1907 - Da Guardie Comunali a Vigili Urbani
Con l'approvazione del "Regolamento dei Vigili" in Consiglio Comunale in doppia seduta del 26 luglio e del 10 agosto 1907, le guardie assumeranno la nuova denominazione di vigili. Al Comandante dei vigili era affidato anche il comando del drappello dei pompieri.
Nel Regolamento si legge: "Il corpo delle guardie municipali è ora costituito da n. 24 guardie (graduati e guardie semplici) retti da un regolamento del 1875, modificato in varie riprese nello stesso anno, nel 1876, nel 1890, nel 1897, nel 1901, e da n. 11 guardie pompieri, create nel 1903,- le quali sono rette per alcuni servizii dal sopradetto regolamento, o per altri dallo speciale regolamento dei pompieri, o così quali guardie sono alle dipendenze dell' Ufficio di Commissariato, quali pompieri alla dipendenza dell' Ufficio d'Arte.
Il concetto fondamentale che mosse la cessata Amministrazione alla istituzione di questo corpo di guardie-pompieri ora ed è giustissimo. Il servizio di spegnimento di incendii è a Parma assolutamente deficiente perchè manca un corpo stabile di pompieri, e questi sono rappresentati da operai che in corrispettivo dell'alloggio e di una indennità di servizio, si obbligano a più o meno rapidamente accorrere in caso di incendio. Per incarichi diversi assunti da questi pompieri, per manchevole istruzione, il corpo è ora ridotto in condizioni poco brillanti per numero od abilità dei componenti, e se pesa non indifferentemente sul bilancio comunale non dà garanzia di potere, in caso di' un grosso incendio, essere veramente e rapidamente utile."
Il servizio di polizia urbana, affidato al Corpo dei Vigili, veniva svolto senza interruzione di orario, a piedi o in bicicletta, di giro o di piantone. Il reclutamento prescriveva il principio della "ferma" ad un massimo di 55 anni di età, riducendo il periodo di prova ad un biennio di esperimento.
I Vigili Urbani di Parma nei primi anni del '900.
18 agosto 1907, Avviso del concorso per l'assunzione di Vigili Urbani, Carteggio, ASCPR
Agenti in servizio con il casco coloniale di colore nero in occasione di un concerto di beneficenza a favore dei terremotati della Calabria, Teatro Regio, 1909.