Spettacoli e teatro / 09.01.24

L’Istruttoria 1984 - 2024

Dal 17 al 27 gennaio viene ripresa da Teatro Due, a quarant’anni dalla nascita di questo lavoro e dopo la scomparsa del suo regista Gigi Dall’Aglio, L’Istruttoria di Peter Weiss. Non un semplice spettacolo, ma un incrollabile caposaldo della memoria da attivare nel presente.
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Un Teatro che racconta la Storia e fa la Storia del Teatro: a Parma da 40 anni si celebra la memoria dell’Olocausto con uno spettacolo di Fondazione Teatro Due, uno fra i più longevi del teatro italiano, tappa cruciale della storia della scena del nostro paese, una testimonianza eccezionale e sempre attuale che continua a emozionare il pubblico e a tenere vivo il ricordo tragico della Shoah.

A quarant’anni dalla nascita di questo lavoro e dopo la scomparsa del suo regista, Gigi Dall’Aglio (Parma, 4 maggio 1943 – Parma, 5 dicembre 2020), nella certezza di interpretarne la volontà di mantenere un impegno rispetto alla Storia e nella convinzione che la modalità con cui è stato affrontato e creato questo cult teatrale italiano possa costituire un giusto terreno di lavoro per attori che si sentano tramiti di una visione del Teatro che sappia interpretare la Storia, viene ripresa L’Istruttoria di Peter Weiss, non un semplice spettacolo, ma un incrollabile caposaldo della memoria da attivare nel presente.

L’Istruttoria, testo scritto da Peter Weiss nel 1965 e messo in scena da Gigi Dall’Aglio nel 1984, e intatto nella sua intensa drammaticità e nel suo allestimento, è interpretato da Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Paola De Crescenzo, Davide Gagliardini, Pino L’Abbadessa, Milena Metitieri, Massimiliano Sbarsi, con le musiche originali di Alessandro Nidi eseguite in scena da Davide Carmarino.

Nel mese di gennaio, dedicato alla Memoria dello sterminio nazista di milioni di ebrei in Europa con una legge della Repubblica Italiana e con una risoluzione ONU del 2005, Fondazione Teatro Due ri-propone ai cittadini l’appuntamento rituale con il Ricordo, la Storia, il Teatro. 

L’Istruttoria sarà in scena dal 9 al 14 gennaio al Teatro Elfo Puccini di Milano, dal 17 al 27 gennaio al Teatro Due di Parma.

Verrà poi ripresa al Teatro Due di Parma anche dal 24 al 28 marzo e dal 3 al 7 aprile 2024, il debutto dello spettacolo risale infatti all’aprile del 1984; allo scoccare dei suoi 40 anni al capolavoro di Weiss verrà dedicato un momento di approfondimento con studiosi e intellettuali.

L’Istruttoria rappresenta all’interno del repertorio dell’Ensemble lo spettacolo più longevo e più amato da pubblico e critica: da 40 anni gli attori dell’Ensemble Stabile di Teatro Due, portano in scena una delle testimonianze più alte e forti che siano mai state scritte per il teatro. L’Istruttoria è andata in scena 1500 volte, vista da quasi 300.000 persone. Ovunque venga rappresentata raccoglie la forte partecipazione degli spettatori di tutte le età; ogni anno il rito del Teatro si compie accompagnando le diverse generazioni nell'Inferno di Auschwitz, in un viaggio-tragedia della Storia contemporanea in cui non può compiersi nessuna catarsi.

Uno spettacolo che nel tempo ha visto cambiare il pubblico, la sua coscienza, la storia politica e ha visto crescere e cambiare i suoi attori. Dal 1984 L’Istruttoria viene rappresentato senza interruzioni a Parma e nei maggiori teatri nazionali, oltre che al Festival de l’Union des Théâtres de l’Europe a Bucarest e all’Habimah National Theatre di Tel Aviv in Israele, dove non era mai stato messo in scena. Dopo aver visto lo spettacolo a Tel Aviv, il grande scrittore israeliano Abraham Yehoshua ha affermato: “È difficile la rappresentazione estetica dello sterminio, è un’esperienza estrema a cui non si può aggiungere nulla; difficile è anche trovare la forma adatta per raccontare lo strazio delle vittime, ma Weiss c’è riuscito, perché ha trasformato quello strazio in un poema”.

