Comunicati Stampa

09.04.10 / CULTURA / Ufficio Stampa

L’INTERVENTO DEL VICESINDACO PAOLO BUZZI IN APERTURA DEL CONVEGNO DI CONFINDUSTRIA

L’INTERVENTO DEL VICESINDACO PAOLO BUZZI IN APERTURA DEL CONVEGNO DI CONFINDUSTRIA


Do il benvenuto a nome dell’Amministrazione Comunale e dei cittadini di Parma a tutti i relatori ed ospiti convenuti oggi nella nostra città per l’assise che festeggia i cento anni di Confindustria. Vi porto il saluto del Sindaco Vignali assente perché impegnato a Roma nella presentazione di un importante progetto culturale che interesserà la nostra città prossimamente. Confindustria svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo non solo economico ma anche sociale del nostro paese. Poiché qualsiasi sviluppo economico porta con sé anche un’idea di società, di regole condivise e di valori civili senza i quali non è possibile né innescare né governare un processo di crescita economica duraturo. La crisi che stiamo attraversando è la prova definitiva e inconfutabile di quanto la ricerca di un profitto sganciato da una vera crescita del sistema sociale è destinata a fallire, a implodere. Permettetemi dunque, nell’introdurre i vostri lavori odierni, di portare brevemente il mio punto di vista di amministratore locale. Oltre ad un grande ripensamento di cosa sia l’economia e cosa sia il mercato, che non spetta a me approfondire, io credo che ci sia un’altra importante lezione che noi possiamo trarre dall’attualità: qualsiasi ricetta noi individuiamo funzionerà soltanto se sarà coerente che la realtà dei nostri territori e la storia del nostro paese. Io sono convinto che nei nostri territori esistono già le ricette e le soluzioni giuste. Abbiamo tutte le carte in regola per uscirne bene. Perché la nostra ricchezza non nasce dall’ubriacatura finanziaria degli anni ’90. Chi ci ha provato qui si è scottato. La realtà, o meglio, l’identità produttiva di questo territorio, per esempio, ha solide basi industriali e manifatturiere. E proviene da una tradizione antica, da un sapere artigiano e contadino che oggi si traducono in una naturale propensione per la qualità della vita, per un benessere fatto di componenti tanto economiche e materiali, quanto sociali e immateriali. E si traduce oggi in un sistema di piccole e medie imprese a rete che certamente ha degli svantaggi, per esempio nell’accesso al credito, ma anche molti vantaggi in termini competitivi. Si è parlato per anni della debolezza delle piccole e medie imprese. Certamente dobbiamo lavorare per una rete industriale che superi le sue criticità dimensionali. Ma non dobbiamo farlo snaturando il nostro modello industriale. Credo che ci siano molti pregiudizi e poca conoscenza sulle potenzialità di questo modello. I risultati di tutte le indagini dimostrano che l’artigianato e le piccole imprese sono fortemente impegnati nell’innovazione e contribuiscono a mantenere elevata la qualità del Made in Italy con una costante attività di miglioramento dei prodotti e dei processi produttivi. Certo, in un momento come questo è difficile vedere il positivo. Tutte le criticità prendono il sopravvento. Ma, voi ce lo insegnate, non si può uscire dalla crisi se non puntando su innovazione e competitività. E soprattutto sulla nostra identità e sulla nostra storia, su ciò che ci rende unici e riconoscibili. Noi qui abbiamo un nome che è un marchio mondiale. Parma. Ci vorrebbero campagne da milioni di euro per fabbricarne uno riconosciuto in tutto il mondo come sinonimo di qualità, e noi ce l’abbiamo già. Parma non è solo la capitale della Food Valley e sinonimo in tutto il mondo del cibo e dei prodotti d’eccellenza del Made in Italy, è anche una città da tempo fortemente impegnata sul fronte della qualità ambientale e del benessere delle persone. Grazie anche alla presenza di Efsa, alla collaborazione del Governo e alle prospettive aperte da Expo Milano 2015, Parma deve considerarsi oggi un polo europeo della sicurezza alimentare. L’agroalimentare è una componente importante della cultura materiale del nostro paese, dell’italian food che è attributo fondamentale del Made in Italy. Ma anche questo settore oggi è sotto sfida e dobbiamo impegnarci per aggiornare la nostra tradizione a funzioni più alte, come la sicurezza, la formazione del capitale umano e la ricerca. Per questo è fondamentale il progetto di Scuola Superiore di Alta Formazione sulla Sicurezza e la Qualità Alimentare prevista dall’accordo recentemente firmato a Parma tra il Sindaco di Parma Pietro Vignali, il Ministro alla Salute Ferruccio Fazio, il Ministero all’Istruzione e le Autorità dell’Expo. La presenza di questa scuola potenzierà e qualificherà ancora di più Parma il cui territorio concentra un gran numero di enti e istituzioni che dedicano specifica attenzione alla sicurezza e alla qualità alimentare, oltre che la presenza di realtà industriali rinomate in tutto il mondo. La sinergia che si è creata in questi mesi tra Efsa, Parma e Expo che ruoterà attorno al tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, è dunque necessaria, oltre che positiva, e deve proseguire sempre più intensamente perché cibo, benessere e salute sono temi strategici su cui si gioca la scommessa del futuro. Su questi temi, io credo, dobbiamo puntare per difendere e promuovere quel Made in Italy che tutto il mondo ci invidia e ci riconosce. Essere competitivi rispetto a questa dimensione che è innanzitutto qualitativa, creativa e immateriale farà la differenza. E noi italiani in questo siamo bravi.

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