Comunicati Stampa

29.09.10 / CULTURA / Ufficio Stampa

ARRIVA INCONTEMPORANEA PARMA FESTIVAL

ARRIVA INCONTEMPORANEA PARMA FESTIVAL


Si è tenuta oggi la conferenza stampa di presentazione di InContemporanea Parma Festival. Questa la proposta nel dettaglio: Teatro Festival FONDAZIONE TEATRO DUE Ministero per i Beni e le Attività Culturali Regione Emilia-Romagna Comune di Parma Provincia di Parma Reggio Parma Festival Fondazione Monte di Parma www.teatrodue.org Teatro Festival è dal 1983 punto di riferimento nazionale ed internazionale per la nuova drammaturgia e la creazione contemporanea, incentrando il lavoro dell’attore su nuove forme di scrittura e sulla ricerca di linguaggi e temi urgenti della contemporaneità. Dopo aver presentato per la prima volta in Italia le più significative esperienze teatrali europee - Peter Stein con la Schaubühne di Berlino, Pina Bausch con il Tanztheater di Wuppertal, Ingmar Bergman con il Dramaten di Stoccolma, il Teatro Katona di Budapest e artisti come Heiner Müller, Jérôme Deschamps, Bernhard Minetti, Manfred Karge, Andreij Wajda, Jerzy Stuhr, Anatolij Vassiliev, Thomas Langhoff, Silviu Purcarete, Eimuntas Nekrosius, Bernard Minetti, Fiona Shaw, Angela Winkler, Alvis Hermanis, Alain Cuny, solo per citarne alcuni – Teatro Festival dal 2009 si è integrato al progetto produttivo di Fondazione Teatro Due. “In questo momento sembra fondamentale dare spazio a nuove figure nel campo della drammaturgia, della scrittura scenica e della formazione privilegiando un “teatro di prototipi””, sottolinea Paola Donati, direttrice del Teatro Due. “La grande possibilità di accesso all’informazione”, prosegue “la nascita del cittadino europeo, la consuetudine alla verifica in rete del materiale legato alla produzione teatrale, obbliga a un ripensamento delle funzioni dei festival che da strutture di eventi devono trasformarsi in luoghi di approfondimento e di verifica delle prospettive del teatro. La costruzione di “prototipi” non può che essere un indispensabile strumento delle attività produttive”. In questa direzione prendono forma le produzioni di Teatro Festival 2010, a partire da Buio, un lavoro di scrittura testuale e fisica condotto da Carmelo Rifici e Alessio Maria Romano, insieme a Ilenia Caleo, Alessia Giangiuliani, Tindaro Granata, Mariangela Granelli, Emiliano Masala, Francesca Porrini, Alessio Maria Romano, Raffaella Tagliabue, attori coinvolti nel progetto, nell’arco di due anni. Un processo articolato in diverse fasi che ha portato all’elaborazione finale della drammaturgia di Sonia Antinori. Buio è un fitto intreccio di storie diurne della quotidianità che si apre su squarci di vissuto onirico notturno. I temi di partenza sono quelli dell’Italia di oggi e le storie “piccole” degli individui si accompagnano alla “grande” Storia malata del nostro Paese. Il buio inteso come metafora immediata dell’incapacità di guarire prevede come sola possibilità d’uscita il recupero dell’ascolto e della condivisione. Dopo diversi anni di ricerca sulla scrittura fisica integrata alla parola, Balletto Civile, con Michela Lucenti e Maurizio Camilli, si confronta con un lavoro di Steven Berkoff mai rappresentato in Italia: L’Amore segreto di Ofelia. Il testo, scritto utilizzando il blank verse shakespeariano, attraverso la forma di uno scambio epistolare fra Amleto ed Ofelia, esplora i meandri della relazione fra i due personaggi che Shakespeare suggerisce solamente. Un linguaggio carnale temperato da tenerezza e ironia che si svolge tra immagini di amore cortese, desiderio sessuale e premonizione della futura tragedia. Una partitura fisica che nasce dall’interiorità, nel disperato tentativo dei corpi di liberarsi dalle trame delle tumultuose vicende ambientate a Elsinore. La collaborazione