L’Istruttoria venne scritta da Peter Weiss dopo aver assistito allo storico processo che si svolse a Francoforte dal 1963 al 1965 contro un gruppo di SS e di funzionari del lager di Auschwitz. Le 183 giornate del processo in cui vennero ascoltati 409 testimoni, 248 dei quali scelti tra i 1500 sopravvissuti, rappresentarono il primo tentativo da parte della Repubblica Federale Tedesca di far fronte alla questione delle responsabilità individuali, dirette, imputabili a esecutori di ogni grado attivi nei recinti del lager di Auschwitz.

Un giudice, un difensore, un procuratore, diciotto accusati e nove testimoni anonimi sono i personaggi di quest’opera in undici canti che, come un inferno laico e contemporaneo, trascende la rappresentazione del processo e acquista la liricità di una tragedia antica. Una sorta di viaggio agli inferi, non solo nel tempo ma anche nello spazio, in cui i personaggi, bloccati tra forma e vita, tentano con l’azione di dipingere “l’istante eterno” della storia e del ricordo.

Nel 1965, quando L’Istruttoria fu pubblicata, - scrisse il regista Gigi Dall’Aglio - furono molti gli allestimenti realizzati secondo i dettami teatrali di Peter Weiss. Questi richiedevano un’estremizzazione del concetto del teatro epico brechtiano come la totale riduzione dell’aspetto emotivo per far emergere in tutta la sua potenza l’informazione documentaria. Allora nei libri di storia quasi non veniva citata la Shoah e il testo di Weiss forniva notizie sconvolgenti: per questo aveva un senso elencare quante persone erano state uccise in un modo, quante in un altro, quante torturate etc. Vent’anni dopo, nell’84 quando abbiamo messo in scena il testo, i fatti erano ormai venuti alla luce e la gente li aveva collocati nel proprio personale archivio storico. Per me quindi è diventato importante ricostruire la memoria di questo fatto, intesa come memoria emotiva. È stato come se, dopo aver studiato il testo sul piano razionale, fossi andato a dormire con quel turbamento e avessi sognato lo spettacolo, così come poi lo abbiamo fatto.”

La ricezione de L’Istruttoria è cambiata anno dopo anno, seguendo come una cartina tornasole gli umori della coscienza nazionale. La memoria culturale dell’Olocausto si è misurata in questi ultimi quattro decenni con i nodi caldi del discorso politico ed etico contemporaneo – il conflitto Israele-Palestina, il revisionismo, i fenomeni migratori e il razzismo nell’Europa della riunificazione, le guerre etniche e i nuovi genocidi – e L’Istruttoria e i suoi interpreti, riattivando la memoria traumatica si sono trovati al centro di questi discorsi, patendoli e fungendone da catalizzatore.

In questi anni carichi di nuovi conflitti e nuovi problemi, la storia di questo spettacolo, radicata nella ripetizione, proseguirà il suo percorso in fieri, rivelando molto sulla nostra società. E consentendo agli spettatori di riunirsi a celebrare quel fondamentale rito laico che è il teatro.

In tanti anni è invecchiato solo il corpo dello spettacolo, - scrisse Dall’Aglio: i muri, le vernici, gli oggetti e i corpi dei celebranti, ma il rito si è mantenuto solidamente laico e facilmente dialettico come il senso del teatro richiede, sostenuto dall’intelligenza dei corpi e dalla scenografia che si corrompe con biologica consapevolezza, e sorretto dal grande respiro di un pubblico che è stato reso presente e consapevole.

 

Programma:

Teatro Due, Parma
15 gennaio ore 17.00
16 gennaio ore 18.00
21 gennaio ore 20.30
22 gennaio ore 20.30
23 gennaio ore 16.00
27 gennaio ore 20.30
28 gennaio ore 20.30
30 gennaio ore 18.00

Teatro Due di Parma

17, 20,  27 gennaio ore 20.30

21 gennaio ore 16.00

Informazioni e biglietteria: biglietteria@teatrodue.org - tel: 0521.230242 – www.teatrodue.org