19.06.08
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ISTITUZIONE BIBLIOTECHE: "ATLANTE BALCANICO. PERCORSI TRA STORIA, MEMORIA,LETTERATURA E LUOGHI DI CO
ISTITUZIONE BIBLIOTECHE: "ATLANTE BALCANICO. PERCORSI TRA STORIA, MEMORIA,LETTERATURA E LUOGHI DI CO
Come di consueto lIstituzione biblioteche propone un viaggio per la rassegna estiva. La curiosità per un romanzo scomponibile, unaenbsp cassettiera di popoli, un condominio in cui si varcano soglie diverse che portanoenbsp a luoghi inattesi sono la molla per la partenza alla volta dell oriente europeo tema della rassegna 2008. Si procede in un concertato di scritture, per rotte, storie e musiche verso est questanno nel cortile della Biblioteca Civica. Un quadrato di muri che si sposta nel mezzo delleuropa in una cartina geografica di frontiere che ha come spina la dorsale la catena dei balcani. Per i Balcani, che titoleggiano da cartelloni gialli e viola,enbsp si parte dalle ultime terre italiane, quelle terre frontaliere ancora da scoprire, ancora poco "nostre" e si concluderà il percorso nel prossimo autunno con Claudio Magris, Paolo Rumiz dopo lennesima estate itinerante e Predrag Matvejevic. La rassegna come di consueto ha un assetto variegato che propone incontri per i piccoli lettori, reportage di viaggio, concerti di giovani musicisti del nostro territorio e un filone strettamente letterario firmato dallIstituzione. Si andrà alla volta degli inquieti Balcani. "Drum bun", letteralmente "buon viaggio", verso una diversa idea di Europa, verso quella sponda che è presa in considerazione solo quando scorre il sangue per poi tornare nelloblio, dimenticando che il Novecento nasce e muore a Sarajevo. Sarà presente Michele Nardelli fondatore di Osservatorio Balcani che dice "Per parlare in poco tempo dei terremoti che questa faglia produce mi sono rifugiato in immagini: lacqua, la locanda e la principessa Europa (da un lavoro di Zygmunt Barman - lEuropa è unavventura n.d.r.)" Storie e racconti che ci parlano di unEuropa che è una missione, qualcosa da costruire, un lavoro che non finisce mai, che trae origine nella civiltà mediterranea, ma che nasce fuori di sé, di quegli europei che, a dispetto dei popoli stanziali, erano nomadi. Di unidentità europea che interiorizza la differenza, allergica alle frontiere, ad ogni fissità e finitezza. Questa, forse lorigine dello "spleen" di tutti gli scrittori triestini. Come Tomizza, cui sarà dedicato un tributo da Giuseppe Marchetti, dalla critica Grazia Giordani e dalle letture di Amanda Sandrelli e Blas Boca Rey. In una serata "tributo" a dieci anni dalla scomparsa, alla presenza della sua compagna di vita Laura Levi Tomizza.
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