Comunicati Stampa

15.12.08 / FAMIGLIA E PERSONA / Ufficio Stampa

NUOVO WELFARE, UN CONVEGNO AL CENTRO CONGRESSI

NUOVO WELFARE, UN CONVEGNO AL CENTRO CONGRESSI


Si è tenuto questa mattina, al Centro Congressi di Parma, un importante convegno sul tema “Le linee di sviluppo del nuovo welfare – Per un territorio che vuole promuovere qualità sociale e benessere”, iniziativa promossa dall’Assessorato alle Politiche sociali e di parità del Comune di Parma. L’obiettivo, quello di capire come il territorio di Parma, ricco di opportunità e risorse, possa evolvere verso un nuovo modello di welfare locale di comunità, che sappia coniugare sviluppo economico e benessere sociale. Il compito fondamentale dell’Amministrazione è dunque quello di favorire l’azione dei cittadini, per garantire l’instaurarsi di questa politica di crescita. “Welfare e sviluppo economico non devono essere contrapposti – ha detto il sindaco Pietro Vignali nel suo saluto. Il sociale non deve essere considerato solo assistenza a chi ha bisogno, ma anche promotore di sviluppo sociale. Servizi come l’assistenza agli anziani o quelli educativi per i bambini permettono ai genitori di andare a lavorare e, quindi, di produrre reddito. Se è vero che lo sviluppo è motore della socialità è vero anche il contrario. Viviamo in una società che è destinata a invecchiare sempre di più e ad avere sempre meno giovani, il che significa anche avere sempre meno reti familiari. Questo porterà inevitabilmente a un aumento della domanda, in termini sia quantitativi che qualitativi, in quanto sarà una domanda molto diversificata, ma all’interno di una società sempre meno produttrice di ricchezza”. “Quale sarà il welfare adeguato, in questo scenario? ha proseguito il sindaco Io penso a un welfare intersettoriale, in particolare all’integrazione fra il sociale e il sanitario. Poi, è necessario potenziare il rapporto pubblico - privato per poter effettivamente metter al centro degli interventi il destinatario e offrirgli reale passibilità di scelta. E il destinatario a cui riconoscere la centralità è la famiglia intesa nel suo complesso, risorsa da sostenere in quanto, al suo interno, essa ha spesso le capacità per essere autonoma, ma tali capacità devono essere adeguatamente sostenute e potenziate”. “In un momento di difficoltà economica come quello che stiamo vivendo – ha osservato l’assessore Paolo Zoni – anche il Comune di Parma ha dovuto effettuare tagli, di circa 4 milioni di euro, sulla spesa corrente prevista per il 2009. Pure, la spesa per i servizi alla persona è aumentata di 3 milioni e mezzo di euro (da 136 milioni a 139 e 500) e costituisce il 60% dell’intera spesa. Questo è significativo della politica che l’Amministrazione vuole portare avanti. E la stella polare di questa politica sarà il principio di sussidiarietà, in modo da incentivare il privato e il privato sociale a collaborare con il pubblico nell’erogazione dei servizi”. “Il convegno diventa un momento importante – ha inoltre dichiarato Zoni – in quanto proprio in questo periodo la nostra città ha avviato il processo di programmazione che porterà all’elaborazione del nuovo piano di zona distrettuale 2009/2011, che per la prima volta dovrà riguardare, oltre al settore sociale, anche quello socio-sanitario e sanitario. Il Comune di Parma è anche coinvolto nella complessa fase di costruzione del nuovo Piano attuativo locale (PAL), che la conferenza territoriale socio-sanitaria sta coordinando su tutto il territorio provinciale”. IL PROGRAMMA. Dopo i saluti iniziali e l’introduzione del Sindaco di Parma Pietro Vignali sono seguiti gli interventi di Lorenza Violini (Ordinario di Diritto Costituzionale – Università degli Studi di Milano), Luca Pesenti (Direttore ORES Lombardia e docente di Programmazione del welfare locale – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) e Paolo Zoni (Assessore alle Politiche sociali e di parità del