Comunicati Stampa

05.02.11 / FAMIGLIA E PERSONA

Consegnato al Gruppo Chiesi di Parma e all’azienda bulgara Kan Uchtensport il premio “Famiglie in azienda” per la conciliazione famiglia-lavoro

Nel corso della seconda giornata di lavori della Conferenza internazionale del Network europeo delle città per la famiglia anche una Tavola rotonda con il sindaco Vignali e il sottosegretario Giovanardi.


Una Tavola rotonda tra istituzioni, municipalità e associazioni familiari in Europa, con intervento del sindaco di Parma Pietro Vignali e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Politiche per la Famiglia Carlo Giovanardi, sul ruolo delle istituzioni locali, nazionali e europee nella costruzione di un’Europa “a misura di famiglia” e la consegna del premio europeo per la conciliazione famiglia – lavoro “Famiglie in azienda”. Questi gli ingredienti della seconda e ultima giornata della Conferenza internazionale del Network delle città per la famiglia, nato nel febbraio 2009 su iniziativa del Comune di Parma – Agenzia per la Famiglia e di cui di cui fanno parte anche i Comuni di Szeged (Ungheria), Trollhattan (Svezia) e Yambol (Bulgaria). Rappresentanti delle varie istituzioni si sono confrontati, nella Tavola rotonda, con rappresentanti di associazioni familiari attive in Europa al fine di individuare le priorità a cui dare impulso per costruire una politica attiva a sostegno dei bisogni e delle esigenze delle moderne famiglie europee. A fine mattina c’è stata la consegna, del premio europeo per la conciliazione famiglia – lavoro “Famiglie in azienda”, The European Award on family-work balance. Si tratta di un riconoscimento per le organizzazioni (società private, non profit, organizzazioni non governative, università…) dei territori interessati che hanno avviato misure di conciliazione dei tempi famiglia – lavoro innovative. Il riconoscimento è stato istituito nel dicembre 2010 dal Network europeo di città per la famiglia per stimolare e incentivare la collaborazione virtuosa tra pubblico e privato necessaria a istituire un modello di welfare sussidiario a sostegno dei nuclei familiari. La commissione del Network ha decretato vincitori il Gruppo Chiesi di Parma e l’azienda bulgara Kan Uchtensport.

Il Gruppo parmigiano si è aggiudicato il riconoscimento europeo con il progetto “Persone al Centro” che prevede azioni di “Equilibrio casa-lavoro” volte a migliorare il rapporto tra tempo lavorativo e vita privata; e azioni “oltre il lavoro” che propongono ai quasi 4.000 dipendenti del Gruppo iniziative sportive, culturali, turistiche e sociali.

Il premio è andato anche all’azienda bulgara della città di Yambol Kan Uchtensport che ha realizzato un progetto che prevede di mettere a disposizione dei dipendenti residenze di proprietà in zone collinari come luogo di soggiorno. Parallelamente, ha sviluppato convenzioni con gli asili locali per agevolare l’ammissione dei figli dei dipendenti e con le scuole della zona per lo sviluppo di corsi aggiuntivi pomeridiani.

Fondato nel 1935, il Gruppo Chiesi nel 2010 ha fatturato 1 miliardo di euro, segnando un +13% rispetto al 2009, e investimenti in R&D superiori ai 150 milioni di euro (15,8% sul fatturato), un livello che l’azienda intende mantenere per i prossimi anni. Il Centro di Ricerche di Parma e i laboratori di Parigi, Rockville (USA) e Chippenham (UK) collaborano ai programmi di ricerca preclinica, clinica e registrativa. Il Gruppo, principalmente attivo nelle aree terapeutiche respiratoria, cardiologica e nelle malattie specialistiche, conta 24 consociate ed è presente in 60 Paesi con i suoi farmaci, prodotti presso gli stabilimenti di Parma, Blois (Francia) e Santana de Parnaiba (Brasile). L’organico conta oltre 3.800 persone, di cui circa 330 ricercatori.

L’azienda bulgara premiata, la Kan Uchtensport, una delle aziende storiche della città di Yambol, sviluppa e produce mobili e arredamento in materiale tubolare per scuole, asili e impianti sportivi e produce attrezzature morbide e imbottiture per accessori domestici, uffici e alberghi.

 Dichiarazioni

Pietro Vignali, sindaco di Parma
“L’auspicio, innanzitutto, è che il Network possa proseguire i suoi lavori e si ampli. È fondamentale, infatti, portare avanti le buone pratiche per la famiglia in tutta Europa. Per quanto riguarda il livello locale, le singole amministrazioni possono incidere positivamente e fare tante cose per le famiglie. E devono farle, per uscire da una situazione di grave difficoltà. Le politiche di welfare devono essere rivoluzionate, per fare fronte a fenomeni sociali, demografici ed economici potenti e per rispondere alla domanda crescente di servizi alla persona. Le famiglie, se messe nelle giuste condizioni, possono erogare questi servizi: una famiglia che si prende cura di un figlio, di un anziano, di un disabile lo fa senz’altro meglio di quanto può farlo l’istituzione. Ma deve essere aiutata, tramite una politica fiscale più equa , tramite politiche di conciliazione dei tempi di cura e dei tempi di lavoro, tramite una politica abitativa più adeguata. Su questi temi, ricordo che la nostra città ha introdotto, rispettivamente, il Quoziente Parma, il tavolo di lavoro per la conciliazione con gli attori sociali coinvolti e il social housing, per mettere a disposizione delle famiglie più abitazioni a canone sociale”.

