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Si è svolta al Labirinto della Masone a Fontanellato la tavola rotonda “La cultura a Parma tra giovani e ben-essere: lo spazio del possibile”, un incontro che ha segnato l’avvio di un percorso strategico volto a promuovere Parma come città di benessere e sostenibilità attraverso la promozione e l'accessibilità culturale. L’evento ha segnato l’avvio ufficiale della candidatura di Parma come area pilota in Emilia-Romagna per la sperimentazione della prescrizione sociale nell’ambito delle politiche di welfare culturale, in collaborazione con la Regione.

I lavori sono stati aperti dai saluti del Sindaco di Parma Michele Guerra, del Vice Sindaco e Assessore alla Cultura Lorenzo Lavagetto, del Rettore dell’Università di Parma Paolo Martelli e la Consigliera Saba Giovannacci in rappresentanza del Presidente della Provincia. Sono intervenuti Gessica Allegni e Massimo Fabi, rispettivamente Assessora alla Cultura e Assessore alla Salute della Regione Emilia-Romagna, Ettore Brianti, Assessore alle Politiche sociali del Comune di Parma, e Beatrice Aimi, Assessora alla Comunità Giovanile del Comune di Parma.

Tra i relatori Pier Luigi Sacco, Docente di Politica Economica all‘Università “G. D’Annunzio” di Chieti, socio fondatore CCW-Cultural Welfare Center, e Francesca Velani, Vicepresidente e Direttrice Area Cultura e Sostenibilità PromoPA Fondazione, co-curatrice del Manifesto per il Welfare Culturale. Antonio Nouvenne, Consigliere incaricato del Comune di Parma per le Politiche di integrazione tra Ospedale e Territorio, ha moderato dei lavori.

L’iniziativa ha posto al centro dell’attenzione, in particolare, il ruolo dei giovani, in coerenza con gli obiettivi di Parma Capitale Europea dei Giovani 2027, e si è inserita nel più ampio contesto del Patto Sociale, lo strumento di governance integrata e territoriale volto a promuovere prossimità, integrazione tra i servizi e sostegno alle persone in condizione di fragilità.

Parma, con questa iniziativa, si candida a divenire laboratorio territoriale per la costruzione di un nuovo modello di servizi pubblici integrati, in cui la cultura non sia più percepita come accessoria, ma come parte fondamentale delle strategie di cura, inclusione e sviluppo. Un cantiere aperto, a disposizione dell’intero Paese, per sperimentare un approccio scientificamente fondato e umanamente necessario al benessere della persona.

"Si riavvolge un nastro con questo incontro al Labirinto della Masone' ha aperto il Sindaco Michele Guerra "che trova un capo nella passata esperienza di Capitale Italiana della Cultura che, proprio nel welfare culturale ha avuto uno dei suoi asset principali. Anche Franco Maria Ricci, visionario ideatore di questo spazio straordinario, in quel periodo ci aveva inviato una lettera di profonda adesione alla visione di una Parma giovane ed innovativa. Oggi arriviamo all'altro capo del nastro con una città che si sta avviando ad interpretare la Capitale europea dei giovani anche concretizzando nuove formule di fruizione di una cultura considerata come volano di benessere per tutti" 

«Ancora una volta Parma si propone come laboratorio. Non è una novità, perché in questo territorio c’è una spinta verso l’innovazione non comune e soprattutto c’è l’idea della squadra, del lavorare insieme per obiettivi che sono condivisi e “di comunità”. Questa iniziativa ne è una nuova testimonianza. Con uno slogan si potrebbe dire che “la cultura fa ben-essere”: di fatto è così, per un modello che integra aspetti culturali, sanitari, formativi e sociali nel nome di una trasversalità che è quella cui sempre più dobbiamo tendere. Noi come Università ci siamo e naturalmente ci mettiamo a disposizione, con i nostri saperi e le nostre competenze». Ha commentato il Magnifico Rettore Paolo Martelli.

Parma dimostra la sua capacità di essere all'avanguardia nell'innovazione delle politiche pubbliche, avviando con questa importante iniziativa la sperimentazione del welfare culturale come area pilota regionale. L'evento odierno al Labirinto della Masone rappresenta un passo fondamentale verso un nuovo modello che riconosce alla cultura il ruolo di strumento di cura e inclusione sociale, superando la tradizionale frammentazione dei servizi. Il welfare culturale rappresenta una rivoluzione nel modo di concepire il benessere delle persone, dove la cultura diventa elemento essenziale per migliorare la qualità della vita delle persone e la capacità inclusiva delle comunità. Ha dichiarato l’Assessora regionale alla Cultura Gessica Allegni.

La prescrizione sociale è un approccio nato in ambito sanitario e sociale che propone un modello innovativo di promozione del benessere, orientando le persone verso attività culturali e comunitarie che, pur non essendo trattamenti clinici, generano benefici misurabili per la salute fisica, mentale e relazionale. Alla base di tali effetti vi è una dimensione neurobiologica: le pratiche culturali agiscono come “risorse di sopravvivenza”, capaci di rafforzare le nostre capacità empatiche, predittive e adattive.

A partire da queste premesse, il welfare culturale è stato presentato come un paradigma che integra in modo organico cultura, salute, istruzione e coesione sociale; supera la frammentazione delle politiche pubbliche per proporre un modello trasversale, basato sull’accessibilità e sulla partecipazione culturale come diritti di cittadinanza.

Il Manifesto per il Welfare Culturale, promosso dalle Regioni Emilia-Romagna e Toscana con il supporto scientifico di Promo PA Fondazione, definisce i quattro pilastri del modello: valore scientifico, rilevanza etica, sostenibilità strutturale e integrazione intersettoriale. Costituisce una cornice di riferimento per legittimare il welfare culturale nei sistemi normativi regionali, orientando le politiche verso forme stabili e riconosciute di intervento. In Emilia-Romagna, il Manifesto si traduce in linee guida operative che promuovono l'integrazione tra ambiti culturale, sociale, educativo e sanitario, la costruzione di una filiera professionale dedicata e la valutazione dell’impatto delle pratiche sul benessere bio-psico-sociale. L’obiettivo è generare progettualità condivise e investimenti coerenti, capaci di produrre risultati concreti e misurabili per le comunità.

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Ultimo aggiornamento: 20-06-2025, 16:04