Comunicati Stampa

29.02.08 / FAMIGLIA E PERSONA / Ufficio Stampa

DOMENICA 2 MARZO A PARMA SI POTRÀ SOTTOSCRIVERE LA PETIZIONE PER UN FISCO PIÙ EQUO PER LE FAMIGLIE.

DOMENICA 2 MARZO A PARMA SI POTRÀ SOTTOSCRIVERE LA PETIZIONE PER UN FISCO PIÙ EQUO PER LE FAMIGLIE.


Parma, come oltre 130 città d’Italia, si mobiliterà domenica 2 marzo per raccogliere le firme a sostegno della petizione per un “fisco a misura di famiglia” promossa dal Forum delle Associazioni familiari di Roma. Anche il Sindaco di Parma Pietro Vignali si recherà al banchetto che verrà allestito in piazza Garibaldi per porre la sua firma in calce al documento, a ulteriore testimonianza dell’attenzione e dell’impegno concreto che il Comune sta dedicando alla famiglia, al centro dell’azione amministrativa. Parma sarà la piazza di riferimento per la Regione Emilia – Romagna, nella quale saranno 91 i punti di raccolta. “La famiglia è la prima agenzia di socializzazione, sottolinea il sindaco Pietro Vignali, la prima agenzia educativa è il primo, e più prossimo, soggetto di welfare. Parma deve diventare una città “a misura di famiglia” perché in un moderno sistema di welfare la famiglia deve essere un soggetto attivo e non solo un oggetto di politiche sociali. Siamo in attesa che il nostro Paese diventi un Paese europeo nella considerazione fiscale della spesa sostenuta dai genitori per mantenere ed educare i figli. Una lacuna che contribuisce al grave abbassamento del tasso di natalità nel nostro Paese. I dati sono chiari: il fisco italiano si colloca agli ultimi posti in Europa, molto lontano da nazioni come la Germania, dove una famiglia può arrivare a dedurre fino a 15.000 euro annui per un figlio. Le famiglie hanno bisogno di una vera sussidiarietà fiscale. Più in generale, l’intero Paese ha bisogno di sussidiarietà fiscale, che mantenga le risorse dove si generano: imprese, famiglie, territorio. Bisogna de-tassare quelle famiglie che fanno figli e li educano, che si prendono cura dei propri anziani, partecipando in modo fattivo alla costruzione del bene comune, invece di restituire finanziamenti a pioggia dopo aver trattenuto a Roma il costo delle burocrazie. Un fisco “a misura di famiglia” è il primo passo per un fisco più giusto e più utile all’intero Paese”. L’iniziativa vuole promuovere l’adozione di un sistema fiscale basato non solo sull’equità verticale (chi più ha più paga), ma anche sull’equità orizzontale per cui, a parità di reddito, chi ha figli da mantenere non deve pagare, in pratica, le stesse tasse di chi non ne ha. Il reddito imponibile deve, dunque, essere calcolato non solo in base al reddito percepito, ma anche in base al numero dei componenti della famiglia. Si chiede, quindi, quale primo passo verso una vera equità fiscale, la possibilità di dedurre dal reddito imponibile il minimo vitale per ogni figlio a carico. La petizione ha preso avvio in tutta Italia alla fine del 2007 e proseguirà fino al 15 maggio, quando verrà consegnata al Presidente della Repubblica per domenica 2 marzo il Forum delle Associazioni familiari ha organizzato banchetti per la raccolta firme nelle principali piazze italiane e ne ha individuate sei, in particolare, (Roma, Milano, Napoli, Verona, Parma, e Assisi) in cui firmeranno i rispettivi sindaci. All’iniziativa aderiscono diverse associazioni locali che fanno parte della Consulta comunale per la Famiglia: Famiglia Più, Famiglie Nuove, Associazione Nazionale Famiglie Numerose, M.O.I.C.A., AGESC, Istituto del Buon Pastore, Rinnovamento nello Spirito, Libertas Sanseverina, Ordine Francescano Secolare dei Frati Minori, Ufficio Famiglia della Diocesi di Parma, Coldiretti, A.G.E., C.I.F., Associazione bambini e autismo.

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