Comunicati Stampa

13.10.10 / CULTURA / Ufficio Stampa

AL VIA LA RASSEGNA "PIETRO GERMI - UN REGISTA ALL ITALIANA"

AL VIA LA RASSEGNA "PIETRO GERMI - UN REGISTA ALL'ITALIANA"


All’Astra, a partire dal 21 ottobre Al via la rassegna "PIETRO GERMI - Un regista all'italiana" Prende il via giovedì 21 ottobre la rassegna cinematografica “Pietro Germi – Un regista all’italiana”, che si protrarrà con un calendario ricco di appuntamenti fino a lunedì 20 dicembre. Si tratta di una rassegna nel segno della qualità, dedicata a una delle figure più significative del cinema italiano del Novecento. Gli appuntamenti si terranno al cinema Astra: si partirà con uno speciale documentario dedicato al grande regista. L’iniziativa è organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma (Ufficio Cinema), in collaborazione con Centro sperimentale di cinematografia - cineteca nazionale e Istituto cinematografico dell'aquila "La lanterna magica". LA PRIMA SERATA - La prima serata della rassegna si terrà giovedì 21 ottobre al cinema Astra e sarà ad ingresso gratuito (le successive, invece, saranno a pagamento: abbonamento a tutto il ciclo a soli 20 euro), con la proiezione in prima visione del documentario Pietro Germi. Il Bravo Il Bello Il Cattivo di Claudio Bondì (2009). Interverranno, nel corso di questo primo appuntamento, lo stesso regista Claudio Bondì ed il critico cinematografico Tullio Masoni: sarà possibile il confronto con il pubblico. LA RASSEGNA - I film in programma sono complessivamente 16, suddivisi in 11 serate. Sarà, insomma, un viaggio veramente ricco di spunti interessanti nell’universo cinematografico di Germi. Ampia l’offerta di titoli: si va dall’inedito cortometraggio Scrittori e poeti anglosassoni a Roma (1947), passando per Il ferroviere, Divorzio all’italiana, Sedotta e abbandonata, Signore e signori, Alfredo Alfredo, fino ad Amici miei (1975), ultima produzione del regista, lasciata a Monicelli per motivi di salute (Germi morirà all’inizio delle riprese). Insomma il pubblico potrà apprezzare all’Astra l’opera (quasi) completa, a parte una manciata di titoli marginali. Si tratta, dunque, di un’opportunità che si profila certamente stimolante. LA BIOGRAFIA DI GERMI – Nasce a Genova nel 1914 e, durante l'adolescenza, collabora al quotidiano “Il Lavoro” con alcuni racconti. Nel 1938 si trasferisce a Roma iscrivendosi al Centro Sperimentale di Cinematografia: prima frequenta i corsi di recitazione, poi quello di regia tenuto da Alessandro Blasetti, suo maestro riconosciuto di cui sarà aiuto in Retroscena (1939) e Nessuno torna indietro (1943). Da assistente partecipa a Il figlio del corsaro (1942) e Gli ultimi filibustieri (1943) di Marco Elter. Nel 1945 esordisce alla regia con Il testimone, cui collabora Cesare Zavattini. Il successo arriva con il terzo film Nel nome della legge. Diventa uno dei nomi di punta del cinema italiano nel mondo, premiato a Cannes, Venezia e agli Oscar. Oltre ai film ospitati nella rassegna del cinema Astra, gira anche Gelosia (1953), tratto da un romanzo di Capuana, un episodio di Amori di mezzo secolo (1954), Serafino (1968) e Le castagne sono buone (1970); gli ultimi due sono interpretati da cantanti di successo come Celentano e Gianni Morandi. Tra le sue prove d'attore in film altrui si ricordano La corona di ferro (1941) di Blasetti, Fuga in Francia (1948) di Soldati, Jovanka e le altre (1960) di Ritt, Il rossetto (1960) e Il sicario (1961) di Damiani, La viaccia (1961) di Bolognini. Gravemente infermo cede il progetto di Amici miei all'amico Mario Monicelli; si spegne proprio il giorno di inizio delle riprese il 5 dicembre 1974. DICHIARAZIONE SOMMI “Si tratta di una rassegna stimolante, nel segno del cinema di qualità, – tiene a sottolineare l’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Luca Sommi – che offre quasi tutta la filmografia di uno dei registi che hanno fatto la storia del cinema italiano. Voglio ringraziare, per l’impegno organizzativo, l’ufficio cinema e l’Astra che hanno messo a punto un calendatio di appuntamenti decisamente ricco e completo”. IL PROGRAMMA CINEMA ASTRA D’ESSAI, PARMA - 21 OTTOBRE / 20 DICEMBRE 2010 21 ottobre giovedì – Ingresso libero Pietro Germi. Il Bravo Il Bello Il Cattivo di Claudio Bondì, (2009) prima visione Interverranno il regista Claudio Bondì ed il critico cinematografico Tullio Masoni 25 ottobre lunedì Gioventù perduta (1947) Scrittori e poeti anglosassoni a Roma (1947) cortometraggio inedito In nome della legge (1949) 28 ottobre giovedì La città si difende (1951) Il cammino della speranza (1950) 4 novembre giovedì La presidentessa (1952) Il brigante di Tacca del Lupo (1952) 8 novembre, lunedì Il ferroviere (1956) 15 novembre, lunedì L'uomo