Scuola per l'Europa, posata la prima pietra
Con la posa della prima pietra, prendono il via oggi i lavori per la realizzazione della nuova Scuola per l’Europa, che ospiterà circa 900 alunni, sia figli dei dipendenti Efsa che risiedono in città che bambini e ragazzi di Parma. L’obiettivo è quello di creare, attraverso un percorso scolastico dalle scuole materne alle superiori, un luogo di apprendimento che sia punto di incontro tra il patrimonio culturale dell’Unione Europea e quello locale.
I lavori, affidati all’Ati (associazione tempo
Il progetto
La nuova scuola sorgerà nella zona del Campus universitario, precisamente su un’area di 86 mila metri quadrati ad est degli edifici universitari e sarà facilmente raggiungibile da ogni parte della città grazie all’immediato accesso alla tangenziale. La struttura, che risponde ai requisiti dell’Unione Europea per gli insediamenti scolastici, sarà organizzata come un piccolo “campus”. Al suo interno ospiterà una scuola materna, una elementare, medie inferiori e superiori.
Gli edifici in tutto saranno sette, riuniti in una specie di chiostro, pensato per garantire percorsi coperti fra le varie strutture e per dare un senso di unitarietà al progetto. Ogni ciclo scolastico disporrà di una struttura propria e negli altri immobili troveranno spazio i locali della direzione, la biblioteca, un auditorium, una palestra e una mensa da 400 posti. Nell’area che ospiterà la scuola, gli spazi verdi verranno armonizzati con le strutture architettoniche.
E’ stato inoltre predisposto un progetto per un ipotetico ampliamento della struttura in un prossimo futuro, che prevede spazi per poter accogliere circa 1200 studenti.
I bambini che frequenteranno la materna saranno suddivisi in 5 sezioni per due anni di corso, mentre gli alunni della elementare, media inferiore e superiore avranno a disposizione tre sezioni per ogni anno di corso.
Il percorso di apprendimento avverrà in tre lingue: inglese, francese e italiano. Saranno inoltre realizzati dei laboratori linguistici per fare in modo che gli alunni stranieri approfondiscano la conoscenza della propria lingua d'origine.
L’Ati che realizzerà la scuola ha offerto un rialzo dell’1% rispetto al prezzo posto a base d’asta per l’alienazione dell’ex scuola Pascoli, in viale Saffi, e ha garantito uno sconto sui lavori dello 0,75% rispetto ad un iniziale 0,5%.
L’impresa effettuerà inoltre migliorie sulla nuova palestra in legno, sull’arredo dell’auditorium con l’installazione di 300 poltroncine, sul potenziamento dell’impianto per la produzione di acqua calda e sull’aumento dei pannelli fotovoltaici installati.
Le dichiarazioni
“Si tratta di un’opera complessa e imponente – afferma il sindaco Pietro Vignali – composta da 7 edifici. Sarà una sorta di Campus dell’istruzione che ospiterà l’intero ciclo scolastico, dalla scuola materna alle superiori. Questa struttura, insieme alla nuova sede Efsa, alla cui inaugurazione, prevista a settembre, abbiamo invitato il presidente della Repubblica, e alla scuola di alta formazione, farà diventare Parma un polo europeo della sicurezza alimentare”.
“La nuova scuola europea – spiega il direttore esecutivo dell’Efsa Catherine Geslain-Lanéelle – rappresenta un progetto importantissimo per l’Efsa perché consente di ottenere anche ai bambini italiani che vivono a Parma una educazione di alto livello e di una preparazione riconosciuta in tutta Europa. Mi complimento con il sindaco Vignali per la sua azione e supporto efficace a favore di tutti questi importanti progetti”.
“Oggi non posiamo una pietra – rimarca il vicesindaco Paolo Buzzi – ma costruiamo una speranza per i nostri giovani. Con questo passaggio si conclude un iter lungo e complesso che consente di realizzare una scuola di eccellenza a livello europeo. Abbiamo scelto questi spazi perché ci permettono di prevedere anche una possibile espansione della scuola in un prossimo futuro”.
“Ringrazio tutti coloro che a vario titolo hanno permesso di arrivare a questo primo importante risultato – sottolinea Francesco Fochi, amministratore unico della Stu Authority – Il progetto è stato pensato per una possibile espansione futura della scuola che potrà arrivare a ospitare 1200 bambini, nel caso l’iniziativa, come tutti ci auguriamo, avrà grande successo”.
Caterina Veglione, direttrice della scuola europea, afferma: "Un cantiere per l’Europa è aperto, è già un primo traguardo ed ha un valore aggiunto per le persone che hanno contribuito a raggiungerlo con tenacia, con impegno, anticipando il futuro con lo spirito di chi ci crede. Questo spirito ho trovato a Parma tra gli insegnanti, tra i genitori, tra gli amministratori comunali e nelle istituzioni. Il cantiere dei lavori è aperto anche nella scuola, è un cantiere permanente, un cantiere educativo che costruisce competenze chiave, capaci di conciliare identità e pluralismo, diritti e doveri, eguaglianza ed eccellenza tra tutti gli strati sociali. Un cantiere d’intercultura, di identità progettata per cittadini europei consapevoli e solidali”.
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