Inaugurato il monumento dedicato a Giudo Picelli
Si è tenuta oggi, sabato 9 aprile, l'inaugurazione del monumento alla memoria di Guido Picelli, personaggio-simbolo dell’antifascismo italiano. Viene collocato nel cuore dell’Oltretorrente, nel piazzale dedicato proprio a Picelli, dopo un percorso condiviso, coordinato dall’Assessorato comunale alla Cultura.
Si è tenuta oggi, sabato 9 aprile, l'inaugurazione del monumento alla memoria di Guido Picelli, personaggio-simbolo dell’antifascismo italiano. Viene collocato nel cuore dell’Oltretorrente, nel piazzale dedicato proprio a Picelli, dopo un percorso condiviso, coordinato dall’Assessorato comunale alla Cultura, che ha registrato la partecipazione di Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Associazione Liberi Partigiani d’Italia, Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, Associazione Nazionale ex-Deportati.
Al termine della cerimonia, un gruppo di antagonisti e di esponenti dei centri sociali ha inscenato una breve contestazione per l’assenza del sindaco Pietro Vignali, ieri mattina impegnato in un’altra conferenza stampa. La contestazione è stata immediatamente stoppata da un esponente delle associazioni partigiane che, rivolto ai contestatori, ha ricordato: “Questo non è certo il giorno per le polemiche”.
IL MONUMENTO - Il monumento è stato realizzato grazie alla consulenza del professor Gianantonio Cristalli, docente del Toschi, che, dopo aver visionato il calco effettuato sul corpo di Picelli, ha ricostruito, con perizia filologica, il volto, a cui si unisce un mezzobusto in giacca e cravatta. Il monumento, dotato anche di una stele con una scritta commemorativa, è stato realizzato in bronzo, con un basamento in pietra. Un adeguato omaggio a un personaggio-simbolo di Parma, esempio di amore per la libertà.
PICELLI: LA VITA - Guido Picelli (Parma, 9 ottobre 1889 – Algora, 5 gennaio 1937) partecipò alla prima guerra mondiale, guadagnandosi il grado di sottotenente e la medaglia di bronzo. Rientrato a Parma, nel 1919 aderì al Partito Socialista Italiano e fondò la sezione locale della Lega proletaria mutilati invalidi reduci organi e vedove di guerra. Nel 1920 venne incarcerato per aver tentato di impedire la partenza di un treno di Granatieri diretti in Albania. Nel 1921 venne eletto deputato in parlamento con il PSI. A Parma organizzò gli Arditi del Popolo e nell'agosto 1922 fu una delle figure di spicco,con Antonio Cieri, della battaglia che infuriò per cinque giorni contro le squadre fasciste comandate da Italo Balbo. Mantenne viva la resistenza al fascismo a Parma ben oltre il momento della marcia su Roma. Dal 1924 al 1926 fu più volte aggredito fisicamente dalle squadre fasciste. Nel novembre 1926 lui ed altri parlamentari di sinistra furono dichiarati decaduti dal mandato parlamentare. Picelli venne condannato a cinque anni di confino che scontò a Lampedusa e a Lipari, dopo sette mesi di carcere a Messina. Nel marzo 1932 fuggì dall'Italia. In Francia tenne conferenze tra gli esuli italiani, parlando più volte della resistenza di Parma. Nel luglio 1932 fu arrestato ed espulso dalla Francia. Si rifugiò in Belgio e quindi in Unione Sovietica. Picelli lasciò la Russia, nel 1936, per andare in Spagna a combattere il Franchismo nella guerra civile spagnola.
LE DICHIARAZIONI – “Con questo monumento, deliberato all'unanimità dalla giunta e frutto di un percorso condiviso con il mondo associativo, - tiene a sottolineare il sindaco Pietro Vignali - onoriamo un personaggio importante, che ha lottato con grande coraggio per la libertà di tutti e rappresenta un punto di riferimento nella storia della città”.
“Oggi l’Amministrazione comunale dà risposta alla richiesta delle associazioni partigiane, che da più di dieci anni chiedevano un monumento per onorare la memoria dell’eroe delle barricate”, dichiara l’assessore alla Cultura, Luca Sommi. “Guido Picelli – aggiunge – si è sempre battuto per difendere la democrazia e la libertà, e nelle giornate dell’agosto del ’22 ha portato avanti quei valori che poi sono germogliati nella Resistenza”.
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