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“Città asbestos free” è il progetto, presentato in conferenza stampa dall’Assessore alla Sostenibilità Ambientale, Energetica ed alla Mobilità del Comune di Parma Gianluca Borghi, dall’Assessora alla Rigenerazione Urbana Chiara Vernizzi, dal Dirigente del Settore Ambiente Alessandro Angella e dal Responsabile di Raccolta e Spazzamento Iren Claudio Civa. Si tratta di un percorso che, fedele all’obiettivo di tutelare al massimo la salute pubblica, intende promuovere la bonifica e la messa in sicurezza di tutte le coperture in amianto ancora esistenti nel Comune di Parma.

Nel 2022 i cieli di Parma sono stati attraversati dai droni di AeroDron, i primi ad aver ottenuto l’autorizzazione di Enac a sorvolare i centri abitati e gli unici ad aver sviluppato e brevettato un’applicazione in grado di restituire una mappa delle coperture in amianto (50% in più rispetto ad immagini satellitari o aeree) che fotografa anche lo stato di deterioramento delle coperture. Queste infatti, arrivate ad un certo grado di deterioramento, iniziano a disperdersi fibre di amianto nell’aria che possono essere inalate e comportare rischi per la salute.

L’analisi del territorio urbano di Parma ha restituito la seguente mappatura:

- Sono 2434 gli edifici con copertura in lastre in materiali contenenti amianto (MCA);

- Abbiamo 1.102.362 mq di lastre in MCA per un totale di 16.535 tonnellate stimate.

Questi dati sostanziano un buon posizionamento di Parma: per ogni abitante della città ducale vi sono 5 metri quadri di materiali misto ad amianto, in rapporto ad una media delle altre 200 città mappate da Aerodron che riporta 15 metri quadrati ad abitante.

La commercializzazione di manufatti contenenti amianto, un materiale che venne chiamato prima “lana della salamandra” evocando la capacità di resistere al fuoco e (poi commercializzato e ampiamente impiegato in edilizia metalmeccanica e manifattura, per quasi tutto il ‘900, con il nome di Eternit ad indicare la sua durevolezza), è vietato in Italia dal 1994.

Questo materiale, che può produrre gravi danni all’apparato respiratorio, è ancora ampiamente presente in molti edifici ed impianti industriali.

Alla luce di dati del censimento promosso dall’Assessorato Ambiente verranno contattati tutti i proprietari degli immobili con copertura in lastre di materiali contenenti amianto (MCA) al fine di richiedere la valutazione dello stato di conservazione della copertura per un successivo monitoraggio o per programmarne per la bonifica.

La verifica dello stato di conservazione è già un adempimento obbligatorio per Legge per i proprietari degli immobili: con questo progetto il Comune intende ricordare e sollecitare tale adempimento obbligatorio ma, nel contempo, accompagnare i cittadini nell’attività di bonifica.

Per la rimozione dell’amianto si può infatti accedere alle detrazioni statali in materia di riqualificazione degli immobili, il che può costituire un investimento utile, non solo alla tutela della salute, ma anche alla riduzione dei consumi energetici degli edifici. La rimozione delle lastre di copertura può rappresentare inoltre l’occasione per l’installazione di pannelli solari termici e di pannelli fotovoltaici, sia in forma autonoma che in forma di comunità energetica rinnovabile. La bonifica tramite rimozione e smaltimento rappresenta indubbiamente la soluzione preferibile in quanto costituisce una soluzione definitiva e, insieme all’integrazione con la riqualificazione energetica, è in grado inoltre di aumentare il valore di mercato dell’immobile.

Per le piccole quantità (lastre per superficie <24 mq ma anche canne fumarie, serbatoi, casette per animali) è inoltre disponibile il servizio di microraccolta con Iren, gratuito per gli utenti TARI di tipo domestico. Come ha illustrato Claudio Civa, per l’autorimozione di piccole quantità di amianto si deve presentare il POS (Piano Operativo Semplificato) presso gli uffici AUSL per poter dare inizio ai lavori (per ogni comunicazione è previsto il ritiro fino ad un massimo di 500 kg).

Dal mese di maggio il Settore Transizione Ecologica contatterà per iscritto i proprietari degli immobili che, dal censimento, presentano una copertura in lastre di MCA. Dopo questa prima lettera "bonaria" i proprietari degli immobili dovranno presentare al Comune la Valutazione dello Stato di Conservazione della copertura. Trascorso un termine ragionevole da detta comunicazione (60/90 giorni) senza che i privati abbiamo provveduto ad adempiere, si procederà con la comunicazione di avvio del procedimento fino, eventualmente, anche all’emissione di una successiva ordinanza dirigenziale. In base all’esito della valutazione dello stato di conservazione le coperture dovranno essere in monitoraggio o bonificate.

Il Comune di Parma è si già impegnato direttamente nell’attività di bonifica come vuole sottolineare Gianluca Borghi, Assessore alla sostenibilità ambientale, energetica e alla mobilità. “Il Comune di Parma, con un articolato progetto denominato “Scuole sicure”, ha già eliminato l’amianto in tutti i plessi scolastici e scuole materne e nidi. Era necessario dare la priorità a quegli edifici dove bambini e ragazzi passano molte ore della loro giornata. Proseguiamo ora, capillarmente, su tutto il territorio urbano intervenendo su tutti gli altri edifici comunali. A tal proposito sono stati stanziati a bilancio 1.700.000 € per il prossimo triennio. La rimozione dell’amianto rappresenta un investimento sulla qualità del nostro ambiente, sulla nostra salute e sul valore dei nostri immobili. Riteniamo pertanto che ci siano tutte le condizioni e l’interesse a far sì che venga dato avvio ad un’importante campagna di bonifiche, anche sugli immobili privati, per eliminare definitivamente questo materiale dal nostro ambiente di vita”.

Chiara Vernizzi, Assessora alla Rigenerazione Urbana ha dichiarato: “Le azioni di Città asbestos free seguono ed integrano una visione di rigenerazione urbana che vuole recuperare e riqualificare il complesso degli edifici e degli spazi pubblici del patrimonio immobiliare della città di Parma nel segno della qualità e della sicurezza guardandoli da un punto di vista sia sociale che ambientale. In particolare questa iniziativa porterà ad una bonifica capillare che senza il monitoraggio specifico attuato con i droni non avrebbe avuto un’efficacia così significativa. Credo che Parma troverà in questa iniziativa motivi di soddisfazione e che sarà un innesco per una partecipazione attiva della cittadinanza a far aderire a questo percorso anche gli immobili privati”.

info: https://bit.ly/3LvegyF

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Ultimo aggiornamento: 26-04-2023, 17:21