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Di come “Voltare pagina e se i musei sfidano le crisi globali”si è parlato a Palazzo del Governatore con il Direttore del Complesso Monumentale della Pilotta Simone Verde, autore, insieme al giornalista Paolo Conti, di un brillante saggio che si pone, già nel titolo, una riflessione su come gli istituti museali possano affrontare i cambiamenti della contemporaneità.
Ad aprire la presentazione, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune è stata Ombretta Sarassi, Presidente della squadra del progetto “Amici della Pilotta” composta da più di 800 volontari che si dedicano a veicolare e ad essere parte attiva di un Complesso culturale e scientifico in dialogo coi cittadini.
“Con lo stesso spirito del Direttore Verde che non esita a mettere le mani in pasta nel dirigere un grande complesso museale” ha detto l’imprenditrice “i nostri volontari sono presenti e partecipi a questo luogo per farlo conoscere, per rendere vitale il museo della città per i turisti, ma anche per tutti i parmigiani”.
Anche Lorenzo Lavagetto, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura ha voluto accompagnare l’iniziativa. “Ogni museo rappresenta la sua città, ma i nostri, come quelli del mondo, devono rispondere ad un prima e ad un poi” ha sottolineato “il dopo pandemia, il multiculturalismo, la concorrenza o l’amicizia con le nuove tecnologie meritano un’attenzione forte in un Paese dotato di un ineguagliabile patrimonio artistico e culturale e in una città come Parma che può vantare sedi di interesse internazionale. Abbiamo voluto questa presentazione per innescare una riflessione significativa: grazie alle competenze importanti degli autori e agli esempi che offre, ma anche per assumerci tutti il compito di traghettare i nostri custodi di memoria, bellezza e genialità nel futuro che ci attende”.
Simone Verde incalzato dalle domande di Barbara Notaro Dietrich, tra tante illuminanti considerazioni, ha sintetizzato: “Si guarda un museo per vedere il potenziale creativo che è in tutti noi, la capacità degli artisti di creare meraviglie che è lo specchio di ciascuno. I Musei non sono strumenti preziosi che contengono opere preziose, ma, invece, strumenti di cittadinanza, luoghi di comprensione e in quanto tali centri di ricerca. Solo cosi diventano luoghi tangibili di inclusione e di risposte universali per l'umanità nel tempo”.
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Ultimo aggiornamento: 22-05-2023, 08:12