23.09.10
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FITOTECNOLOGIE, DOMENICA AL VIA LA 7° CONFERENZA INTERNAZIONALE
FITOTECNOLOGIE, DOMENICA AL VIA LA 7° CONFERENZA INTERNAZIONALE
Sabato 25, workshop in Comune sul monitoraggio dell’inquinamento cittadino L’applicazione delle tecnologie verdi rappresenta sempre più una soluzione indispensabile alla salvaguardia ambientale, dalla quale dipendono la sopravvivenza delle attività produttive e lo sviluppo. In quest’ottica, da domenica 26 a mercoledì 29 settembre si terrà a Parma, allo Starhotel Du Parc, la 7° Conferenza Internazionale di Fitotecnologie dal titolo “Le Fitotecnologie nel XXI secolo: recupero, sostenibilità ambientale, energia e salute”. A precedere l’inizio del convegno, sabato 25 settembre, dalle 9 alle 13 nella Sala Cultura del Comune di Parma, alla presenza dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Parma Cristina Sassi, si terrà un workshop speciale, organizzato in collaborazione con l’Università di Varsavia, sull’argomento del monitoraggio dell’inquinamento atmosferico in ambiente urbano, che sarà rivolto a tutti gli operatori del settore. Il convegno è stato organizzato dal Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università degli Studi di Parma e dalla Società Internazionale di Fitotecnologie (IPS) e sarà patrocinato dal Comune di Parma assieme a Provincia di Parma, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Unione Parmense degli Industriali, Regione Emilia Romagna e diversi enti pubblici e aziende private. L’evento, che si aprirà con un discorso di benvenuto dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Parma Cristina Sassi, riunirà oltre duecento tra scienziati, ricercatori, accademici e aziende del settore provenienti da tutto il mondo per capire come far fronte alle sfide ambientali e ai cambiamenti climatici dei prossimi anni, attraverso la discussione delle tesi più innovative, sia pratiche che teoriche, sulle fitotecnologie. Tecnologie “verdi”, poco impattanti ed ecosostenibili, che possono offrire un contributo rilevante per la salvaguardia dell’ambiente. Questo convegno rappresenta l’inizio di una collaborazione proficua tra il Comune di Parma e l’Università sui temi ambientali. L’obiettivo comune è quello di migliorare la vivibilità della città, attraverso una politica ambientale che tragga beneficio dagli studi sulle fitotecnologie attuati dall’ateneo. L’impegno del Comune di Parma nell’applicazione delle tecnologie verdi L’Amministrazione comunale guarda con interesse alle pratiche delle bio-compensazioni. I cambiamenti climatici degli ultimi anni, rendono sempre più importante la presenza di zone verdi per il miglioramento della qualità dell’aria, come previsto dal protocollo di Kyoto. In seguito ad uno studio commissionato al Cnr-Ibimet di Bologna, nell’ottobre 2008 sono state messe a dimora un centinaio di piante autoctone e tra le più resistenti. In via Montebello è sorto il primo boschetto (della superficie di un ettaro) che le scuole vicine possono utilizzare come aula a cielo aperto. Inoltre all’altezza dello svincolo della tangenziale nord con via Europa, in un’area di12.000 metri sono stati piantati 36 alberi e 200 arbusti. Le dichiarazioni “La nostra città – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Cristina Sassi – non è nuova ad ospitare appuntamenti importanti che riguardano temi ambientali. Per esempio, lo scorso marzo si è svolta a Parma la Conferenza Internazionale su Ambiente e Salute. Patrocinare questo evento ci rende quindi orgogliosi, soprattutto se consideriamo che Parma è stata scelta come prima città europea per ospitare il convegno. Una scelta che ci onora e che ci fa credere ancor di più nel nostro impegno per l’ambiente, che prosegue quotidianamente.” “Nell’organizzazione di un evento tanto complesso – ha proseguito Nelson Marmiroli, direttore del Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Parma e responsabile dell’organizzazione del convegno – l’Amministrazione comunale, insieme a tutti gli enti pubblici e privati che hanno patrocinato l’evento, ci ha dato la possibilità di ospitare oltre 50 giovani ricercatori che, provenendo da realtà politiche e territoriali difficili (paesi del Medioriente e africani), potranno partecipare alla conferenza e condividere il lavoro con colleghi di tutto il mondo.”
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