Comunicati Stampa

04.02.11 / FAMIGLIA E PERSONA

Famiglia: da Parma un appello all'Europa per una maggiore integrazione delle politiche familiari

Dai dati del Family Database dell’Ocse risulta evidente che nei diversi Paesi Europei la condizione delle famiglie e le misure di sostegno sono notevolmente diversificate: per superare queste difformità è necessaria una maggiore integrazione tra le diverse forme di welfare che, a livello europeo, mettono al centro dei propri interessi la promozione della famiglia.


FAMIGLIA: DA PARMA UN APPELLO ALL’EUROPA DEI 27
PER UNA MAGGIORE INTEGRAZIONE DELLE POLITICHE FAMILIARI.
In Italia la spesa pubblica per la famiglia e’ all’1,43% del Pil, in Europa al 2,21%.

Il messaggio arriva dalla Conferenza internazionale del Network europeo
delle città per la famiglia in corso nel capoluogo emiliano

Nella Sala del Consiglio comunale di Parma esperti ed esponenti delle principali associazioni familiari da tutta Europa discutono sui possibili modelli di welfare “a misura di famiglia”
nei Paesi dell’UE.


Dai dati del Family Database dell’Ocse, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico, risulta evidente che nei diversi Paesi Europei la condizione delle famiglie e le misure di sostegno sono notevolmente diversificate: per superare queste difformità, compatibilmente con le peculiari caratteristiche di ogni Paese, è necessaria una maggiore integrazione tra le diverse forme di welfare che, a livello europeo, mettono al centro dei propri interessi la promozione della famiglia, così come è indispensabile misurarsi con esperienze concrete in corso nei Paesi UE e condividere le best practices.

È questo il messaggio che arriva dalla Conferenza internazionale del Network europeo delle città per la famiglia, che ha preso il via questa mattina nella Sala del Consiglio comunale di Parma per parlare di modelli di welfare sostenibili “a misura di famiglia” nei Paesi Europei.

Si tratta del quarto evento internazionale organizzato dal Network europeo delle città per la famiglia, nato nel febbraio 2009 su iniziativa del Comune di Parma – Agenzia per la Famiglia, a cui hanno aderito le municipalità di Szeged (Ungheria), Trollhattan (Svezia) e Yambol (Bulgaria) con l’obiettivo di avviare una collaborazione tra città su progetti innovativi di welfare sussidiario per la famiglia. Il Network è realizzato con il supporto del programma Europe for Citizens dell’Unione Europea.

Dopo l’apertura dei lavori da parte delle autorità dei Paesi partner, la Conferenza internazionale ha visto in mattinata gli interventi di Raul Sanchez, segretario Elfac - Confederazione Europea delle Famiglie Numerose, Luigi Campiglio, pro-rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e professore ordinario di Politica economica, Uwe Uhlendorff, professore di Pedagogia sociale del Politecnico di Dortmund e coordinatore del progetto europeo Family Platform, che hanno parlato del significato di città “a misura di famiglia” in Europa. Nel pomeriggio sono previsti gli interventi, tra gli altri, di William Lay, direttore di COFACE, Confederazione delle Associazioni Familiari dell’Unione Europea, Julie de Bergeyk, project manager del Movimento Mondiale delle Madri, e Francesco Belletti, direttore del CISF (Centro Internazionale Studi sulla Famiglia) e dal 2009 presidente del Forum delle associazioni familiari. Si discuterà del ruolo strategico delle associazioni familiari, dei servizi 0-6 anni e delle politiche di conciliazione famiglia-lavoro e sviluppo del territorio.

La giornata di domani, sabato 5 febbraio, prevede una tavola rotonda tra istituzioni, municipalità e associazioni familiari in Europa, con interventi del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Politiche per la Famiglia Carlo Giovanardi e dell’onorevole Mario Mauro, capogruppo del PDL al Parlamento europeo. La Tavola rotonda sarà incentrata sul ruolo delle istituzioni locali, nazionali e europee nella costruzione di un’Europa “a misura di famiglia”. Rappresentanti delle varie istituzioni si confronteranno con rappresentanti di associazioni familiari attive in Europa al fine di individuare le priorità a cui dare impulso per costruire una politica attiva a sostegno dei bisogni e delle esigenze delle moderne famiglie europee. A fine mattina ci sarà la consegna, da parte del sindaco Vignali, del premio europeo per la conciliazione famiglia – lavoro “Famiglie in azienda”, The European Award on family-work balance. Si tratta di un riconoscimento per le organizzazioni (società private, non profit, organizzazioni non governative, università…) dei territori interessati che hanno avviato misure di conciliazione dei tempi famiglia – lavoro innovative.


