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16.10.08 / CULTURA / Ufficio Stampa

MOSTRE A VILLA VERDI

MOSTRE A VILLA VERDI


In occasione della grande mostra internazionale che Parma dedica ad Antonio Allegri detto "Il Correggio" e, contemporaneamente, del Festival Verdi 2008, Villa Verdi, il più importante monumento italiano che racconta in modo assolutamente originale la vita, le opere e tutta la suggestione legata alla storia del grande Maestro, proporrà, a partire dal 20 settembre, un'occasione unica per scoprire lo straordinario amore che Giuseppe Verdi nutriva nei confronti dell'arte e, soprattutto, dei grandi artisti del nostro territorio. Una corrispondenza inedita con Arrigo Boito, reduce dalle celebrazioni parmigiane per Palestrina, farà comprendere quali emozioni personaggi della statura di Boito e di Verdi provavano osservando gli affreschi inarrivabili del maestro di Correggio, per la prima volta in quel lontano 1894 messi davvero in una "luce particolare", ovvero quella diffusa dalle primissime "lampade Edison" e suggestivamente legata a doppio filo proprio all'allestimento attuale della mostra di Parma con le luci da Oscar di Vittorio Storaro. Una scoperta davvero entusiasmante, che non mancherà di stuzzicare la curiosità di appassionati e turisti che a centinaia di migliaia visiteranno la mostra allestita dal Comune di Parma e dalla Soprintendenza ai Beni Artistici, Storici e Demoantropologici di Parma e Piacenza. Addirittura Arrigo Boito, in una successiva lettera, sempre indirizzata a Giuseppe Verdi, paragonerà l'esecuzione di tre composizioni del Maestro alle tre straordinarie testimonianze dell'arte correggesca che quest'anno potremo davvero ammirare da vicino per la prima volta, la cupola immensa della Cattedrale, la cupola di San Giovani e la camera della Badessa al Monastero di San Paolo. Inoltre a Villa Verdi si potranno ammirare due dipinti, di proprietà del Maestro, di ambito legato proprio al Correggio. E non finisce qui, perché anche il Verdi Festival 2008 sarà al centro di una nuova mostra di documenti: Villa Verdi apre le porte sulle lettere e i manoscritti legati alle opere in programma nel Festival, dal "Corsaro" in scena a Busseto, al "Nabucco" in programma a Reggio Emilia, al "Rigoletto" del Teatro Regio di Parma, del quale si potranno scoprire i retroscena legati alla censura governativa dell'epoca, che spinse il librettista Francesco Maria Piave a scomodare Te Deum e Alleluia per celebrare, scrivendo al Maestro Verdi, il "via libera" definitivo ad uno dei melodrammi più famosi nel mondo. Così si potrà scoprire che l'opera non si intitolava "Rigoletto", ma "Maledizione" e la querelle attorno al romanzo di Victor Hugo da cui è tratta costrinse Piave e Verdi a lunghe trattative con le autorità. Un modo nuovo di legare Verdi all'arte, alla sua terra e al cammino non sempre facile delle sue opere: una nuova luce, è il caso di dirlo, sul più importante Museo verdiano del mondo. Villa Verdi di Sant'Agata.

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