Comunicati Stampa

23.05.08 / FAMIGLIA E PERSONA / Ufficio Stampa

APRE LA MOSTRA “MOMO, NON HO TEMPO!”

APRE LA MOSTRA “MOMO, NON HO TEMPO!”


Apre oggi la mostra “Momo, non ho tempo!”, liberamente tratta dal romanzo “Momo” di Michael Ende, terza mostra prevista nell’ambito del progetto “Per educare un fanciullo serve un intero villaggio” promosso dall’Agenzia per la Famiglia del Comune di Parma in collaborazione con Forum Solidarietà e lassociazione culturale “Rinoceronte Incatenato” di Roma. La mostra rimarrà aperta fino al 2 giugno al Palazzetto Eucherio Sanvitale in Parco Ducale con i seguenti orari: 9/13 (sab. e dom. 10/13) 14/18.30 (sab. e dom. 14/19). A differenza delle prime due mostre già allestite, “Pinocchio nel Paese dei diritti” e “Dove sei Piccolo Principe?”, quest’ultima è stata interamente costruita a Parma, grazie all’impegno, alla disponibilità e alle energie di numerose realtà cittadine. 44 sponsor, 8 partner speciali, 63 associazioni di volontariato, 7 cooperative sociali, 7 istituti scolastici comprensivi: sono questi i numeri di quanti, in città, hanno aderito con entusiasmo al progetto e si sono messi a disposizione. In particolare: la cooperativa Le mani parlanti con il Progetto Giocamico e tutti i reparti della Pediatria dell’Ospedale Maggiore, la scuola Ferrari presente sempre in Ospedale, il liceo Porta, la Scuola per l’Europa, l’Università degli Studi di Parma con il Servizio Le Eli-Che, la cooperativa Sociale la bula, l’Istituto Penitenziario di Parma, l’Associazione Tam Tam e l’Istituto Comprensivo Toscanini, l’Agenzia per i Disabili con il progetto A casa con sostegno, l’Associazione Specchio Convesso, l’Istituto Comprensivo Salvo D’Acquisto. Tutti referenti delle realtà coinvolte da novembre 2007 hanno partecipato a incontri di formazione con Benedetto Tudino dell’associazione Rinoceronte Incatenato. Il gruppo di lavoro, dopo aver condiviso il testo “Momo” di Michael Ende, averlo rielaborato con percorsi di scrittura creativa, disegni e narrazioni, ha reso possibile il lavoro indipendente di bambini, ragazzi, studenti, volontari e carcerati che hanno pensato, ciascuno nella propria realtà, un pezzo della mostra. Le piccole scene in legno della mostra sono state costruite, in parte, dagli ospiti del carcere di Parma, che hanno tradotto in legno le idee scaturite dal gruppo di lavoro grazie a un laboratorio di falegnameria allestito allinterno dellIstituto penitenziario dagli educatori e dai falegnami della cooperativa "la bula". Nella giornata di oggi sono stati previsti due momenti inaugurali presso due di queste realtà, la Pediatria dell’Ospedale e gli Istituti Penitenziari: i bambini ricoverati e gli ospiti del carcere hanno dato, infatti, un contributo determinante alla mostra e al volume ad essa ispirato e, per la prima volta, si sono sentiti parte di un grande progetto che ha coinvolto tutta la città. Cooperativa Le mani parlanti - progetto Giocamico Referente: Cristina Premoli volontari coinvolti: 5 bambini coinvolti: 50, per un periodo di sei mesi progetto: gioco dell’Oca in versione 250 per 150 cm e laboratorio "Tiriciclo" con materiale sanitario. Con il coinvolgimento dei bambini ricoverati, è stato creato un gioco dell’Oca con i personaggi della storia di Momo. I volontari del progetto Giocamico, inoltre, animano in mostra uno spazio laboratoriale che trasforma il materiale sanitario in giocattoli divertenti. Istituto Comprensivo G. Ferrari (Scuola in Ospedale) Referente: Arcangela Consorti insegnanti coinvolte: 4 bambini coinvolti: 50 progetto: langolo delle coccole e laboratorio del cuscino. Le insegnanti della scuola in Ospedale hanno ideato con i bambini un angolo della mostra dove le persone possono “coccolarsi”. Perenbsp entrare in questo spazio è necessario un atto di coraggio perché come scrive una bimba ricoverata “anche i grandi non devono vergognarsi se hanno voglia di coccole”. Le insegnanti durante il periodo della mostra aiuteranno i giovani visitatori a personalizzare un cuscino che poi porteranno nell’angolo. Istituto Penitenziario di Parma Referente: Patrizia Critti educatori coinvolti: 3 personale di sorveglianza: 5 persone detenuti coinvolti: 10 (della sezione speciale) progetto: ideazione e costruzione dei plastici della città realizzati con la collaborazione della cooperativa la bula. Gli ospiti del carcere hanno ideato tre visioni della città quella che hanno lasciato, quella che immaginano oggi, quella che sperano di trovare quando usciranno. enbsp

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