Contenuto
Il progetto ha ottenuto un finanziamento dalla Regione Emilia-Romagna sul Bando Partecipazione 2023 per l’erogazione dei contributi regionali a sostegno dei processi partecipativi previsto dalla legge regionale n. 15/2018 “Legge sulla partecipazione all'elaborazione delle politiche pubbliche” che garantisce il sostegno ai processi partecipativi affinchè la cultura del dialogo partecipato tra istituzioni e cittadinanza continui a radicarsi.
Presenti per il Comune di Parma l’Assessora Daria Jacopozzi, la Dirigente del Settore Cittadinanza Attiva e Servizi al Cittadino, Debora Saccani, la Responsabile S.O. Cittadinanza Attiva e Qualità dei Servizi, Fabrizia Dalcò e i partners Maria Cecilia Scaffardi per Caritas, Maurizio De Vitis per Centoperuno onlus e per CSV Emilia.
Oggetto del processo partecipativo è la progettazione partecipata, nei quartieri di Parma, di una rete di punti di prossimità coordinata, coerente e capillare per sviluppare un sistema di raccolta e di distribuzione di alimenti, vestiti, oggetti, per contrastare la povertà, ridurre lo spreco e favorire il riuso.
“Siamo molto contenti di poter realizzare con i fondi regionali del Bando Partecipazione un percorso partecipativo su un argomento così importante che affronta la povertà, lo spreco e alla solidarietà” ha affermato l’Assessora Daria Jacopozzi. “Questo permetterà di raggiungere un numero di cittadini molto più ampio che potrà collaborare non solo offrendo nuove idee ma anche tempo e mani all'interno delle reti di prossimità. Sarà una occasione per realizzare nei quartieri momenti di incontro anche attraverso i nuovi Laboratori di quartiere, che saranno realizzati presto, e si mettano a disposizione come luoghi di facilitazione della rete da costruire insieme alle associazioni. Serviranno spazi ma anche nuove energie per raggiungere le famiglie nel bisogno, per trovare generi alimentari e non alimentari da condividere nella logica della lotta allo spreco. Si tratta di pensare insieme un progetto efficace per risponder ai nuovi e sempre più urgenti bisogni grazie alla cittadinanza attiva”.
Il processo intende in particolare:
individuare le sedi dei punti di prossimità, valorizzando le esperienze già esistenti nei quartieri, nelle parrocchie, presso le realtà associative;
mettere in rete i punti di prossimità, condividendo finalità, modalità di intervento, prospettive di innovazione e di sviluppo;
accogliere disponibilità a collaborare in vario modo alla rete da parte di organizzazioni, gruppi informali, cittadine e cittadini;
elaborare un piano di attività concrete per la rete dei punti di prossimità.
Il progetto prevede la creazione di un Tavolo di Negoziazione, da convocare entro il mese di aprile, formato dai partners e da altri soggetti, associazioni ed enti, che si occupano del tema.
A cura di
Questa pagina è gestita da
Ultimo aggiornamento: 28-03-2024, 15:42