Comunicati Stampa

16.09.11 / BENESSERE E STILI DI VITA

Bilancio 2009, la Corte dei conti: “Non emergono gravi irregolarità”

Nel bilancio del Comune di Parma ‘non emergono gravi irregolarità suscettibili di pronuncia, ma la natura collaborativa del controllo rende doveroso segnalare la presenza di criticità che vanno vagliate nei bilanci futuri’. Sono solo alcune righe dell’annuale istruttoria della Corte dei conti che, come consuetudine per tutti i Comuni italiani dal 2006, ha preso visione del rendiconto 2009 dell’ente di piazza Garibaldi. “Criticità però risolte” tiene a sottolineare l’assessore Broglia


Nel bilancio del Comune di Parma ‘non emergono gravi irregolarità suscettibili di pronuncia, ma la natura collaborativa del controllo rende doveroso segnalare la presenza di criticità che vanno vagliate nei bilanci futuri’. Sono solo alcune righe dell’annuale istruttoria della Corte dei conti che, come consuetudine per tutti i Comuni italiani dal 2006, ha preso visione del rendiconto 2009 dell’ente di piazza Garibaldi.

“Criticità però risolte” tiene a sottolineare l’assessore al Bilancio Gianluca Broglia “come testimoniano il consuntivo 2010, il previsionale 2011 e la manovra correttiva approvata nel Consiglio del 30 agosto, atti che hanno dato una risposta concreta ai rilievi avanzati dalla magistratura contabile”.

“E di questo – continua Broglia – bisogna ringraziare proprio la Corte dei conti che ha sempre dimostrato un fortissimo spirito di collaborazione prima che di ispezione. In questo modo è stato possibile superare in questi due anni le criticità riscontrate nel 2009”.

“Evidentemente abbiamo preso la strada giusta – conclude l’analisi Broglia - gli ultimi previsionali, e in particolare il bilancio 2011, dicono che molte criticità, nonostante i tagli e le difficoltà economiche, sono state superate. Ora con il bilancio 2012, che stiamo predisponendo, questo cammino verrà completato”.

Le criticità - Quando si parla di criticità, la Corte dei conti parte dal risultato negativo della gestione di competenza ‘compensata con un risultato positivo della gestione residui degli anni precedenti’.

“Una perdita di competenza – precisa però Broglia – avvenuta nel 2009 e non ripetuta nel bilancio 2010 che presenta un avanzo di 5 milioni e 228 mila euro”.

Quindi il ricorso ad anticipazioni di cassa ‘che deve rappresentare uno strumento eccezionale per fronteggiare esigenze di liquidità’ scrive la Corte dei conti.

“In realtà – puntualizza l’assessore al Bilancio - non abbiamo mai utilizzato l’anticipo di cassa nella normale gestione. Si tratta invece, come previsto dal Testo Unico, dell’utilizzo di fondi aventi specifica destinazione, movimentazioni che interessano la sola contabilità di tesoreria senza produrre alcun prestito di denaro all’Ente”.

Poi le entrate straordinarie, plusvalenze ed extraoneri. Il loro impiego, dice la Corte dei conti, se ‘superiore all’8%, utilizzato a copertura di spese di parte corrente, pur se consentito dalla legge, contrasta con i principi di sana gestione finanziaria’.

Parma nel 2009 finanziava con queste entrate 25,7 milioni di euro di spesa corrente, cioè di servizi: in pratica il 14%. Nel 2010 la percentuale è scesa all’8,60% (16,2 milioni), mentre nel 2011 al 4,2% (7,8 milioni con il valore delle plusvalenze azzerato), “la metà di quanto consigliato dalla magistratura contabile per la tenuta degli equilibri di bilancio” annota Broglia.

La Corte dei conti parla anche di ‘bassa capacità di riscossione di entrate straordinarie, proventi per violazione del codice della strada, contributi per permessi da costruire e recupero evasione tributaria’.

“In realtà oggi di residui da incassare ce ne sono soltanto in conto capitale mentre per il resto, Ici, multe e Cosap in primis, abbiamo superato le criticità del 2009 e tutto l’accertato è stato riscosso” conferma Broglia.

Infine la Corte dei conti punta sulle entrate non ripetitive, ‘non devono superare la spesa corrente non ripetitiva’ e sul monitoraggio delle partecipate in perdita ‘al fine di non compromettere in futuro la solidità finanziaria dell’ente’.

“Con i tagli dello Stato – spiega Broglia riferendosi al primo punto – non utilizzare multe e recupero dell’evasione per la spesa corrente significherebbe chiudere gli asili, invece di aprirli come facciamo noi. Questo vale per noi ma anche per gli altri Comuni”.

Sul secondo rilievo Broglia ricorda invece la delibera del 13 luglio scorso, approvata in Consiglio comunale, sul controllo analogo delle partecipate, “che va nella direzione di quanto richiesto dalla Corte dei conti. Regolamento che inizia ora a produrre i suoi effetti con il costante monitoraggio e coordinamento delle attività delle singole società”.

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