L’incidenza percentuale sul PIL delle spese sociali a sostegno della famiglia
Nel corso dei lavori sono stati presentati i risultati del Family database dell’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, unico studio comparato delle diverse politiche di sostegno alla famiglia intraprese nei singoli Stati membri dell’Europa dei 27. Secondo l’analisi, nell’Unione europea la spesa pubblica per la famiglia incide mediamente sul Pil in ragione del 2,21% ed è composta per il 59% da trasferimenti monetari diretti (assegni famigliari, sostegni al reddito, ecc.), per il 34% da servizi, per il 7% agevolazioni fiscali.
Il Paese nel quale si riscontra la quota più importante del Pil destinata alla famiglia è la Danimarca (3,67% del Pil). L’Italia si trova in ventunesima posizione, con un valore di spesa sociale per famiglie con figli pari all’1,43% del Pil (-0,78 punti percentuali rispetto alla media europea),

I trasferimenti monetari diretti alle famiglie per un bambino di età compresa tra i 3 e i 12 anni
Dai dati disponibili in valori assoluti ed espressi in dollari, l’importo medio in Europa di questa tipologia di trasferimento è di 1.433 $. In questo caso, il Paese più generoso risulta il Lussemburgo con 3.846 $,
E’ stato anche calcolata l’incidenza percentuale sul salario medio del trasferimento massimo monetario alle famiglie con bambino in età compresa tra i 3 e i 12 anni nei singoli Paesi dell’UE. Mediamente il trasferimento è pari al 4,1% del salario medio. L’incidenza più alta si registra a Malta (9%). Al di sopra del dato medio anche l’Italia (5%).

Il tasso di occupazione delle madri con figli da 0 a 15 anni
In Europa il tasso medio dell’occupazione delle madri con figli fino a 15 anni è pari al 61,3%, di 13 punti inferiore al tasso medio dell’occupazione registrato a livello complessivo fra le donne nella fascia di età 25/49 anni (74,4%). La posizione italiana, con un tasso di occupazione materna pari al 50%, è la terzultima nell’Unione Europea. Il Paese dove la condizione materna pesa sull’occupazione in misura inferiore rispetto alla media Europea è la Svezia.
Il saldo tra occupazione materna e occupazione femminile tout court risulta sempre a favore di quest’ultima, salvo in Svezia. L’Italia registra un tasso di occupazione materna inferiore di 11 punti rispetto a quella femminile.


Il Comune di Parma per la famiglia. L’Amministrazione comunale di Parma, fin dall’inizio del suo mandato, ha scelto di far crescere una città “a misura di famiglia” con diversi interventi: dalla costituzione dell’Agenzia, prima struttura del genere in Italia, organismo interassessorile per la promozione di politiche cittadine family friendly, ai Laboratori famiglia, all’applicazione del Quoziente Parma, per rimodulare tasse e tariffe comunali sui reali carichi familiari. Senza tralasciare nuovi fronti, in particolare, le politiche di conciliazione dei tempi famiglia - lavoro – città, per trovare, insieme a tutte le parti sociali coinvolte, un ritmo di vita più adeguato alle famiglie, e il progetto di housing sociale, per realizzare più alloggi destinati a giovani coppie. Il Comune vuole inoltre sostenere concretamente la possibilità delle famiglie di scegliere liberamente come crescere i propri bambini: in questo senso ha sviluppato un sistema di servizi diversificato, innovativo, flessibile che va dal nido più tradizionale ai nuovi servizi di tagesmutter e ha così raggiunto un livello di copertura di posti oltre il 50%, superiore quindi all’obiettivo europeo del 33%. Non è casuale, dunque, che il Network Europeo sia partito da Parma, così come il Network Italiano, a cui aderiscono al momento oltre cinquanta Comuni di tutta Italia, e che ha fra gli obiettivi primari quello di sollecitare la riforma del sistema fiscale del Paese per renderlo più adeguato alle esigenze delle famiglie.


