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Un impegno che si inserisce nella cornice del Patto Sociale per Parma e che guarda alla qualità della vita all’interno del carcere come a un ambito in cui la collaborazione interistituzionale, la continuità degli interventi e la responsabilità condivisa rappresentano elementi imprescindibili.
Dal 2022 a oggi l’Amministrazione ha promosso e sostenuto un sistema articolato di servizi, progettualità e interventi educativi, culturali e sociali, rivolti non solo ai detenuti ma anche alle loro famiglie, alle persone in esecuzione penale esterna, agli operatori e alla comunità che si relaziona con il mondo penitenziario.
Pur nella consapevolezza della complessità del sistema carcerario, la città ha scelto di contribuire con strumenti concreti, senza sovrapporsi alle competenze dello Stato, ma mettendo a disposizione risorse, professionalità e capacità di regia territoriale.
Tra le iniziative più consolidate rientra lo Sportello Informativo e di Mediazione Linguistico-Culturale, che negli ultimi tre anni ha garantito un supporto regolare in materia di permessi di soggiorno e mediazione, coinvolgendo 51 detenuti nel 2022, 85 nel 2023 e 105 nel 2024, con un complessivo incremento delle ore di mediazione erogate.
A questo si è affiancato, nel 2024, lo Sportello dedicato alla protezione internazionale, gestito da CIAC Impresa Sociale ETS, che ha offerto informazioni e supporto a 48 detenuti richiedenti asilo o titolari di altre forme di protezione.
Particolare attenzione è stata dedicata al mantenimento dei legami familiari e alle fasi di transizione verso l’esterno attraverso il Progetto di Accoglienza Temporanea, realizzato in coprogettazione con l’Associazione Volontari Penitenziari Per Ricominciare. Dalla disponibilità di due appartamenti nel 2022 si è giunti, a causa di indisponibilità strutturali, a un’unica struttura nel 2023 e nel 2024, garantendo comunque ospitalità e supporto a decine di persone, tra detenuti in permesso, dimittendi e familiari.
Nello stesso quadro si inserisce il Laboratorio “Il Gioco”, attivo per i bambini in visita ai propri familiari, che nel triennio ha visto una progressiva crescita dei minori coinvolti: 473 nel 2022, 715 nel 2023 e 740 nel 2024, con oltre 1.000 accessi nell’ultimo anno.
Il Comune sostiene inoltre percorsi di giustizia riparativa e volontariato, tramite una coprogettazione con CSV Emilia. Le attività, finalizzate all’inserimento in lavori di pubblica utilità e alla sensibilizzazione della comunità, hanno coinvolto 86 beneficiari nel 2022, 97 nel 2023 e 138 nel 2024.
Un percorso parallelo è stato sviluppato con il progetto “Territorio per il reinserimento”, che ha offerto mediazioni, contributi economici, tirocini formativi e sostegni materiali a persone con pena residua contenuta o in misura alternativa. Nel solo 2024 sono stati implementati 14 incontri d’équipe e 24 progetti individualizzati.
La collaborazione con il territorio si è ampliata attraverso lo strumento della coprogrammazione, che nell’estate 2024 ha portato all’avvio di nuove progettualità per il 2025: lo Sportello Sociale di Esecuzione Penale, interventi di accoglienza residenziale dedicata ai dimittendi e alle persone in esecuzione penale esterna, e una convenzione con CSV Emilia per coordinare opportunità ricreative, sociali e sportive sia in carcere sia all’esterno.
Particolare rilievo ha assunto la ripresa, dal 2022, del Laboratorio teatrale con l’associazione ProgettieTeatro, rivolto ai circuiti di alta sicurezza. L’attività ha prodotto rappresentazioni teatrali annuali e ha visto coinvolti stabilmente i detenuti partecipanti anche nella preparazione dello spettacolo “Sogno di una notte di mezza estate”, realizzato nel febbraio 2025.
Sul fronte del lavoro, oltre ai nuovi tirocini formativi attivati nell’ambito del progetto S.O.L., il Comune ha sostenuto il percorso della Lavanderia industriale avviata nel 2023 grazie a un finanziamento della Fondazione Cariparma.
Nonostante le difficoltà impiantistiche e gestionali che hanno richiesto la sospensione temporanea dell’attività, l’Amministrazione ha garantito 9 tirocini nel 2024 e sta accompagnando il processo di revisione in vista della riattivazione della lavanderia nel luglio 2025. A completamento del quadro si colloca il Protocollo con UPI, finalizzato al reinserimento lavorativo dei detenuti e degli affidati.
Accanto a queste progettualità, l’Amministrazione ha operato anche sul piano istituzionale e culturale, promuovendo nel 2024 un percorso formativo per i propri funzionari sulle politiche penitenziarie e organizzando, nel 2024 e 2025, visite e sedute monotematiche della Commissione consiliare all’interno del carcere, insieme a rappresentanti delle associazioni e delle realtà di volontariato attive in struttura.
È in corso, inoltre, una collaborazione con Iren SpA e con la Direzione del carcere per avviare una sperimentazione di raccolta differenziata potenziata, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale, contenere i costi di smaltimento e reinvestire parte dei risparmi nella creazione di borse lavoro per detenuti formati alla gestione interna dei rifiuti.
“Sono tanti i progetti che in questi anni abbiamo costruito in sinergia tra Comune e Istituto Penitenziario, a vantaggio di una crescita sociale e culturale dei detenuti. Questi risultati sono stati possibili anche grazie alle numerose associazioni e importanti istituzioni che siamo stati in grado di portare dentro gli spazi di via Burla” commenta il Sindaco Michele Guerra. “Abbiamo discusso, anche di recente, di questi progetti con il nuovo Direttore, con l’obiettivo di rafforzarli e arricchirli ulteriormente sulla base delle ottime pratiche adottate in questi anni. Quello delle carceri è un problema estremamente serio, che richiede una politica nazionale più attenta e più capace di mettere a fuoco le attuali emergenze che riguardano quei luoghi. Le abbiamo analizzate anche con il nuovo Direttore, a partire dai temi relativi alla sanità fino a quello, molto preoccupante e grave, del sovraffollamento.”
”Una società giusta si misura anche da come tratta le persone che vivono all’interno del sistema penitenziario. Lo ricorda la nostra Costituzione, che attribuisce alla pena una funzione rieducativa e non punitiva. Questo principio è la base giuridica e civile che dovrebbe guidare ogni politica pubblica in materia penale. Il Comune di Parma, pur avendo competenze limitate sul sistema carcerario, ha scelto di fare la sua parte: sostenendo percorsi di accompagnamento, formazione, inclusione e cura delle relazioni familiari” commenta Francesco De Vanna, Assessore ai Lavori Pubblici e alla Legalità, con delega alle Politiche del Lavoro. “È invece il Governo a lasciare irrisolte le questioni strutturali come il sovraffollamento e la mancanza di risorse per chi lavora nelle carceri. Si continua invece a usare il diritto penale come strumento di forza, in una logica populista che punta al consenso immediato, non alla soluzione dei problemi. Noi andiamo in un’altra direzione: dignità, responsabilizzazione, percorsi di reintegrazione. È così che si costruisce una società più giusta e più sicura.”
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Ultimo aggiornamento: 13-12-2025, 15:36
