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Casa della Pace ETS e Donne in Nero di Parma, in collaborazione con Comune di Parma, invitano ad un incontro tra due importanti giornalisti italiani, Stefania Maurizi e Francesco Cavalli che a partire dai casi specifici per cui si sono spesi negli anni, Julian Assange la prima e Ilaria Alpi e Miran Hrovatin il secondo, apriranno un dibattito sull’importanza del giornalismo d’inchiesta e sul diritto d’informazione oggi. L’evento si svolge venerdì 12 aprile alle ore 17:30 presso Laboratorio Aperto del Complesso di San Paolo, Vicolo della Asse n.5, Parma.
Stefania Maurizi collabora col Fatto Quotidiano e dopo aver lavorato con La Repubblica e il settimanale l’Espresso, dal 2009 è entrata a far part di un team di media internazionali che ha lavorato con Julian Assange e la sua organizzazione WikiLeaks per contribuire alla pubblicazione di molte delle verità diffuse in rete. Il lavoro di Wikileaks è il motivo per cui Assange si trova oggi in un carcere di massima sicurezza a Londra, dopo essere stato costretto a richiudersi nell’Ambasciata dell’Equador londinese per i 7 anni precedenti. Gli Stati Uniti ne chiedono l’estradizione per iniziare un processo in base alle accuse di violazione di segreti di stato. Le vicende giudiziarie sono lunghe e contorte e Assange per avere rivelato crimini di guerra o corruzioni ad altissimi livelli rischia fino a 175 anni di carcere. La Corte inglese dovrà decidere in merito all’estradizione nel prossimo mese di maggio.
Francesco Cavalli giornalista e produttore televisivo. Ha realizzato vari documentari d’inchiesta, reportage, libri e testi teatrali sul caso di Ilaria Alpi, sui rapporti tra Somalia e Italia e non solo. È fondatore del Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi, è uno degli ideatori dell’Atlante dei conflitti e delle guerre nel mondo. La verità sull’uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin è alla base di una ricerca che dura da trent’anni e che non trova soluzioni giudiziarie per depistaggi e occultamenti da parte di figure istituzionali.
Questi due giornalisti ci porteranno due testimonianze dell’incredibile difficoltà di far emergere “le verità” quando si tratti di avvenimenti che toccano potenti, stati, corporazioni e delle conseguenze che pagano i giornalisti che quelle verità vogliano denunciare. Sarà quindi l’occasione di un’interessante approfondimento in tema di libertà di stampa e del diritto all’informazione in una società che voglia definirsi democratica.
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Ultimo aggiornamento: 08-04-2024, 15:25