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La Giunta Comunale esprime con una delibera il proprio indirizzo volto a non confermare la capacità estrattiva dei Poli e dei Comparti i cui progetti non sono ancora approvati.
Si è anche tenuto in considerazione che, per la realizzazione di nuovi edifici e nuovi spazi esterni, le vigenti norme prevedano l’utilizzo non più di inerti pregiati, bensì di materiali provenienti dal recupero di demolizioni e/o da trattamento a calce o cemento dei terreni presenti in sito.
La disanima e gli approfondimenti degli uffici tecnici preposti hanno quindi portato l’Assessorato alla Sostenibilità Ambientale, Energetica ed alla Mobilità ad esprimere con la deliberazione di Giunta comunale n°167 del 17/05/2023 l’indirizzo volto a eliminare tramite la Variante generale al “Piano Infraregionale delle Attività estrattive 2016” tutti quei Poli e Comparti estrattivi per i quali non sono ancora stati approvati dei progetti di sfruttamento. Se tale indirizzo verrà recepito nel documento di Variante Provinciale, non sarà possibile presentare nuovi progetti di sfruttamento nel territorio del Comune di Parma, mentre rimarranno in essere quelli già precedentemente approvati.
La rilevante riduzione dei subambiti di trasformazione con un sostanziale dimezzamento della superficie territoriale interessata, ovvero una riduzione di consumo di suolo, determina minori emissioni in atmosfera e quindi un minore impatto sulle matrici e risorse ambientali.
In questo periodo in cui è in fase di redazione la Variante generale al Piano Infraregionale delle Attività estrattive 2016 da parte della Provincia di Parma, il Comune ha effettuato una ricognizione dei Poli e dei Comparti estrattivi sul proprio territorio, constatando che in sei anni solo il 10% di questi è stato oggetto di sfruttamento. Oltre a questo dato è stata fatta una valutazione sull’eventuale attuazione di Progetti estrattivi, che sul territorio comporta in generale aumento del rumore, all’aerodispersione di polveri, all’intorbidamento o all’inquinamento da oli minerali delle acque superficiali e sotterranee, al depauperamento di falde e di sorgenti idriche, all’insorgenza di problemi di sicurezza del traffico stradale e di lordatura delle strade pubbliche, all’eventuale concentrazione di inquinanti vari provenienti dai materiali terrigeni di ritombamento e rimodellamento, nonché agli effetti negativi sul paesaggio locale e sulla fauna selvatica.
La decisione di esprimere tale indirizzo, cancellando circa 5 milioni di metri cubi di previsioni di attività estrattive nel Comune di Parma si pone in linea con i principi e gli obiettivi di Parma Climate Neutral 2030, cioè lo zero netto di emissioni di gas climalteranti entro il 2030, il Patto per il Lavoro e per il Clima approvato dalla Regione Emilia-Romagna nel 2020 e la nuova Legge urbanistica della Regione Emilia Romagna n. 24/2017 con la quale la Regione Emilia Romagna si è dotata di nuovi strumenti orientati a contenere il consumo del suolo e accrescere la competitività del sistema regionale - Gianluca Borghi, Assessore alla Sostenibilità Ambientale ed Energetica e Mobilità.
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Ultimo aggiornamento: 24-05-2023, 15:11