con la Laurea magistrale in Scienze e Tecniche del Teatro dell’Università IUAV di Venezia si rinnova con il progetto Amleto: l’indagine. (Variazioni su tema). Indagine sull’efferato crimine accaduto nella Reggia di Elsinore seguìto all’oscura morte del Re Amleto, padre del Principe Amleto, e all’assassinio del Consigliere di Stato Polonio e al suicidio della di lui figlia Ofelia e.. [omissis]. Il Laboratorio di Regia e Drammaturgia, sotto la direzione di Walter Le Moli, in collaborazione con Luca Fontana e Laura Forti, partendo dal policentrismo del testo si è sviluppato attorno alle situazioni sottaciute della tragedia e dei diversi personaggi, anche quelli minori. Gli undici episodi, (Dov’era la Regina Gertrude? - La vera faccia dei Riformati di Wittemberg - Laerte: dolce vita a Parigi – Il Consiglio di guerra invia Cornelio in Norvegia - La verità sulla morte del Consigliere di Stato Polonio – Claudio s’interroga: che fare? – Scandalo tra i fedeli: Ofelia in terra consacrata! - Inchiesta: c’è del marcio in Danimarca? - Laerte vs Amleto - La monarchia è caduta! - Fortebraccio vara il nuovo governo) scritti utilizzando esclusivamente le parole di Shakespeare, compongono una ricostruzione plausibile dei fatti realmente accaduti nel Regno di Danimarca. Tutto su mia madre, di Pedro Almodòvar nell’adattamento di Samuel Adamson sviluppa l’elemento dominante del capolavoro cinematografico. È un omaggio al teatro e all’arte degli attori in cui maternità, paternità, uomini che diventano donne, padri che diventano madri, cinema e scrittura, malattia, amore e morte mettono in scena un dolore di fondo, filtrato da una visione ironica dell’esistenza. Nelle mani di Almodòvar questi temi si concatenano perfettamente nella vita di tutti i personaggi che Manuela incontra nel suo viaggio; la narrazione è quasi onirica, filtrata dai pensieri del figlio Esteban e da quegli appunti che non smette di scrivere sul suo taccuino, appunti su un testo teatrale che vorrebbe dedicare alla madre il cui titolo sarebbe proprio Tutto su mia madre. Elisabetta Pozzi, Alvia Reale, Eva Robin’s, Paola Di Meglio, Alberto Fasoli, Silvia Giulia Mendola, Giovanna Mangiù, Alberto Onofrietti con la regia di Leo Muscato, saranno i protagonisti della prima messa in scena italiana. Somewhere over the rainbow - dedica a Giorgio Gennari sarà un momento di festa per salutare Giorgio, direttore di Teatro Festival Parma - Meeting Europeo dell’Attore dal 1983, a quasi quattro mesi dalla sua scomparsa. Una dedica affettuosa con gli amici artisti che lo hanno accompagnato in un lungo viaggio di invenzioni teatrali. Natura Dèi Teatri PERFORMING ARTS FESTIVAL XV EDIZIONE CUTE Direzione artistica Maria Federica Maestri, Francesco Pititto Il FESTIVAL NATURA DEI TEATRI 2010 È un progetto di LENZ RIFRAZIONI Regione Emilia-Romagna Provincia di Parma Comune di San Secondo Parmense Leader 2010 Comune di Parma Comune di Collecchio Fondazione Monte di Parma Ausl Dipartimento di Salute Mentale di Parma Unione Pedemontana Parmense Con il patrocinio di: Università degli Studi di Parma www.lenzrifrazioni.it/natura Natura Dèi Teatri è un progetto di creazioni performative contemporanee internazionali ideate per il festival e un progetto di produzione artistica e riflessione intellettuale sullo stato dell’arte contemporanea fondato a Parma nel 1996 da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto. “L’attenzione alla creazione contemporanea, l’interdisciplinarietà degli eventi presentati, un forte radicamento sul territorio unito ad una profonda vocazione per la cultura performativa internazionale” sottolineano Maestri e Pititto “sono caratteristiche storiche del Festival. Gli artisti vengono invitati a produrre lavori appositamente per il festival, stimolati