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La Commissione Europea ha approvato il Contratto Climatico di Città (Climate City Contract - CCC) di Parma, prima città italiana insieme a Firenze a compiere questo importante step. Nel corso della cerimonia è stata consegnata al Sindaco Michele Guerra la Climate Label, il riconoscimento formale dell'approvazione del contratto. Fra le principali istituzioni che hanno preso parte all’evento: Iliana Ivanova, Commissario europeo per l'Innovazione, la Ricerca, la Cultura, l'Educazione e i Giovani; Patrick Child, Vice Direttore Generale presso DG Ambiente - Commissione Europea e Responsabile del progetto Missione 100 Città; Marie Donnay, Direttrice del Task Force "Ripresa e Resilienza"; Teresa Czerwinska, Vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (BEI).
Questo riconoscimento, oltre a posizionare Parma come un modello per le altre città europee, ha una forte importanza dal punto di vista dell'attrattività degli investimenti privati, in quanto le progettualità presentate sono riconosciute dagli esperti esterni della Commissione come serie e rilevanti, incentivando così la finanza privata ad investire in città.
Il Sindaco Michele Guerra è stato infatti chiamato a raccontare l’impegno della città di fronte alle altre città europee coinvolte, unica testimonianza insieme a quella de Sindaco di Pécs, città ungherese.
“È un grande onore e una soddisfazione vera avere ricevuto oggi il Mission Label Award che sancisce l’ottimo lavoro fino a qui fatto sul nostro Contratto Climatico di Città. Un lavoro che ha visto il Comune di Parma coordinare una rete di partner che ha deciso di impegnarsi molto concretamente sugli obiettivi che la Missione pone e che è stata particolarmente apprezzata per le azioni già messe in campo e per quelle che stiamo pianificando” commenta il Sindaco Michele Guerra “Mi ha fatto piacere che la nostra città sia stata scelta come caso di studio da presentare alla Commissaria Ivanova, consentendo a me e al sindaco di Pécs, in Ungheria, di intervenire come unici amministratori nel panel conclusivo di questa splendida e partecipatissima cerimonia. Ora si torna al lavoro, certi che la Commissione saprà mettere a disposizione di questi progetti gli strumenti e le risorse che servono”.
“Quasi due anni di confronto, progettazione, integrazione tra pubblico e privato, facendo sistema ed avendo un obbiettivo straordinario quanto difficile da raggiungere, ovvero la neutralità nelle emissioni di CO2 al 2030: questo è il Contratto Climatico della Città di Parma che la Commissione Europea ha approvato formalmente oggi” aggiunge Gianluca Borghi, Assessore alla Sostenibilità Ambientale, Energetica ed alla Mobilità “Da adesso, e per i prossimi 6 anni, saremo ancora più determinati nel favorire la produzione di energia rinnovabile, risparmiare energia, efficientare edifici e cicli produttivi. Non perché ce lo chiede l'Europa, ma perché lo vogliamo, assieme all'Europa, assumendoci la responsabilità di scegliere, per contrastare il cambiamento climatico e per avere un futuro migliore, per tutti”.
Fra i motivi principali del successo del Contratto Climatico di Città, la Commissione Europea ha evidenziato la particolare capacità di Parma di promuovere una strategia in grado di coinvolgere un'ampia gamma di stakeholder per favorire il benessere economico, la crescita dell'occupazione e lo sviluppo sociale nella comunità. Ulteriore punto di forza evidenziato dalla Commissione è che il piano d'azione si fonda su un solido mandato territoriale, supportato da una dettagliata pianificazione finanziaria degli investimenti necessari per raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.
Contratto Climatico di Città in sintesi
Il contratto consta in un piano d'azione che comprende 130 azioni suddivise in 5 settori chiave, insieme a 10 azioni legate alla governance e alla sensibilizzazione dei cittadini.
Al suo interno sono individuati anche gli investimenti necessari per far raggiungere a Parma la neutralità climatica entro il 2030, obiettivo realizzabile solo attraverso una solida collaborazione fra investimenti pubblici e privati. Proprio per questa ragione, sono state 46 le aziende ed enti attivi sul territorio che ad oggi hanno sottoscritto il patto, ma l'obiettivo è quello di aumentare in maniera significativa questo numero nei prossimi mesi.
Le strategie delineate nel piano d'azione includono l'elettrificazione del territorio, la pianificazione verde, la mobilità sostenibile, la circolarità delle risorse, la politica alimentare, la riforestazione urbana, l'istruzione e la formazione. L’obiettivo è quello di una riduzione totale dell’85% delle emissioni entro il 2030 e di una ulteriore riduzione del 15% da attuare attraverso misure compensative oppure nuovi interventi che possano aumentare i già ambiziosi obiettivi di sostenibilità presenti nel piano I cinque settori nei quali le azioni ricadono sono: Edilizia; Trasporti; Gestione Rifiuti; Produzione Industriale; Agricoltura, Verde Pubblico e uso del suolo.
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Ultimo aggiornamento: 03-04-2024, 07:34