di paglia (1958) 22 novembre, lunedì Un maledetto imbroglio (1959) 29 novembre, lunedì Divorzio all'italiana (1961) 6 dicembre lunedì L'immorale (1966) Sedotta e abbandonata (1963) 9 dicembre giovedì Signore eamp; signori (1965) 13 dicembre lunedì Alfredo Alfredo (1973) 20 dicembre lunedì Amici miei regia di Mario Monicelli (1975) ========================= Inizio spettacoli: singola proiezione ore 21, doppia proiezione ore 20 Abbonamento (11 serate) 20 euro Si ringrazia la Cineteca Lucana Info: Ufficio Cinema 0521 031035 cinema@comune.parma.it – www.ufficiocinema.it Cinema Astra d’essai, P.le Volta 3 – 0521 960554 SCHEDA C'era una volta... Pietro Germi, il “grande falegname” Per i grandi del cinema italiano non “parlano” solo film celebrati ovunque. Quante pagine ci vorrebbero per descrivere le loro imprese tra battaglie con produttori e critici, dispute estetiche e fratricide, avventure in un mondo che attingeva tanto dal fulgore di via Veneto quanto dallo scompiglio delle borgate? Pietro Germi fu uno degli attori principali di questa epopea. La sua carriera trentennale traccia una parabola emblematica e, allo stesso tempo, cocciutamente, personale. Emerso dalla fucina antifascista del glorioso Centro Sperimentale di Cinematografia, si trovò a esordire nel frangente arduo, ma favorevole, del dopoguerra. Il paradigma era quello neorealista: più che scuola o setta, una tendenza capace di suggellare capolavori e produzione corrente. Germi vi immise, da subito, la personale rilettura dei coevi generi hollywoodiani. Non si trattava di un adeguamento alla moda quanto di una ben assimilata attitudine cinefila con l'occhio e il cuore rivolti alle aspettative del pubblico; essere degno di chi pagava il biglietto era un dovere, e pesava, talvolta, come un tormento. Da questa combinazione sortirono titoli celebri come In nome della legge o Il cammino della speranza insieme a opere meno note, imperfette, oggi rivalutate: Gioventù perduta, Il brigante di Tacca del lupo, La città si difende. In seguito la formula entrò in crisi: negli inoltrati anni Cinquanta l'impeto della ricostruzione si affievoliva, il Paese cercava altro. Germi glielo regalò con un dittico poderoso, Il ferroviere e L'uomo di paglia, drammi densi, arditi, vituperati. I critici non si risparmiarono: qualunquista, crumiro, sentimentale, autoritario, misogino. Lui oltre a esibire gli incassi, rispondeva per le rime. Sarebbe facile oggi liquidare le “accuse”: in realtà, la critica stessa con i suoi furori, talora motivati talaltra ideologici, contribuì alla grandezza di un cinema che era, appunto, “affar di stato” per cui discutere, accapigliarsi, contestare. Dopo il convincente ibrido gaddiano di Un maledetto imbroglio, la frenesia del momento preparava un'altra svolta: sorprendendo tutti, il serio e idealista Germi impresse lo slancio decisivo al genere per eccellenza dei Sessanta, la commedia, con il fondamentale apporto di un gruppo di sceneggiatori colti dal punto di vista letterario e lungimiranti da quello sociologico. Gli americani, da cui aveva preso tanto, gli restituirono gli onori per Divorzio all'italiana, Sedotta e abbandonata, Signore eamp; Signori. Come s'accennava, Germi fu più grande dello schermo. Le cronache “ufficiali” narrano di liti colossali e lo descrivono appartato, malinconico, intemperante. Eppure si era creato una “famiglia”: lo sceneggiatore Alfredo Giannetti, il caratterista Saro Urzì, il direttore della fotografia Leonida Barboni, il musicista Carlo Rustichelli, lo scenografo Carlo Egidi. Per non parlare degli attori, scoperti, allevati e plasmati come nel caso di Stefania Sandrelli, Franca Bettoja, Claudia Cardinale. Al pari di altri della “generazione d'oro”, teneva ufficio per le strade di Roma e pianificava i film nelle osterie, pronto a cogliere spunti tra le gente comune. Autodidatta tenace, perciò diffidente di ogni intellettualismo, si definiva all'antica, residuo dell'Ottocento; Fellini lo chiamava “il grande falegname”. Questa solidità emergeva nelle prove d'attore degne dei volti senza tempo dei divi d'oltreoceano e nell'alta competenza che catalizzava sul set le energie dello sforzo collettivo. La forza dei suoi film – contemporaneamente modernissimi e antichi, cinici e teneri – si nutriva di tali contraddizioni di carattere e metodo. Per comprendere appieno il suo enigma conviene forse prestare ascolto alle toccanti parole di Leo Benvenuti: “Come quasi tutti i timidi non ha mai fatto un film che gli assomigliasse autobiograficamente. Ci sono registi che si inventano una biografia ogni volta.... e Germi, il timido, uomo di mare, genovese che non ha mai fatto nulla sul mare, era con convinzione siciliano, veneto...”. Alberto Zanetti