da indicazioni e suggestioni concettuali suggerite dalla visione poetica di Lenz Rifrazioni. Sede e fulcro del progetto è Lenz Teatro, esempio di teatro concreto ottenuto da spazi post-industriali reinventato ad abitazione creativa per volontà di una formazione artistica. “Cute”, il tema concettuale di questa edizione del Festival, è il secondo tassello di una trilogia tematica inaugurata nel 2009 con “Campi” e che proseguirà nel 2011 con “Di uomini e di cani” - tracce creative originate dalla lettura dell’opera di Ovidio”. La quindicesima edizione di Natura Dèi Teatri, festival voluto e ideato da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto e organizzato da Lenz Rifrazioni, racchiude creazioni performative contemporanee internazionali ideate appositamente per il festival. Dal 29 ottobre al 13 novembre si alterneranno 8 artisti di fama internazionale per sette prime assolute il cui tema ruota attorno alla suggestione lanciata dagli ideatori: “CUTE” è il tema concettuale di questa edizione del Festival, il cui campo di indagine si orienterà sull'evidenza poetica e politica dell'esteriorità del corpo nella creazione contemporanea. Natura Dèi Teatri 2010 presenterà il lavoro di artisti di assoluto rilievo nel panorama delle arti performative contemporanee capaci di estreme tensioni estetiche: oltre a Lenz Rifrazioni, che presenta tre creazioni di cui due prime assolute, l’edizione 2010 avrà ospiti italiani ed europei provenienti da ambiti disciplinari differenti, teatro, musica, danza, video, performance, invitati a presentare creazioni ispirate al tema del festival: Nicole Keherberger, Lisbeth Gruwez, Gyula Noesy, Habillé d’Eau, Giuseppe Ielasi, Janek Schaefer, Andrea Azzali. L’apertura del festival Natura Dèi Teatri (venerdì 29 e sabato 30 ottobre ore 21 - Lenz Teatro, Parma) è affidata a DIE SCHACHTEL (LA SCATOLA), una coproduzione tra Lenz, Fondazione Prometeo e la rassegna di musica contemporanea Traiettorie. Si tratta di un’azione per performer, proiezioni e orchestra da camera di Franco Evangelisti su soggetto di Franco Nonnis, che darà luogo ad una rielaborazione drammaturgico_visiva ad opera di Francesco Pititto e Maria Federica Maestri, con la direzione musicale di Marco Angius, la supervisione strumentale di Salvatore Sciarrino, a cura di Martino Traversa. Domenica 31 ottobre (ore 21 – Lenz Teatro, Parma) TUTTE LE VOLTE CHE TENDI UN BRACCIO MILLE COSE NON ACCADRANNO MAI PIU' è il titolo di una creazione ideata per il festival con la drammaturgia di Luca Scarlini, un progetto sull'epidermide come luogo di rappresentazione. Porzioni di pelle divise come altrettanti piccoli palcoscenici della visione. Alle ore 22:30 Giuseppe Ielasi, musicista e compositore pioniere della ricerca musicale, si esibirà in concerto creando un nuovo pezzo elettroacustico ispirato al tema del Festival. Dal 3 al 7 novembre (feriali ore 21, domenica 7 novembre ore 18) presso la Rocca dei Rossi di San Secondo Parmense, sontuosa dimora e suggestivo teatro per il debutto dell’Hamlet di Lenz, per la regia di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, rappresenta la “summa” di una lunga e profonda esperienza artistica iniziata nel 2000 da Lenz Rifrazioni in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl di Parma. Il complesso monumentale della Rocca dei Rossi e la specificità degli interpreti (un nucleo di attori ex lungodegenti psichici del manicomio di Colorno) lo rendono un evento unico e difficilmente ripetibile. Si torna negli spazi di Lenz martedì 9 novembre (ore 21) per HeroNeroZero la nuova creazione di Lisbeth Gruwez coreografa e danzatrice musa di Jan Fabre fondatrice, con il compositore Maarten Van Cauwenberghe, dell’ensemble performativo Voetvolk. HeroNeroZero analizza come il