberato di aderire al Comitato promotore per la costituzione del Distretto, con la finalità di definire le strategie di azione, lo statuto e il sistema di governance. Oltre al Comune di Parma, aderiscono al Comitato Promotore trenta agricoltori biologici, l’Università di Parma, il Comune di Neviano degli Arduini, il Polo Istituto Tecnico Agrario Bocchialini, il Centro Agro-alimentare di Parma (CAL), l’Associazione di promozione Sociale Parma Sostenibile, il DES Parma - Distretto di Economia Solidale APS, Confagricoltura Parma, la Confederazione Italiana Agricoltori e gli Agricoltori autonomi.
I soggetti promotori hanno, quindi, individuato un soggetto gestore che si è occupato dell’iter di riconoscimento giuridico da parte della Regione Emilia-Romagna, concluso con la determinazione n. 7355 del 11/04/2024.
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Ultimo aggiornamento: 17-04-2024, 11:42