ALLEGATI |
Usiamo i cookie
Questo sito utilizza i cookie tecnici di navigazione e di sessione per garantire un miglior servizio di navigazione del sito, e cookie analitici per raccogliere informazioni sull'uso del sito da parte degli utenti. Utilizza anche cookie di profilazione dell'utente per fini statistici. Per i cookie di profilazione puoi decidere se abilitarli o meno cliccando sul pulsante 'Impostazioni'. Per saperne di più, su come disabilitare i cookie oppure abilitarne solo alcuni, consulta la nostra Cookie Policy.
Il sito utilizza cookie tecnici per analizzare il traffico da e verso il sito. I cookie tecnici consento anche di fornire un migliore servizio di navigazione sul sito, e raccolgono informazioni di navigazione a questo scopo.
I cookie di Web Analytics Italia sono usati per analizzare la navigazione sul sito al fine di migliorarla e fornire all'utente un'esperienza di navigazione migliore possibile.
I cookie di Matomo sono usati per analizzare la navigazione sul sito al fine di migliorarla e fornire all'utente un'esperienza di navigazione migliore possibile.
I cookie di Google Re-Captcha sono usati per analizzare la navigazione sul sito al fine di migliorarla e fornire all'utente un'esperienza di navigazione migliore possibile.
Il sito utilizza cookie di profilazione per analizzare il comportamento e le scelte degli utenti al fine di proporre contenuti mirati corrispondenti al profilo dell'utente
I cookie di profilazione di Youtube permettono di mostrarti le pubblicità che potrebbero interessarti di più, fare analisi di accesso alla pagina e sul comportamento dell'utente, facilitare l'accesso ai servizi di Google.
I cookie di profilazione di Google permettono di fare analisi di accesso alla pagina e sul comportamento dell'utente, e di mostrarti le pubblicità che potrebbero interessarti di più.