corpo disintegra il tempo, finché non è solo memoria, una vaga, o a volte chiara, impronta. Alle ore 22 (con replica il 10 e 11 novembre alle ore 21, 12 novembre ore 22:30, 13 novembre ore 21) al Lenz Teatro debutta DIDO progetto di visual e performing art creato da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto e ispirato agli Heroides di Ovidio. Con DIDO si compie il lungo progetto performativo e visuale ispirato alle opere di Ovidio. Dopo Radical Change, Chaos ed Exilium, libere creazioni tratte da Le Metamorfosi e i Tristia, Lenz Rifrazioni innesta la propria poetica visionaria sulle Epistulae heroidum, per rielaborare artisticamente il corpo mitico dell’Africa attraverso un’icona dell’estremismo sentimentale. Mercoledì 10 novembre alle ore 22:30 Habillé d’eau presenterà L’IGIENE, il nuovo lavoro firmato da Silvia Rampelli, fondatrice e anima della formazione che torna al Festival con una nuova creazione ispirata al tema del progetto. Gyula Noesy, artista polivalente capace di agire in acque letterarie quanto grafiche, etologiche come sonore e spaziali, presenterà a Parma uno spettacolo e un video (11 novembre ore 22:30, Lenz Teatro), mentre il musicista, sound artist e sound designer inglese Janek Schaefer, personalità polimorfa, eccentrica e complessa nel panorama della musica più d’avanguardia, presenta (12 novembre ore 21, Lenz Teatro) il suo ultimo progetto, all’interno di una ricerca sui molteplici aspetti del suono realizzata con registratori da lui stesso inventati e costruiti con un collage di strumentazioni elettroacustiche. Zona Franca VIII EDIZIONE ASSOCIAZIONE MICRO MACRO FESTIVAL TEATRO DELLE BRICIOLE SOLARES FONDAZIONE DELLE ARTI Ministero per i beni e le attività Culturali Regione Emilia-Romagna Provincia di Parma Comune di Parma Fondazione Monte di Parma www.solaresdellearti/teatrodellebriciole Giunto all’ottava edizione, il festival Zona Franca cambia identità e struttura. La formula “classica”, che concentrava gli spettacoli in pochi giorni, lascia il posto a un programma più ricco e allargato, che come un grande fiume si dirama in più bracci: un insieme di progetti che, con momenti di diversa concentrazione, dura un intero mese. Tre percorsi distinti e intrecciati articolano quindi le varie proposte: un programma per le famiglie, un altro rivolto al mondo della scuola, uno spazio speciale dedicato al teatro di figura per adulti. Infine, sempre per il pubblico adulto, la seconda azione teatrale della Compagnia dei Bambini di Parma. Il foyer del teatro al Parco che accoglie una vera giostra; una sala affrescata per l’occasione, come accadeva un tempo tra committenti e artisti, e chiamata ‘Cappella dei meravigliati’; ‘piccoli’ musei sensibili’ allestiti a teatro con oggetti quotidiani. Basta evocare alcuni dei vari ‘interventi’ pensati per il Festival da Antonio Catalano, artista che da venti anni scuote le scene europee con performance inaspettate, per cogliere in un’immagine il rinnovamento anche fisico del luogo teatrale e il ‘segno’ artistico specifico che contraddistinguono Zona Franca. Un festival che sperimenta un’idea di teatro fortemente plurale mettendo a confronto le nuove produzioni della scena italiana ed europea per le nuove generazioni (accolte al loro debutto) con creazioni rivolte al pubblico degli adulti. All’origine c’è la volontà di ripensare l’infanzia alla luce delle trasformazioni del presente, dialogando con artisti che si muovono fuori dall’orbita del cosiddetto teatro-ragazzi, rinnovando le modalità della relazione con lo spettatore, sperimentando tecniche e linguaggi eterodossi, che scavalcano il ‘vocabolario’ teatrale codificato e sfuggono così a ogni classificazione. PRODUZIONI – Convinto della importanza strategica di un confronto con