Villetta, la città ricorda Giacomo Ferrari
Anche quest’anno, in occasione dell’anniversario della morte del senatore Giacomo Ferrari, l’Amministrazione comunale ha organizzato, in collaborazione con la famiglia Ferrari, una cerimonia di commemorazione.
In tanti – familiari, autorità, esponenti politici, associazioni partigiane e sindacati – erano presenti al cimitero della Villetta, per ricordare un uomo che fu sindaco e prefetto della città di Parma, nonché ministro della Repubblica e comandante partigiano.
Anche quest’anno, in occasione dell’anniversario della morte del senatore Giacomo Ferrari, l’Amministrazione comunale ha organizzato, in collaborazione con la famiglia Ferrari, una cerimonia di commemorazione.
In tanti – familiari, autorità, esponenti politici, associazioni partigiane e sindacati – erano presenti al cimitero della Villetta, per ricordare un uomo che fu sindaco e prefetto della città di Parma, nonché ministro della Repubblica e comandante partigiano. Nella cappella di famiglia è stata deposta una corona di fiori e si è tenuta la commemorazione ufficiale.
Per l’Amministrazione comunale erano presenti il vicesindaco Paolo Buzzi, l’assessore al Welfare Lorenzo Lasagna e il delegato del sindaco all'Associazionismo Ferdinando Sandroni.
Tra i presenti, i familiari di Ferrari - la nuora, Lidia Amoretti e i nipoti Mario e Camillo Rinaldi -, oltre al prefetto Luigi Viana, al presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, al sindaco di Langhirano Stefano Bovis, alle parlamentari Albertina Soliani e Carmen Motta, a Gabriella Manelli e Attilio Ubaldi in rappresentanza rispettivamente di Anpi e Alpi.
“Ricordare a 37 anni dalla sua scomparsa il senatore Giacomo Ferrari rappresenta uno degli appuntamenti più sentiti per l’intera comunità. Di lui ricordiamo la statura morale, intellettuale e politica, ma anche il senso della vita oltre alla grande apertura al dialogo” ha affermato il vicesindaco Paolo Buzzi.
“Viviamo anche noi una fase di cambiamento del Paese – ha esordito il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli – e dobbiamo partire anche da qui, dal riferimento forte a quelle persone che hanno affrontato un’altra fase drammatica di cambiamento nel Paese e l’hanno interpretata forti di convinzioni ideali”.
“Giacomo Ferrari è stato, con altri, il fondamento della nostra vita civile. Di fronte alla sua eredità morale, politica e civile dobbiamo sentirci tutti sotto esame, di fronte al mondo, all’Europa, all’Italia e a noi stessi” ha aggiunto la senatrice Albertina Soliani.
“La figura di Ferrari sintetizza il patrimonio di cultura e di idealità di cui le associazioni partigiane tengono oggi a essere custodi” ha rimarcato Gabriella Manelli presidente cittadina dell’Anpi. Attilio Ubaldi, in rappresentanza dell’Alpi, ha definito Ferrari “uomo sopra le parti, che sapeva guardare oltre le divisioni ideologiche e far capire la misura del suo impegno per il bene comune”.