Comune di Parma); alle 12, le conclusioni. I TEMI AL CENTRO DEL CONVEGNO. L’elaborazione di un nuovo welfare parte dal fondamentale principio di sussidiarietà, che comporta non solo il riconoscimento ed il rispetto, da parte dello Stato, delle comunità locali e dei corpi intermedi della società, ma anche il fatto che la sua azione sia finalizzata a garantire e sostenere l’autonomia di tali formazioni, qualora necessitino di un’azione statale di natura, per l’appunto, sussidiaria. Si tratta di un principio chiaramente antistatalista ma non antistatale. Il nuovo welfare deve gravitare intorno ai mercati sociali dei servizi di cura, che nascono in applicazione al principio di sussidiarietà e si caratterizzano a partire da quattro elementi portanti. Innanzitutto la distinzione sempre più marcata tra funzione di finanziamento (che resta in gran parte in capo allo Stato o agli enti locali), funzione di gestione (sempre più affidata ad organizzazioni di terzo settore e anche di mercato), funzione di acquisto (affidata agli utenti, in via diretta o in via indiretta attraverso l’utilizzo di personale addetto alla cura). A ciò si aggiunge il sostegno alla cura svolta direttamente all’interno delle famiglie attraverso l’introduzione di meccanismi innovativi. Gli interventi di supporto alle reti familiari sono essenzialmente di due tipi: sostegno economico alla famiglia, con particolare riferimento al caregiver, la cui attività in alcuni casi viene retribuita. Questo pagamento costituisce una notevole innovazione, perché rappresenta la prima forma di riconoscimento economico del lavoro familiare. Inoltre occorre procedere nel rendere più articolata l’offerta di servizi attraverso la regolarizzazione di soggetti privati, nell’ottica della costruzione di un welfare mix in cui partecipano a pari titolo attori pubblici e privati; in questa direzione vanno anche le misure di sostegno non solo sul lato della domanda, ma anche su quello dell’offerta dei servizi. All’interno di questa dinamica si inserisce anche l’accresciuta spinta all’introduzione di meccanismi di mercato di tipo competitivo, fondati su una regolazione contrattuale dei rapporti tra domanda e offerta dei servizi di cura. La pubblica amministrazione è chiamata a garantire una competizione effettiva e svolgere compiti di programmazione e controllo delle funzioni di erogazione al privato (profit e non profit) attraverso l’accreditamento. COMUNE DI PARMA: UNA RIFORMA POSSIBILE. Dall’analisi delle politiche sociali del Comune di Parma emerge la necessità di un processo di riforma nel segno della sussidiarietà. L’attuale sistema, sebbene sia tra i più efficienti d’Italia, appare ancora fortemente centrato sul soggetto pubblico. Risulta possibile, in un ottica sussidiaria, superare una logica di intervento settoriale e puntare verso un sistema di servizi efficaci nel lungo termine, capaci di aumentare il benessere sociale. Lo sviluppo delle politiche di welfare sussidiarie permette infatti un incremento della qualità della vita dei cittadini. E’ infatti necessario seguire una politica sussidiaria che favorisca la partecipazione attiva dei cittadini al processo di creazione del benessere generale, attraverso una co-responsabilizzazione di tutti gli attori sociali. Il Comune di Parma, ben organizzato e efficiente, rappresenta un terreno fertile e ricco di risorse per l’instaurarsi di questa politica di crescita. Sul piano operativo è possibile immaginare un percorso in alcune tappe. La prima riguarda la possibilità di una sperimentazione di un “voucher di conciliazione” per famiglie con minori, disabili e anziani da accudire, sotto una certa soglia di reddito. A ciò si potrà aggiungere lo studio di fattibilità dell’ipotesi “Buono famiglia”, che vada a regime nel breve periodo.

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>> Foto convegno (3,55 MiB)

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