esperienze ‘altre’ rispetto all’universo tradizionalmente definito come teatro-ragazzi, il Teatro delle Briciole ha affidato una produzione a Babilonia Teatri, protagonista della nuova generazione teatrale. Ne è nato Baby don’t cry, spettacolo che si sviluppa da un lavoro di ricerca con i bambini di alcune scuole di Parma affrontando il tema del pianto infantile con un linguaggio teatrale pop-rock, secondo la cifra stilistica della formazione veronese (il 5 e dal 15 al 19 novembre). Una ‘rilettura’ in forma di intreccio tra attori e teatro di figura è invece Cirano, produzione Teatro delle Briciole, dove Paola Crecchi focalizza una drammaturgia in cui l’eroe spadaccino nemico di ogni ipocrisia e bassezza, l’anticonformista a cui “piace non piacere”, ci viene incontro, mescolando attori e marionette, con una inconsueta levità, con un piglio ironico e popolare (il 20 e dal 22 al 26 novembre). La scorsa stagione Parma ha conosciuto l’esordio della Compagnia dei bambini, un progetto del Teatro delle Briciole che rovescia la relazione che connota tradizionalmente il teatro per l’infanzia: sono i bambini, qui, che si rivolgono agli adulti, usando il teatro come strumento per aprire un dialogo con loro. Dal 26 al 28 novembre debutta il secondo lavoro della Compagnia diretta da Letizia Quintavalla (L’inizio, 1. Bambini, Animali e altre Divinità, 2. Nostre tane, nostre parole, realizzato con la collaborazione di Mariangela Gualtieri). Il Teatro delle Briciole coproduce il nuovo lavoro della Compagnia Rodisio, La festa, che conclude il progetto di ricerca Sta per succedere qualcosa, che ha coinvolto più di 500 bambini tra i 6 e gli 11 anni in Italia, Francia, Inghilterra, Irlanda e Giappone (dal 14 al 16 novembre). Una narrazione e una prova d’attore è invece L’ultimo inganno, un’Iliade vista dagli ultimi, in cui Salvatore Arena dà voce e corpo due personaggi: Tersite, anti-eroe fuori dal coro, e una vedetta troiana condannata a ricordare (4 novembre, produzione Manuchuma in collaborazione con Teatro delle Briciole). LA SCUOLA - L’esplorazione del mondo della scuola, nel suo valore di esperienza individuale e di strumento di crescita civile, è un tema cruciale di questi anni, che trova ascolto in due appuntamenti del festival. Nel Diario di un somaro, adattamento teatrale, firmato dal genovese Teatro dell’Archivolto, del best seller di Daniel Pennac, un insegnante ripercorre la sua vita di scolaro fatta di conflitti, inciampi, delusioni (6 e 8 novembre). In Scholé, o del lento tempo che fa dell’uomo la civil persona, prodotto dal Teatro delle Briciole, Letizia Quintavalla e Bruno Stori prendono ispirazione dal mondo greco e dall’idea socratica di conoscenza come relazione circolare, per raccontare la scuola com’è e come potrebbe essere (4, 9, 10 novembre). LO SPETTATORE ‘COMPLICE’ – La relazione con lo spettatore è un tema che attraversa sottilmente Zona Franca, mettendo in discussione il ruolo di osservatore di chi siede in platea. La partecipazione può essere leggera, ma può trasformarsi in ‘complicità’. È il caso della Socìetas Raffaello Sanzio, formazione che ha segnato la scena d’avanguardia degli ultimi 25 anni e che torna a creare uno spettacolo per l’infanzia molti anni dopo l’esperienza di Buchettino. Bestione si intitola il nuovo lavoro, in cui i bambini devono entrare in prima persona in un gioco che mira a guarire e liberare un fantastico ‘bestione’ (5, 6 e 8 novembre). Ed è il caso di Play please! della Compagnia TPO, che dopo le precedenti immersioni nella pittura e nella danza, conduce ora lo spettatore dentro la musica, in un atelier composto da speciali postazioni interattive "luminose" (11 novembre) INCLASSIFICABILI – Come quella dello spettatore, anche l’identità dell’artista è al centro della