NOTIZIE / 18.03.11 / FAMIGLIA E PERSONA

Laboratorio Gioco: un'opportunità di svago per i bimbi in visita ai papà detenuti in carcere

Garantire condizioni di pari dignità ai genitori detenuti, agevolando le visite da parte dei loro figli e affiancare le famiglie sia all’interno che all’esterno del carcere grazie al volontariato penitenziario sono alcuni degli obiettivi del progetto Laboratorio Gioco, per l’accoglienza in carcere dei famigliari dei detenuti.
carcere

Sostenere e promuovere le relazioni familiari e la genitorialità degli ospiti degli Istituti Penitenziari di Parma; garantire condizioni di pari dignità ai genitori detenuti, agevolando le visite da parte dei loro figli; affiancare le famiglie sia all’interno che all’esterno del carcere grazie al volontariato penitenziario: è nato con queste finalità il progetto Laboratorio Gioco, per l’accoglienza in carcere dei famigliari dei detenuti, e in particolare dei minori, durante lo svolgimento dei colloqui. Prima esperienza del genere in Italia all’interno di un carcere maschile, il Laboratorio Gioco ha il patrocinio del Ministero per le Pari Opportunità e non a caso, se pur attivo da agosto, viene presentato alla città in occasione della Festa del Papà.

Il Laboratorio Gioco rientra nell’ambito del progetto “Laboratorio”, che ha dato vita, a oggi, in città, anche a tre Laboratori Famiglia – Al Portico, in Oltretorrente e San Martino – e a otto Laboratori Compiti in diversi quartieri cittadini. La novità del progetto sta nella modalità, “laboratoriale” appunto, di “pensare e fare insieme” per promuovere politiche familiari innovative e far crescere una rete di solidarietà e un welfare sussidiario attorno alla famiglia.All’interno degli Istituti penitenziari di Parma, in spazi individuati dalla direzione, il progetto porta un’animazione con momenti di gioco e di ricreazione per bambini e ragazzi che, provenienti da tutta Italia, entrano nel carcere in visita ai famigliari detenuti.
Le attività sono differenziate a seconda dell’età. I bambini e i preadolescenti possono così condividere piacevoli momenti di gioco, leggere storie, partecipare a laboratori creativi e socializzare. Le attività si avvalgono della presenza di educatori professionali, dell’apporto di giovani volontari e della preziosa collaborazione della Polizia Penitenziaria. Il Laboratorio Gioco è attivo tutto l’anno, i martedì e i venerdì dalle 8.30 alle 14.30.

Il progetto Laboratorio Gioco nasce in collaborazione tra il Comune di Parma – Agenzia per la Famiglia, gli Istituti Penitenziari, l’associazione di volontariato “Per ricominciare”, le ACLI di Parma e Forum Solidarietà. Danno, inoltre, il loro contributo la Consulta comunale delle Associazioni familiari e il Forum delle Associazioni familiari. L’esperienza, iniziata in via sperimentale nell’estate 2010, alla luce dei risultati ottenuti - da agosto a oggi più di 250 bambini con le loro famiglie ne hanno usufruito – è ormai consolidata e continuerà per i prossimi due anni.

Il progetto Laboratorio Gioco affianca altri progetti promossi dall’associazione “Per ricominciare” e sostenuti dal Comune: tra questi, le case di accoglienza “Il Focolare” e “Il Samaritano” per i parenti in visita e per i detenuti in permesso, a sostegno delle famiglie, della genitorialità.

Anche il Laboratorio Gioco, come i Laboratori Famiglia e i Laboratori Compiti, ha il sostegno degli “Amici del Laboratorio”, Parmalat spa e Colser Servizi di Parma.

 

Il messaggio del ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna “Il carcere - scrive il ministro nel suo messaggio di saluto - è un ambiente particolarmente difficile per i minori. Il bambino che vi accede per far visita al proprio congiunto si trova a condividere una situazione che non è sempre in grado di comprendere, che non sempre è preparato ad affrontare e che non è sempre tutelante nei suoi confronti. Ciò può portare ad un inasprimento del già delicato rapporto relazionale padre-figlio”. “E’ quindi lodevole – prosegue il ministro - cercare di rendere questo rapporto quanto più simile alla normalità, creando uno spazio che sia un’occasione di dialogo, di svago, di confronto, e che alleggerisca il momento di vita vissuta insieme. Su questo, le istituzioni Statali sono al lavoro, ma nulla sarebbe l’operato svolto se non ci fossero importanti realtà locali a dare esempio e supporto, coadiuvate in questo dall’indispensabile lavoro svolto dalla società civile e dalle associazioni di volontariato, alle quali in particolare va il mio più caloroso ringraziamento”.

Il sindaco Pietro Vignali ha sottolineato come “questo laboratorio è importante per il luogo dove ci troviamo. I detenuti sono anche padri, figli, persone cui dare una speranza di ricominciare. La famiglia è la prima agenzia educativa, solo da essa può riprendere un progetto di vita. Questo laboratorio è il segno di una città che non vuole dimenticare nessuno”.

