Lettera di Fecci sulla sicurezza: “Il problema è la, non, certezza della pena”
Lettera aperta dell'assessore Fabio Fecci sulla mancanza della certezza della pena in Italia: "Il problema di questo Paese non sta nelle risorse investite per la sicurezza – sulle quali occorre però sempre investire per la tutela dei nostri cittadini - e nella capacità delle Forze dell’Ordine, ma piuttosto nella mancanza di regole e pene certe e severe per chi commette determinati reati"
Egregio direttore, è di questi ultimi giorni la notizia che il Ministro Galan ha presentato un disegno di legge per incrementare le pene per chi deturpa i monumenti, prevedendo anche la misura della detenzione.
Come cittadino e politico non posso che dire: bene, anzi, benissimo, così avremo più strumenti per intervenire contro chi compie queste azioni, anche a tutela dei nostri beni archeologici, come ad esempio il Battistero. Benissimo anche gli inasprimenti per le violazioni del codice della strada, anche se siamo ancor in attesa della definizione del reato di omicidio stradale.
Ma quando queste misure saranno applicate con rigidità anche per chi commette reati, anche se considerati minori, ma con un grande impatto sulla percezione di sicurezza della gente, come scippi, borseggi o furti? Quando le Forze di Polizia potranno svolgere il loro lavoro in maniera veramente efficace? Quando il senso di legalità e di giustizia verrà riportato alla realtà?
Certezza della pena: un tema che mi sta particolarmente a cuore, un tema per cui cerco di battermi ogni giorno, un tema che in queste settimane, dopo alcuni episodi di cronaca nazionale, come ad esempio la povera donna ottantenne morta dopo uno scippo, è tornato prepotentemente all’attenzione della gente.
Il problema di questo Paese non sta nelle risorse investite per la sicurezza – sulle quali occorre però sempre investire per la tutela dei nostri cittadini - e nella capacità delle Forze dell’Ordine, ma piuttosto nella mancanza di regole e pene certe e severe per chi commette determinati reati.
E parlando di microcriminalità, poi, il tutto si complica ulteriormente: in presenza di reati cosiddetti minori, ma che oggi rappresentano un numero molto elevato dei crimini che si consumano nelle nostre città e che hanno un fortissimo impatto anche sulla percezione di sicurezza dei nostri cittadini, occorre garantire pene certe e severe. Chi sbaglia deve pagare, deve andare in carcere.
Un problema generale che si riverbera dall’alto al basso e che poi ci ritroviamo ad affrontare quotidianamente sulle strade delle nostre città.
Oggi, specialmente a Parma, stiamo investendo grandi risorse sulla sicurezza. Abbiamo emesso ordinanze in materia di sicurezza urbana, collaboriamo in maniera costante con le Forze dell’Ordine, svolgiamo attività di controllo con la Polizia Municipale, investiamo in strumentazioni tecnologiche per gli agenti e in videosorveglianza, assumiamo nuovi agenti di Polizia Municipale, ma senza un adeguato sistema legislativo in grado di garantire che chi delinque debba pagare, queste nuove misure rischiano di attenuare il problema e di non di risolverlo: Continuando così i risultati che otterremo non saranno sicuramente equiparati agli sforzi, anche economici, profusi.
Per tutto questo, caro direttore, è mia ferma intenzione sollecitare nuovamente il Ministro dell’Interno e il Ministro della Giustizia su questo tema, che ritengo fondamentale per sviluppare, in Italia, delle vere e serie politiche per la sicurezza dei cittadini”.
Fabio Fecci
Assessore alla Sicurezza del Comune di Parma