“Una casa per ricominciare”, 31 alloggi per le fasce deboli
31 alloggi destinati a famiglie e a persone in difficoltà, che grazie alla stretta sinergia tra l’Assessorato al Welfare e quello alle Politiche Abitative del Comune, consentiranno l’avvio di un percorso per migliorare la propria condizione sociale.
E’ questo l’obiettivo del progetto “Una casa per ricominciare”, attivato mediante una specifica convenzione fra il Comune e la società Casadesso, che ha già assegnato 9 alloggi ad altrettanti nuclei familiari, mentre altri sei saranno assegnati a br
31 alloggi destinati a famiglie e a persone in difficoltà, che grazie alla stretta sinergia tra l’Assessorato al Welfare e quello alle Politiche Abitative del Comune, consentiranno l’avvio di un percorso per migliorare la propria condizione sociale.
E’ questo l’obiettivo del progetto “Una casa per ricominciare”, attivato mediante una specifica convenzione fra il Comune e la società Casadesso, che ha già assegnato 9 alloggi ad altrettanti nuclei familiari, mentre altri sei saranno assegnati a breve.
Il progetto “Una casa per ricominciare” si rivolge ai nuclei monogenitoriali, ai nuclei e alle famiglie con minori, alle persone a rischio emarginazione, ai nuclei familiari in condizioni di elevata fragilità o indigenza, e intende garantire una risposta complessiva ai bisogni di reinserimento sociale, attraverso la messa a disposizione di un alloggio a chi vive in una condizione accertata di emergenza abitativa e di insussistenza di risorse economiche.
Il progetto è particolarmente indirizzato alle “nuove povertà”, in particolare a nuclei e persone la cui situazione emergenziale è legata ad una separazione, alla perdita del lavoro, all’assenza di reti familiari, all’uscita da esperienze di maltrattamento o sfruttamento.
Gli alloggi già arredati e messi a disposizione del progetto da parte di Casadesso a Vicofertile Sud e in via Budellungo sono 31, e vengono temporaneamente assegnati dal Settore Welfare del Comune a quelle persone o a quei nuclei familiari assistiti dai servizi sociali con un progetto assistenziale individualizzato.
La spesa prevista ammonta a circa 190 mila euro (la cifra comprende il costo delle utenze e i costi di gestione) e permetterà un significativo risparmio per le casse comunali, in quanto i nuclei verranno trasferiti dalle comunità e dai residence agli alloggi di Casadesso. Il Comune trasferirà a Casadesso le risorse corrispondenti ai costi di locazione e gestione degli alloggi.
Le finalità del progetto
A fronte di un’emergenza abitativa di un nucleo o di una persona in carico, il servizio sociale deve provvedere frequentemente all’inserimento in comunità, in strutture protette o, in alcuni casi, in residence privati. Il ricorso a queste strutture è spesso improprio, perché le persone sono in grado di gestirsi in sufficiente autonomia pur non essendo in grado di procurarsi un alloggio per gravi carenze reddituali e assenza di una rete familiare di supporto.
Ad oggi la spesa per l’inserimento improprio in struttura o residence di 16 nuclei familiari ammonta a 330 mila euro all’anno. Il progetto consente invece al Comune di realizzare un significativo risparmio economico a fronte di un incremento della risposta ai bisogni, e nello stesso tempo garantisce a Casadesso l’introito dei canoni previsti.
In cosa consiste l’intervento
Il settore Welfare ha stipulato una convenzione con Casadesso, con la quale ha ottenuto la disponibilità di 31 alloggi per due anni, avviando così il progetto sperimentale. Tutte le spese di affitto, utenze e condominiali saranno in capo al Settore Welfare che richiederà una compartecipazione agli utenti, graduata sulla base dell’effettiva capacità reddituale. Gli alloggi saranno assegnati da un’apposita commissione tecnica, sulla base dei progetti individualizzati proposti dalle assistenti sociali del Servizio territoriale.
DICHIARAZIONI
“Il nostro obiettivo - ha spiegato l’assessore alle Politiche abitative Giuseppe Pellacini - è quello di dare una risposta significativa in un momento difficile come questo, con la crisi economica che non ci abbandona e con gli sfratti purtroppo in aumento. Con questo progetto diamo una risposta sociale importante. Prima molte situazioni venivano gestite ricorrendo a residence o dormitori, oggi cerchiamo di superare questo ‘concetto’ dando risposte con i nostri alloggi. Questo consentirà anche un significativo risparmio per le casse comunali”.
“Si tratta di un intervento pensato per ricreare le condizioni di autonomia delle persone, che offre un punto di appoggio ai cittadini affinché possano trovare la forza per tornare a programmare la loro vita in modo soddisfacente. Non si tratta dunque di un intervento assistenzialistico - ha sottolineato l’assessore al Welfare Lorenzo Lasagna -. La casa oggi è sempre più un bene primario da difendere. La crisi sta mettendo in difficoltà tante famiglie. Anche quelle che fino a poco tempo fa erano considerate al riparo dal rischio di perdere la casa. Di fronte a questo nuovo quadro l’Amministrazione ha messo in campo risposte nuove e immediate”.
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