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A 33 anni dalla tragedia del Ventasso, erimonia commemorativa nel ricordo delle vittime. A cui hanno partecipato per il Comune di Parma, il Sindaco Michele Guerra, l'Assessore ai Servizi Sociali, Ettore Brianti, ed il Presidente del Consiglio Comunale, Michele Alinovi, assieme alle massime autorità civili, religiose e militari ed alla Dirigenza dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma.
Aziende sanitarie, istituzioni e associazioni di volontariato hanno commemorano gli operatori scomparsi sul monte Ventasso il 18 agosto 1990 durante una missione di soccorso nella frazione di Sologno sull’Appennino reggiano. I trentatré anni trascorsi dalla tragedia del Ventasso raccolgono ancora una volta la città nel ricordo delle vittime: il pilota Claudio Marchini, il medico anestesista Anna Maria Giorgio e gli infermieri Corrado Dondi e Angelo Maffei.
Impegno e innovazione tecnologica in ricordo delle vittime.
Il sistema 118 si presenta infatti sempre più all’avanguardia per standard tecnologici, efficienza e organizzazione di eccellenza. Sono tantissimi i tasselli del sistema che compongono il quadro dell’eccellenza ma di certo il soccorso a terra con i suoi 23 mezzi avanzati professionalizzati (11 automediche e 12 con infermiere) e le 30 ambulanze resta il cuore dell’attività, in cui insiste la maggior parte dei professionisti che vi operano, per una rete che va in aiuto a interventi che sono, per definizione, tutti unici.
A conferma del continuo rinnovamento di un servizio, che già ora colloca l’Emilia-Romagna ai primi posti in Italia per capacità operativa, è partito a inizio luglio il nuovo modello operativo voluto dalla Regione nell’ambito del piano di riforma del sistema di emergenza urgenza, che ha nel rafforzamento del 118 uno dei suoi punti di forza.
Presso la base di Parma, così come in quella di Ravenna, è stato ampliato l’arco temporale di operatività dell’elisoccorso per offrire un servizio dalle prime luci dell’alba fino al tramonto, in considerazione del fatto che, soprattutto nel periodo estivo, si registrano i picchi di richieste di intervento.
Confermata inoltre la presenza di almeno un elicottero sempre operativo nelle 24 ore (con base all’ospedale Maggiore di Bologna), dotato di sistemi di visione notturna (operazioni NVIS) mentre sono stati raddoppiati gli elicotteri – da uno a due (Pavullo nel Frignano e Ravenna) sui quattro operativi in Emilia-Romagna – gli elicotteri dotati di sistema di verricello di soccorso, che assicura la possibilità di rilasciare il team sanitario e di recuperare gli infortunati anche in luoghi impervi, dove non è possibile l’atterraggio del mezzo (operazioni HHO).
Come cambia il 118
Una delle novità riguarda il potenziamento della funzione di medico di centrale operativa 118, connesso con i mezzi di soccorso e la rete ospedaliera attraverso strumenti di telemedicina, sarà in grado di supportare gli interventi di maxiemergenza, orientare le équipe coinvolte nell’intervento e, più in generale, partecipare al governo clinico del sistema di emergenza.
Il Numero Unico Europeo per le emergenze 112
Di questa riorganizzazione del 118 fa parte anche l’attivazione, nei prossimi mesi, del numero unico europeo per le emergenze 112. In particolare, in Emilia-Romagna saranno attivate due Centrali Uniche di Risposta (CUR), rispettivamente a Bologna e Parma, collocate nelle immediate vicinanze delle Centrali 118 Emilia Est ed Emilia Ovest, per garantire l’integrazione delle rispettive funzioni.
L’introduzione del NUE 112 permette di ridurre i tempi complessivi di intervento in tutte quelle situazioni complesse in cui per soccorrere le persone coinvolte è necessario l’intervento tempestivo e contemporaneo non solo del 118, ma dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell’Odine. Infatti è prevista la possibilità di inviare la scheda contatto in tempo reale alle centrali operative cointeressate alla gestione dell’emergenza permettendo quindi al soccorso sanitario di intervenire in sicurezza in tempi più rapidi.
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Ultimo aggiornamento: 18-08-2023, 19:26