Relativamente all’età, la differenza  minima tra adottante  e adottato deve essere di 18 anni mentre al differenza massima deve essere di 45 per uno dei coniugi e entro  i 55 per l’altro  
Come si accede
Per intraprendere il  percorso adottivo ci  deve rivolgere al Centro per le Famiglie in b.go San Giuseppe, 32/a (tel. 0521 235693-386056, e-mail: cpf@comune.parma.it).
Per maggiori informazioni
Consultate il sito www.servizi.comune.parma.it/centrofamiglie/
Come si accede al servizio adozioni del Centro per le Famiglie
Tramite appuntamento, rivolgendosi al Centro per le Famiglie di b.go San Giuseppe, 32/a, Parma. Tel. 0521 235693 - 386056.
Gli aspiranti genitori saranno seguiti dall'assistente sociale e dallo psicologo dell’Equipe Adozioni.
Attività organizzate
• Primo colloquio informativo e consegna di materiale illustrativo sulle procedure per l’adozione da parte dell’assistente sociale; 
• Corso informativo- formativo sulle tematiche legislative, sociali e psicologiche dell’adozione 
• Invio delle coppie aspiranti all’adozione ai servizi Asl per la Certificazione di idoneità sanitaria alle funzioni genitoriali;
• Approfondimento socio-psicologico con la coppia e gli eventuali figli già presenti in famiglia (colloqui e visita domiciliare) svolta da un’equipe composta da assistente sociale e psicologo e restituzione finale dei contenuti con lettura e consegna  di una relazione  conclusiva del servizio;
• Trasmissione al Tribunale per i Minorenni di Bologna della relazione conclusiva relativa allo studio di coppia;
• Accompagnamento nel primo anno di adozione a supporto della costruzione della relazione genitori/figli adottivi con restituzione al Tribunale per i Minorenni di Bologna dell’esito del percorso di Vigilanza relativo al primo anno preadottivo;
- collaborazione con gli Enti Autorizzati nel corso della procedura estera  
• Gruppi di confronto e sostegno per famiglie adottive proposti nei primi 2/3 anni dall’inizio dell’esperienza adottiva (organizzato a livello provinciale);
• Corsi formativi per insegnanti della scuola primaria e della scuola d’infanzia sulle tematiche adottive (organizzato a livello provinciale);
• Messa a disposizione di uno spazio di counseling per le coppie che hanno avviato percorsi adottivi e che necessitano di supporto alla funzione genitoriale in successivi momenti di crisi e/o difficoltà relativi alle diverse fasi evolutive dei figli. 

Cos’è l’adozione

Accogliere un bambino per costruire una storia familiare comune richiede agli aspiranti genitori adottivi un particolare investimento di energie e risorse e un’adeguata preparazione.

La finalità dell’adozione è di garantire a un bambino che ne sprovvisto, il diritto ad avere una famiglia che sappia rispondere adeguatamente alle sue caratteristiche e ai suoi bisogni. Pertanto possono essere adottati soltanto i minori o le minori dichiarati/e adottabili dall'organo competente dello Stato (italiano o estero).

Le coppie che desiderano intraprendere questo percorso devono seguire una procedura di adozione stabilita per legge e gestita dai Servizi Sociali.

La normativa di riferimento

Le linee di indirizzo per le adozioni nazionali e internazionali in Emilia Romagna sono comprese nella Delibera Regionale n. 1495 del 28/7/2003 e successive modifiche. Il Tribunale per i Minorenni di Bologna, interpretando la normativa nazionale (Legge 184/1983 e successive modifiche apportate dalla Legge 149/2001), ha dato indicazioni organizzative per lo svolgimento dell'iter adottivo.

Per le famiglie che intendono dare la propria disponibilità è previsto un percorso socio-psicologico di approfondimento della condizione personale, familiare e motivazionale, necessario ai coniugi per ottenere l’idoneità per l’adozione internazionale e per formalizzare la disponibilità per l’adozione nazionale.

I requisiti per adottare:

Ø  essere coniugati al momento della presentazione della dichiarazione di disponibilità;

Ø  provare documentalmente o per testimonianza, ove il matrimonio sia stato contratto da meno di tre anni, la continua, stabile e perdurante convivenza antecedentemente alla celebrazione del matrimonio per un periodo almeno pari al complemento a 3 anni;

Ø  non avere in corso nessun procedimento di separazione, nemmeno di fatto

Infine, gli aspiranti genitori adottivi devono essere idonei ad educare, istruire e mantenere i minori che intendono adottare.

Riguardo all’età:

Ø  la differenza minima tra adottante e adottato è di 18 anni;

Ø  la differenza massima tra adottanti ed adottato è di 45 anni per uno dei coniugi, di 55 per l'altro.

Le diverse adozioni

A) ADOZIONE NAZIONALE: è l'adozione di un bambino in stato di abbandono sul territorio italiano. Il Tribunale per i Minorenni di Bologna è l'organo deputato a acquisire la disponibilità all'adozione, a valutare gli abbinamenti dei minori alle famiglie, a dichiararne l'adozione.