Dichiarazioni

“Confrontarsi con tutti gli attori sociali che si occupano di famiglia – ha detto il sindaco di Parma Pietro Vignali - e ampliare l’orizzonte di questo confronto a livello europeo, creando un vero e proprio laboratorio di idee e di progetti sulle politiche familiari: è questo quello che abbiamo voluto fare con il Network europeo delle città per la famiglia. I sistemi di welfare devono essere rivisti in modo da mettere le famiglie nelle migliori condizioni possibili per erogare i servizi che già erogano. Siamo convinti che la famiglia è la prima e insostituibile agenzia di welfare. Parma ha già fatto dei passi significativi in questa direzione: dalla costituzione dell’Agenzia ad hoc all’approvazione delle linee guida per una città più a misura di famiglia. Da queste linee di indirizzo sono scaturite, poi, iniziative concrete: dai Laboratori Famiglia alla Parma Family Card al Quoziente Parma. Al proposito, il mio auspicio è che il sistema fiscale nazionale possa cambiare e che si arrivi a un fisco più equo per le famiglie. In questo modo, anche le famiglie, valorizzate e sostenute, potranno essere di supporto alle istituzioni, così come altri soggetti del privato, nel dare risposte alla domanda di servizi. Domanda che diventa sempre più diversificata e complessa, a fronte di un problema significativo di sostenibilità delle risorse”.

“La famiglia – ha spiegato la delegata all’Agenzia Cecilia Maria Greci – è la risorsa più grande sulla quale conviene investire oggi. È anche la più fragile, probabilmente, in questo periodo storico. Bisogna pertanto affiancarla con politiche di sussidiarietà per permetterle di proseguire, o riprendere, con slancio il suo cammino. A livello europeo, politiche a misura di famiglia più uniformi sono indispensabili perché l’Europa possa crescere sempre più coesa e unita”.

Nel saluto inviato dal ministro della Gioventù Giorgia Meloni si legge: “Il sistema dei valori che caratterizza la nostra cultura non è assorbito dalle famiglie e poi riproposto ai suoi componenti, ma è prodotto, accresciuto, rielaborato dalla famiglia stessa e trasmesso ai figli come un dono. L’organizzazione della vita familiare, i legami affettivi, la solidarietà al suo interno, riproducono su scale diverse le relazioni che regolano la più ampia comunità nazionale. Una società povera di famiglie o composta da nuclei in conflitto al proprio interno  è infatti una società conflittuale e povera di valori”.

Monica Hansson, delegata del Sindaco svedese, ha dichiarato: “Trollhattan ha la volontà di crescere come luogo in cui la qualità della vita è elevata, perché consideriamo il benessere delle persone un valore trasversale, come la cultura. Crediamo che occorra dedicare alle famiglie un sostegno particolare. Per questo abbiamo deciso di aderire al Network europeo ed oggi siamo qui a portare la nostra esperienza e a confrontarci con gli altri partners dopo questi due anni di lavoro”.

Le ha fatto eco Éva Ványai, delegata del sindaco di Szeged, aggiungendo: “In nome della municipalità di Szeged porto la gioia di partecipare a questo progetto, che nasce da un gemellaggio esistente con Parma, con cui già abbiamo condiviso diverse best practices a favore delle nostre famiglie. Mi congratulo  per gli incontri che questo Network è riuscito a concretizzare, stimolando l’interesse di unirsi anche tra alcune delle nostre città gemellate in Bulgaria. Penso, infine, che costruire una partnership duratura sia la base per il futuro di questo progetto”.

Georgi Slavov, sindaco di Yambol, ha voluto sottolineare: “come nel Manifesto che abbiamo sottoscritto all’inizio di questo progetto, anche oggi ribadiamo il nostro impegno a salvaguardare la famiglia al cuore della società, soprattutto di fronte alla minaccia di un invecchiamento crescente della popolazione europea. Crediamo che questo progetto, e in particolare oggi questa Conferenza, siano un primo passo per sostenere la tutela della famiglia di fronte ai Governanti europei”.

 

 

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