Il direttore del carcere Silvio Di Gregorio ha ringraziato Cecilia Greci e l’Agenzia per la Famiglia del Comune di Parma, ma anche l’associazione “Per Ricominciare” per aver reso possibile questo progetto: “Qui il bambino viene accolto in uno spazio dedicato alle sue esigenze, esigenze diverse da quelle dei genitori. Il carcere è parte integrante della comunità e per questo ci piace sapere che quanto viene fatto fuori di qui, con i laboratori del Comune, può essere riprodotto anche in carcere”.

La delegata del sindaco alla Famiglia Cecilia Greci aveva un paio di occhiali al collo “li hanno fatti i bambini e li regaleranno ai papà per la loro festa. Un simbolo per guardare il futuro con nuovi occhi. Ci sono famiglie in via Solferino, in Oltretorrente ma anche in carcere – ha poi continuato la Greci – questo è uno spazio dedicato a loro. Funziona da luglio e oggi è molto frequentato, anche qui come in altre parti della città siamo riusciti a portare una rete di mani, di cuori e di menti”.

Presenti anche le parlamentari del Pd Albertina Soliani e Carmen Motta, da sempre vicine alle realtà dei carcerati: “Oggi è l’inizio di un lavoro – ha detto la senatrice - che deve continuare e che mette insieme istituzioni e volontariato, ma che soprattutto mette al centro la persona qualsiasi sia la sua situazione. Stamattina si dimostra come la Costituzione non si fermi davanti alle mura di un carcere”.

Dopo la benedizione del cappellano del carcere padre Celso e di Don Valentini, che ha letto il brano del vangelo di Zaccheo nell’oasi di Gerico, ha preso la parola Emilia Zaccomer dell’associazione “Per Ricominciare” che con i suoi volontari anima questo e molti altri progetti all’interno del carcere: “Chi come noi opera all’interno dell’istituto ha capito come ci fosse bisogno tra i carcerati di rinsaldare i vincoli famigliari. Con il Comune e il direttore Di Gregorio è stato pensato questo progetto che in via sperimentale è iniziato da quattro mesi. Un grazie di cuore a tutti, soprattutto alla polizia penitenziaria che su questa partita ci ha messo il cuore, travalicando il proprio compito e il proprio dovere”.

Infine Franco Pizzarotti di Forum Solidarietà ha parlato di progetto “straordinario, al di fuori dalla norma”.

 

I partner del progetto Laboratorio Gioco

L’Agenzia per la Famiglia del Comune di Parma ha come priorità quella di valorizzare il ruolo della famiglia e accompagnare il suo impegno quotidiano attraverso il coordinamento e il sostegno a progetti di comunità, sussidiari alla stessa, condivisi e partecipati da più attori sociali, affinché a Parma si consolidi un welfare di comunità intorno alla famiglia. Tali fini sono perseguiti anche attraverso l’offerta di occasioni strutturate, che favoriscano la socializzazione e l’integrazione nel contesto sociale di riferimento e che offrano opportunità di crescita equilibrata e armonica.

Nel 2009, la mostra interattiva “Momo, non ho tempo!” realizzata nell’ambito del progetto “Per educare un fanciullo serve un intero villaggio” ha saputo valorizzare una realtà considerata di frontiera, come l’istituzione carceraria, realizzando una parte del progetto stesso con i detenuti dell’Istituto Penitenziario di Parma, anche con il riconoscimento del Ministero Grazia e Giustizia. Nel 2010, il Comune di Parma, sostenendo la logica delle pari opportunità, ha ritenuto di finanziare con un contributo il progetto sperimentale Laboratorio Gioco, che, partendo da una tutela del minore, si dimostra capace di contribuire in maniera significativa a migliorare le relazioni all’interno delle famiglie che hanno un componente sottoposto a regime di detenzione.

Gli Istituti Penitenziari di Parma collaborano con il Comune di Parma e il volontariato al fine di promuovere azioni a tutela della famiglia delle persona detenute. Sensibilizzano inoltre sulla necessità di migliorare l’accoglienza non solo delle persone detenute in occasione della loro scarcerazione o della concessione delle misure alternative o nella fruizione dei permessi premio, ma anche per facilitare i rapporti con la famiglia, accogliendola, ospitandola, offrendo assistenza.

L’associazione di volontariato “Per ricominciare” fa parte della Consulta comunale delle Associazioni familiari. Dal 2004, opera a supporto dei famigliari dei detenuti nel carcere di Parma con progetti riconosciuti e sostenuti dal Comune come la struttura “Il Focolare”, che offre un servizio di accoglienza temporanea per famigliari non residenti e in condizione di indigenza, e la struttura “Il Samaritano” che accoglie detenuti che fruiscono di licenze e permessi premiali, da soli o congiuntamente ai famigliari.

L’associazione ACLI Parma, forte dell’esperienza nazionale Progetto Punti Famiglia, collabora supportando il progetto Laboratorio Gioco, nell’ottica di affiancamento delle famiglie dei detenuti e di monitoraggio delle situazioni in uscita dal carcere con riferimento al ricollocamento formativo e lavorativo.

Questi interessi sono costantemente condivisi con Forum Solidarietà di Parma, quale Centro Servizi per il Volontariato, che già collabora per dare concretizzazione allo sviluppo delle istanze provenienti dalle associazioni di volontariato cittadine.

 

Per l’organizzazione della Festa del Papà in carcere si ringraziano Camst, Toyland e V.I.P. Parma – Viviamo In Positivo.


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