Comunicati Stampa

21.12.09 / FAMIGLIA E PERSONA / Ufficio Stampa

SOCIAL MARKET,NEL 2009 RACCOLTE E DISTRIBUITE 200 TONNELLATE DI GENERI ALIMENTARI AGLI ENTI BENEFICI

SOCIAL MARKET,NEL 2009 RACCOLTE E DISTRIBUITE 200 TONNELLATE DI GENERI ALIMENTARI AGLI ENTI BENEFICI


Nuovi progetti per il 2010 Social Market, nel 2009 raccolte e distribuite 200 tonnellate di generi alimentari agli enti benefici Circa 200 tonnellate di prodotti alimentari raccolti: tutti distribuiti gratuitamente a enti benefici entro poche ore dal ritiro. L'obiettivo? Offrire un concreto sostegno a chi ha più bisogno, garantendo sempre la massima integrità dei prodotti, che sono pari a circa 500mila euro di controvalore prodotto (calcolato a 2,5 euro/kg) e a oltre 140mila pasti erogati (3.5 euro costo pasto unitario). Senza contare i circuiti di Fidenza e di Colorno. Questi sono i dati - davvero notevoli - del 2010 di Social Market Parma, circuito solidale per la raccolta continuativa di donazioni alimentari (si tratta sempre di prodotti freschi e freschissimi), possibile grazie all'importante sinergia attivata da Aziende Private, Terzo Settore ed enti pubblici. Il mantenimento della catena del freddo per i prodotti deperibili viene garantita dall’utilizzo di un apposito mezzo refrigerato. Il sostegno al circuito è fornito da Fondazione CARIPARMA, Provincia di Parma e Comune di Parma. I PARTNER - Le donazioni continuative di derrate alimentari vengono garantite grazie ai Partner Aziendali del Progetto: CONAD, COOP, DESPAR, SIGMA, Rizzoli Emanuelli, Delicius, SAL Frutta. Le donazioni avvengono con frequenza quotidiana per i punti vendita appartenenti al circuito della grande distribuzione, mentre per le industrie alimentari la cadenza è circa trimestrale. I BENEFICIARI - I beneficiari sono: Mensa di Padre Lino, Istituto del Buon Pastore, Casa Famiglia Oltretorrente, PIM Onlus, La Bula Onlus, Centro Aiuto alla Vita, Associazione San Cristoforo, Insieme Onlus, Avalon ONLUS, Mondo X Onlus, Casa della Giovane, Cabiria Onlus, Sulle orme di Padre Lino-sede Pubblica Assistenza. OBIETTIVI 2010 - Per il 2010 si intende procedere all'allargamento del circuito solidale con il recupero di prodotti provenienti dalla ristorazione scolastica. A tale scopo, grazie a una progettualità che vede congiuntamente impegnati il Comune di Parma, Assessorato ai servizi educativi, CAMST ed AUSL, da gennaio partirà una fase sperimentale di recupero dei prodotti provenienti dalla ristorazione scolastica. L’AUSL fornirà supporto operativo, anche attraverso corsi di formazione per la corretta manipolazione degli alimenti a favore dei volontari e la produzione di linee guida. Il Comune di Parma, da parte sua, attiverà la progettualità sulle sei scuole cittadine (primarie o secondarie di primo grado) individuate, potenziando così la specifica iniziativa di educazione alimentare condotta nell'ambito del progetto "Crescere in armonia". Camst, infine, sarà il produttore e fornitore dei pasti nelle scuole oggetto della sperimentazione. Si intende inoltre procedere alla firma di un accordo quadro per la messa a regime di social market, condiviso tra Comune, Provincia, AUSL, Enìa, Aziende, che ricomprenda sia il recupero dei prodotti dagli esercizi commerciali che il recupero dei prodotti da ristorazione scolastica, in stretta sinergia con l’AUSL. Obiettivo: fornire la massima garanzia a tutte le parti interessate, dai donatori agli utenti, del corretto stato di conservazione dei prodotti. “Il Social Market Parma è l’idea che lo spreco possa diventare una risorsa – sottolinea il vicesindaco con delega ai Servizi educativi Paolo Buzzi – ma è nostra intenzione estendere il progetto in forma sperimentale in sei scuole di Parma. Ogni giorno serviamo 13mila pasti, con sprechi che stiamo cercando di limitare o eliminare. Le scuole possono davvero essere il volano educativo per un consumo responsabile”. “Come Assessorato all’Ambiente – ha dichiarato l’assessore Cristina Sassi – sosteniamo un progetto che ha una forte valenza ambientale e ci induce a stili di vita più sobri. Se lo spreco in generale è pessimo, lo spreco di cibo lo è ancora di più”.

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