NOTIZIE / 20.11.12 / FAMIGLIA E PERSONA

Il Progetto "Re-play" approda nel carcere di via Burla

Giornata di festa per i bambini e le loro famiglie all’Istituto penitenziario di Parma grazie al Progetto “Re-play - Renforcer le droit de jouer”, che persegue l’obiettivo di rafforzare i diritti dei bambini e la promozione del diritto al gioco, alle attività ricreative e allo sport.
Re-play in via Burla

All’iniziativa erano presenti il sindaco Federico Pizzarotti, l’assessore allo sport Giovanni Marani la responsabile del progetto Re-play per il Comune di Parma Moira Balbi il Reggente degli Istituti Penitenziari Anna Albano, il direttore aggiunto Lucia Monastero, il comandante del reparto di polizia penitenziaria Andrea Tosoni.

Martedì 20 novembre è stata una giornata particolare in quanto il progetto europeo Re-play, di cui il Comune di Parma è soggetto capofila, è approdato nel carcere di via Burla.

L’Iniziativa si è svolta unitamente alla presenza della Nazionale di calcio italiana a Parma, dopo l’amichevole Italia – Francia disputata al Tardini, nell’ambito di un’ampia azione di sensibilizzazione e di promozione al gioco portata avanti a favore dei bambini legati anche al progetto Vivo Azzurro che segue la Nazionale di calcio italiana.

Il progetto “Re-play” è rivolto ai bambini ed adolescenti e si pone come obiettivi specifici quelli di migliorare la conoscenza riguardo il significato di "gioco" e diritto al gioco, aumentare le possibilità di gioco. “Un gioco per gioco” ecco il concetto centrale, il nucleo del progetto re-play diritto al gioco. L’articolo 31 della convenzione delle nazioni unite sui diritti del bambino sostiene il riconoscimento al bambino del diritto al riposo e al tempo libero, di dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della loro età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica con pari mezzi ed opportunità. “Dunque un gioco per gioco avvicina il bambino al suo cuore – ha spiegato Moira Balbi. Ci si può inventare, ci si può conoscere e rilassare. Si può giocare soli o con gli amici, in casa o fuori, con strumenti appropriati o con la sola fantasia. Ed è giusto che ci si possa anche concedere alla noia, ma i ragazzi hanno bisogno di giocare perché si avvicinano sempre più a se stessi, al loro cuore, alla vita che gli appartiene. Giocare Giocando, senza gara, senza ansia, senza aspettative, è un diritto riconosciuto e a noi resta solo di dar loro la possibilità di farlo. Essere liberi di giocare e dunque di crescere”.

L’intervento in Istituto Penitenziario è stato scelto appositamente il 20 novembre non caso perchè che è proprio in questa giorno che si celebra la Giornata internazionale dei Diritti dei Bambini, che ricorda la stesura della Convenzione Internazionale sui diritti dell'Infanzia, il più organico quadro di riferimento per tutte le iniziative a difesa dei diritti dei bambini, approvato nel 1989 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e riconosciuto in 190 paesi nel mondo. L'adozione della convenzione internazionale è stata una pietra miliare per i diritti dei bambini.

“I bambini – ha spiegato l’assessore allo sport Giovanni Marani – sono i più deboli, i più indifesi, per questo hanno bisogno delle nostre cure, delle nostre attenzione più di qualsiasi altro. E quello di oggi è un piccolo contributo che diamo in questo senso, nella logica promossa dal progetto Re-play”.

Il progetto si concentra su una visione dei bambini non come oggetti passivi che devono essere assistiti, ma piuttosto come persone che partecipano attivamente alle decisioni da prendere. Tuttavia, come con qualsiasi altro accordo internazionale, è solo con gli interventi sul campo che è possibile verificare se la convenzione sia davvero rispettata e vedere se i bambini sono protetti, rispettati e a loro agio in un ambiente senza alcun tipo di violenza fisica o psicologica ma anche nelle condizioni ottimali per poter giocare, riposarsi e crescere in armonia. E proprio in carcere i diritti dei più piccoli, che si vedono trascinati in situazioni tragiche, strappati ad un quotidiano sereno di cui avrebbero bisogno, devono essere sottolineati dagli adulti e reclamati per loro, che non hanno voce.

Per maggiori informazioni: www.re-play.eu


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