B) ADOZIONE INTERNAZIONALE: è l 'adozione di un bambino in stato di abbandono che si trova all'estero, in paesi con cui sono in vigore trattati internazionali o bilaterali con l'Italia e in cui operano associazioni autorizzate e certificate che fanno da tramite tra la coppia e le istituzioni del paese stesso (Enti Autorizzati). Il Tribunale per i Minorenni Italiano emette un Decreto di IDONEITA' o NON IDONEITA' all'adozione Internazionale a cui, in caso di esito favorevole, potrà fare seguito l'affidamento di un minore dalle Autorità Giudiziarie straniere. La domanda decade nel caso in cui i coniugi, una volta ottenuto dal Tribunale il decreto di Idoneità, non si rivolgano entro un anno a uno degli Enti autorizzati per l’adozione Internazionale.

C) ADOZIONE IN CASI PARTICOLARI: è regolata dagli art. 44 e seguenti della Legge 184 del 1983 e viene applicata in quattro ipotesi specifiche:

·         la prima si verifica quando il minore è orfano di padre di madre e ci sono dei parenti entro il sesto grado o legati a lui da un rapporto affettivo stabile disposti ad occuparsene;

·         la seconda ipotesi si verifica in favore del figlio del coniuge;

·         la terza riguarda il minore orfano in condizioni di disabilità;

·         la quarta è infine quella relativa ad una constatata impossibilità di affidamento preadottivo (ciò accade, ad esempio, quando il minore non può essere dichiarato in stato di abbandono).

L’adozione in casi particolari è lo strumento che viene utilizzato per consentire l’adozione del figlio del partner anche in coppie unite civilmente o tra conviventi non coniugati.

Come si accede al servizio adozioni del Centro per le Famiglie di Parma

I cittadini interessati possono contattare direttamente l’Equipe Adozione, che si occupa di tutte le attività utili ad accompagnare la coppia/famiglia nel percorso adottivo: in fase di avvio, nel momento in cui il bambino entra a far parte della famiglia e in qualsiasi altro momento sia necessario un supporto.

È necessario telefonare per fissare un appuntamento al numero 0521.031070 nei seguenti orari di apertura al pubblico: lunedì, martedì, mercoledì, venerdì 9-12 / giovedì 8.15-13 - 13.30-17.30

Gli aspiranti genitori saranno seguiti dall'Equipe Adozioni composta da Assistente Sociale e Psicologo della AUSL di Parma dedicato.

Fasi del percorso adottivo

L’iter adottivo si avvia con un primo colloquio informativo della coppia con un’assistente sociale dell’Equipe.

Successivamente viene offerta la possibilità di aderire ad un corso informativo/formativo rivolto alle coppie che desiderano informarsi e confrontarsi sul tema dell’adozione. La metodologia utilizzata è di tipo interattivo con il coinvolgimento dei partecipanti per promuovere il confronto e sollecitare l’integrazione del piano emozionale e cognitivo.

Al termine del corso la coppia che lo desidera può richiedere l’avvio dell’indagine psicosociale, che dovrà essere completata entro 120 giorni, e che permetterà di mettere a punto il progetto adottivo. Il Tribunale per i Minorenni richiede all’Equipe Adozioni di acquisire elementi sulla situazione personale, familiare e sanitaria degli aspiranti genitori adottivi, nonché verificare la reale disponibilità ad affrontare i compiti che intendono assumere e la loro attitudine a prendersi cura di un bambino nato da altri e in stato di abbandono.

Al termine del lavoro istruttorio l’Equipe redige una relazione che invierà al Tribunale per i Minorenni, relazione che sarà preventivamente letta e condivisa con la coppia.

In seguito la coppia può depositare presso la cancelleria del Tribunale per i Minorenni di Bologna la dichiarazione di disponibilità all’adozione nazionale e/o internazionale.

Dopo l'ingresso del bambino nella famiglia l'Equipe, su mandato del Tribunale per i Minorenni, svolge l'attività di monitoraggio e sostegno.

Attività organizzate

·         Primo colloquio informativo e consegna di materiale illustrativo sulle procedure per l’adozione da parte dell’assistente sociale.

·         Corso informativo- formativo sulle tematiche legislative, sociali e psicologiche dell’adozione.

·         Invio delle coppie aspiranti all’adozione ai servizi Ausl preposti per la Certificazione di idoneità sanitaria alle funzioni genitoriali.

·         Istruttoria socio-psicologica con la coppia e gli eventuali figli già presenti in famiglia (colloqui e visita domiciliare) e restituzione finale dei contenuti con lettura e consegna della relazione conclusiva del Servizio.

·         Trasmissione al Tribunale per i Minorenni di Bologna della relazione conclusiva relativa allo studio di coppia.

·         Accompagnamento nei primi due anni di adozione a supporto della costruzione della relazione genitori/figli adottivi con restituzione al Tribunale per i Minorenni di Bologna dell’andamento e dell’esito del percorso.

·         Collaborazione con gli Enti Autorizzati nel corso della procedura estera.  

·         Gruppi di confronto e sostegno per famiglie adottive proposti nei primi 2/3 anni dall’inizio dell’esperienza adottiva (gruppi post-adozione organizzati a livello provinciale).

·         Corsi formativi per insegnanti della scuola primaria e della scuola d’infanzia sulle tematiche adottive.

·         Spazio di counseling per le coppie che hanno avviato percorsi adottivi e che necessitano di supporto alla funzione genitoriale in successivi momenti di crisi e/o difficoltà relativi alle diverse fasi evolutive dei figli.