IL VESCOVO SALUTA IL SINDACO: “AUGURI A PARMA NELLA COSTRUZIONE DEL BENE”
IL VESCOVO SALUTA IL SINDACO: “AUGURI A PARMA NELLA COSTRUZIONE DEL BENE”
Il Vescovo saluta il Sindaco: “Auguri a Parma nella costruzione del bene”. Nella mani di monsignor Bonicelli il sigillo della città. Il Vescovo Silvio Cesare Bonicelli si è recato questa mattina a salutare il Sindaco Pietro Vignali e ha ricevuto da lui il sigillo della città di Parma. In procinto di lasciare la sua funzione di massima autorità religiosa della città, monsignor Bonicelli ha incontrato per l’ultima volta anche la Giunta e i dipendenti del Comune. Dopo l’incontro in forma privata, il Sindaco, a nome della città, ha consegnato al Vescovo il sigillo dell’antica comunità di Parma, raffigurante l’incoronazione di Maria Vergine, segno simbolico della città, a riconoscimento del servizio prestato dal Vescovo per il bene comune. A sua volta, il Vescovo ha firmato il Libro d’Onore del Comune, lasciando scritto: “Alla carissima città di Parma auguro i più fervidi successi nella costruzione del bene, nell’affermazione della giustizia e della civiltà dell’amore”. Ricordando gli undici anni di permanenza a Parma, monsignor Bonicelli ha parlato di un rapporto con l’Amministrazione comunale molto sereno, cordiale, rispettoso e ha invitato la città a perseguire il rispetto verso tutti. “La rovina della città, ha detto il Vescovo, è la sopraffazione di una parte sull’altra. Ciò che consente di vivere bene, è la concordia, il sostenersi a vicenda per affrontare le difficoltà e costruire insieme con speranza il futuro. Auguro a Parma di conservare e coltivare il sogno della città di domani, con pazienza e umiltà”. Dal canto suo, Vignali ha ricordato l’arrivo nella nostra città del Vescovo, giunto a Parma camminando insieme ai tanti giovani che erano andati ad accoglierlo. “Il suo arrivo, ha detto il Sindaco, è stato emblematico dell’operato negli anni successivi: ha camminato ogni giorno insieme alla città e, in particolare, ai giovani, proponendo loro dei valori e dei punti di riferimento necessari per superare la superficialità e l’indifferenza. Sono stati anni intensi, ricchi di avvenimenti lieti, ma anche di episodi tristi. E Lei è sempre stato presente e ha consolidato quell’identità cristiana che è la radice della nostra comunità e della nostra cittadinanza”.
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