Cecilia Maria Greci, delegata del sindaco all’Agenzia per la Famiglia del Comune di Parma
“Dai lavori della giornata di ieri sono emerse alcune suggestioni, che mi piace ricordare. La famiglia è una risorsa e non un problema, è il capitale umano, sociale ed economico della comunità. Se la famiglia sta bene, sta bene la comunità; se la famiglia è in affanno lo è anche la comunità. Investire sulla famiglia significa investire sul futuro. Per darsi l’ambizioso obiettivo di promuovere politiche family friendly occorre stringere alleanze”.

Mario Mauro, europarlamentare, trattenuto a Bruxelles dalle vicende del Cairo, ha raggiunto i partecipanti alla Tavola rotonda con un contributo video
“L’Unione Europea sta vivendo un tempo di sfide epocali, tra cui la sfida demografica. Siamo davanti a una generazione di Governi europei che non ha saputo puntare sui soggetti determinanti per il rilancio della nostra società. La spesa sociale dei Paesi europei è in media del 28% del Pil, ma la spesa per la famiglia non supera mai il 2,1%. Un’organizzazione come l’Unione Europea, nata per garantire pace e sviluppo, deve privilegiare la soggettività sociale, culturale e politica delle famiglie in una visione che ci consenta di affermare le ragioni ultime del bene comune”.

Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Politiche per la Famiglia, ha fatto il punto sull’Italia e sull’evoluzione delle politiche familiari.
“Occorre capire cosa intende l’Europa per famiglia: siamo di fronte a fenomeni come la progressiva disgregazione familiare e la spersonalizzazione del padre e della madre ridotti – in alcune parti del mondo - a genitore uno e genitore due. Le politiche familiari del nostro Paese passano per la complessa strutturazione delle nostre istituzioni: se consideriamo gli sforzi di Stato, Regioni, Province e Comuni risultiamo in linea con la media europea. Posso annunciare, inoltre, lo stanziamento di 60 milioni di euro, da parte del Dipartimento nazionale, per le famiglie in difficoltà con figli, anche per rendere concreto il piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, già approvato ed esecutivo. Lo sforzo che il nostro Paese dovrà fare nei prossimi tempi sarà di riconsiderare l’insieme delle politiche sociali e di ripensare i criteri di distribuzione dei contributi in base alle questioni più attuali della società moderna”.

Francesco Belletti, presidente del Forum nazionale delle Associazioni familiari
“I fondi sono stati finora destinati alle politiche sociali, senza mai affermare la centralità della famiglia. Il nostro Paese ha ampi margini di miglioramento e il Forum delle Associazioni familiari sta seriamente affrontando il tema della rappresentanza delle famiglie. Uno sciopero è in grado di paralizzare un Paese e di farsi sentire, ma se scioperassero le famiglie, sciopererebbero contro loro stesse: per questo, stiamo cercando vie più concrete e costruttive. Stanziare risorse a sostegno delle famiglie, significa fare un investimento per lo sviluppo di una società, affidandosi a un attore sociale come la famiglia che ha una capacità progettuale di circa 30 anni. Basti pensare a quanto spende una famiglia per un figlio, dalla sua nascita al termine degli studi”.

Raul Sanchez, segretario della Confederazione Europea delle Famiglie numerose
“Ci stiamo ponendo una questione culturale, non più solo politica: che tipo di Europa stiamo costruendo? Il cambiamento a cui dobbiamo ambire è un cambio di mentalità, non solo delle politiche dei nostri Paesi. La nostra azione deve essere organica e sinergica con tutte le variabili sociali, compresi i media”.

I premiati
Georgi Slavov, sindaco di Yambol (Bulgaria)
“Sono onorato di ricevere questo premio per conto della Kan Uchtensport. La ditta si occupa di forniture per asili, scuole. Speriamo che il Network possa continuare anche per sensibilizzare e stimolare il business locale”.

Alessandro Chiesi, del Gruppo Chiesi
“Le tematiche di cui si parla oggi – famiglia, lavoro e conciliazione – sono davvero importantissime. È a livello locale, e considero in questo livello anche le aziende, che si può fare di più e si può portare testimonianza e spinta verso le autorità centrali. Come azienda ci ritroviamo nelle politiche che hanno ispirato questo premio, di cui ringraziamo, in quanto la Chiesi ha come suo credo lo star bene delle persone e l’innovazione”.

 

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