riflessione del festival, che dà spazio alle forme e ai linguaggi della creatività che sfuggono alle classificazioni. Tra queste un posto d’onore spetta ad Antonio Catalano con una vera ‘invasione’, Gli universi sensibili (dal 30 ottobre al 16 novembre), in cui si dispiegheranno le sue esplorazioni tra teatro e arti visive (tra cui si spicca anche una parata di sculture nei borghi dell’Oltretorrente l’1 novembre). Resistente alle catalogazioni, pur se inserita nello ‘speciale teatro di figura’, è anche l’installazione dei francesi Flop Lefebvre Heureses lueurs (Incanti di luce), che ci fa scoprire la poesia della meccanica grazie alla costruzione e alla messa in funzione di piccole ingegnose macchine con cui vengono indagati i segreti della luce (dall’11 al 16 novembre). E non è facile definire Moi seul, della Compagnie Acta Agnes Desfosses (prima nazionale), viaggio nel tempo dell’infanzia condotto da tre performer, girotondo di emozioni tra suoni, immagini e danza (5 e 6 novembre). SPECIALE TEATRO DI FIGURA - Memore delle radici, di quel Micro Macro festival che negli anni ‘70 e ‘80 segnò per molti la scoperta di un linguaggio nuovo, il ‘micro-teatro’, e in continuità con Figure, la maratona teatrale che ha arricchito le recenti stagioni del Teatro delle Briciole, Zona Franca dedica quest’anno una sezione al teatro di figura (dall’11 al 16 novembre), ospitando artisti europei che ben rappresentano la capacità delle marionette di farsi tramite tra teatro e arti plastiche, di riflettere su illusione e metamorfosi, di mordere nella politica e nell’attualità toccando temi forti con le tecniche più originali. Ecco allora i giochi ottici di Flop Lefebvre (Heureus luers), i suoi esperimenti sui riflessi della luce (di cui si è parlato sopra). Ecco gli imprevisti dell’amore che colpiscono la coppia di novelli sposi di Troubles della Compagnie Gare centrale, che sognavano la luna di miele perfetta e si ritrovano dentro un noir acido ed eccentrico, buffo girotondo di paure che dialoga con la musica, con un trombettista dal vivo. Le marionette sanno frugare con tenerezza e humour nei recessi dell’anima. Sur la dune, di Tof Théâtre, è il racconto senza parole dei vagabondaggi di un pupazzo in crisi d’identità: un viaggio surreale e comico nell’inconscio alla ricerca di se stesso. Il teatro di figura gioca sottilmente con l’erotismo, rivoluziona ironicamente lo spazio scenico e il rapporto con lo spettatore. È quel che accade in Sous le jupon di Delphine Bardot (per un pubblico adulto), che inventa un’intimità complice con il pubblico. Tra quindici spettatori ‘voyeurs’, un ‘curioso’ è invitato tra pizzi e merletti ‘sotto la gonna’ dell’attrice, ad assistere a una predizione di cui egli stesso è oggetto e protagonista. PREMIO SCENARIOInfanzia – L’Associazione Scenario, composta attualmente da trentanove strutture (compagnie e teatri di innovazione) distribuite su tutto il territorio nazionale, promuove dal 1987 il Premio Scenario, rivolto ai progetti e ai nuovi linguaggi teatrali delle giovani generazioni. Dal 2006 ha inaugurato il Premio SCENARIOInfanzia, la cui Finale, fin dalla prima edizione, si svolge a Parma nell’ambito del Festival Zona Franca. Un appuntamento nato con lo scopo di favorire originali percorsi di ricerca nell’ambito dei linguaggi rivolti all’infanzia e all’adolescenza. Ufficio Stampa Nazionale Isella Marzocchi Tel. 051 0950639 – 335 8154798 Isella.marzocchi@progettocaffeina.com Fondazione Teatro Due Michela Astri Tel. 0521 289644 m.astri@teatrodue.org Lenz Rifrazioni Agnese Doria Tel. 0521 270141 uffstamp@lenzrifrazioni.it Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti Olindo Rampin Tel. 0521 992044 orampin@solaresdellearti.it

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