A Parma le Città Creative UNESCO
Il primo giorno dell'edizione record di Cibus ha coinciso con una sorta di "debutto ufficiale" di Parma City of Gastronomy. Fotogallery
Da tutto il mondo a Parma le Città Creative UNESCO per la Gastronomia
Dopo l'incontro ufficiale in Municipio, è stata scoperta sotto i Portici del Grano la targa che evidenzia il riconoscimento internazionale.
Parma ha dato il benvenuto ai rappresentanti delle 13 città creative designate da UNESCO che hanno accolto l'invito ad un incontro per costruire una strategia comune che consenta di valorizzare al massimo il riconoscimento ricevuto.
Presenti all'incontro amministratori e delegati di Belem (Brasile), Bergen (Norvegia), Burgos (Spagna), Chengdu (Cina), Denia (Spagna), Gaziantep (Turchia), Jeonju (Corea del Sud), Ostersund (Svezia), Phuket (Thailandia), Rasht (Iran), Shunde (Cina), Tsuruoka (GIappone) e Tucson (USA), tanto diverse e tanto lontane geograficamente, ma unite dalla comune vocazione per il buon cibo, sotto l'egida di UNESCO.
Dopo l'introduzione dell'assessore Cristiano Casa , che ha fatto da "regista" dell'incontro nella sala consiliare del Municipio, sottolineando l'importanza di un percorso comune fra le 13 città provenienti da diverse parti del mondo, il Sindaco Federico Pizzarotti ha portato il saluto di Parma: " Siamo al centro della food valley - ha ricordato il sindaco - qui si fanno il Parmigiano Reggiano e il prosciutto di Parma, qui c'è la sede della Barilla e qui c'è la sede di EFSA, l'Agenzia Europea sulla sicurezza alimentare. Ma per vincere la sfida del futuro è necessario guardare avanti, avere la capacità di fare sistema, di unire il territorio e di lavorare su basi internazionali per affermare l'idea di un comparto agro-alimentare di qualità di cui tutte le nostre città e regioni sono testimonianza riconosciuta. Perciò mi auguro che da questo incontro a Parma nascano grandi idee per il domani, che ci vedano insieme protagoniste".
"Siamo stati al vostro fianco da subito - ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini rivolto agli amministratori di Parma - convinti che questo territorio, Parma e con essa l'intera Regione, possa giocare un ruolo straordinario su tutto ciò che riguarda il cibo, come dimostrano i 6 miliardi di export dell'anno scorso e i 43 prodotti che si fregiano del marchio DOC e IGP".
Anche Pier Luigi Petrillo, consigliere per l'UNESCO del Ministro dell'Agricoltura, ha ricordato il "convinto sostegno del Governo alla candidatura di Parma, capitale del cibo in Italia e prima ad ottenere il riconoscimento dell'agenzia internazionale": "La città - ha detto Petrillo - è stata unita e coesa. Questo è stato il valore aggiunto per raggiungere un obiettivo alto, sopratutto di elevato valore culturale, a riconoscimento di una identità e delle persone che ci stanno dietro, un riconoscimento che ora bisognerà trasformare in oro per il territorio. E per farlo ci vorranno sudore e fatica".
Soddisfatto per il risultato anche Franco Bernabè, presidente della Commissione Italiana UNESCO: "L'incontro di oggi - ha detto - risponde appieno ai principi UNESCO per la cooperazione internazionale. Parma ha fatto un lavoro eccellente grazie a sinergie e collaborazione, ma il riconoscimento deve essere considerato un punto di partenza, non di arrivo".
Dello stesso avviso l'assessore Cristiano Casa, che ha concluso ringraziando il team che ha condotto in porto l'operazione e ha ricordato che l'incontro di questi giorni a Parma è finalizzato a sviluppare la conoscenza fra territori con una comune vocazione all'insegna di un confronto destinato a continuare, con un nuovo appuntamento già fissato per il prossimo settembre".
A conclusione dell'incontro, sotto il Portici del Grano, dopo la benedizione di don Pietro Delsante, canonico della cattedrale (che ha augurato pane, libertà e pace per tutti i popoli del mondo), il sindaco Federico Pizzarotti ha scoperto la targa "Parma City of Gastronomy, designed UNESCO creative city in 2015": una targa che vale molto di più dell'ottone con cui è stata costruita e che resterà come orgoglio per averla conquistata, ma anche come impegno di onorarla degnamente.