Comunicati Stampa

17.06.09 / GIOVANI E CREATIVITÀ / Ufficio Stampa

NUOVI SERVIZI PER LA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI LAVORO E CURA PER FAMIGLIE CON BIMBI DA 0 A 3 ANNI

NUOVI SERVIZI PER LA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI LAVORO E CURA PER FAMIGLIE CON BIMBI DA 0 A 3 ANNI


Nuovi servizi per la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura per famiglie con bambini da 0 a 3 anni: il nidononnido e l’Albo delle baby sitter. Questa mattina, in Municipio, si è parlato di servizi alternativi al nido d’infanzia, che perseguono il fine di azzerare le liste di attesa e di consentire alle famiglie una più facile conciliazione tra i tempi di lavoro e quelli di cura dei figli da 0 a 3 anni. Si tratta del servizio di nidononnido e dell’Albo delle baby sitter, che sarà pubblicato e quindi a disposizione delle famiglie dalla settimana prossima. “Questi nuovi servizi, sperimentali e innovativi, - spiega il vicesindaco Paolo Buzzi - rappresentano una scommessa importante nell’impegno preso dall’Amministrazione di incrementare i servizi per la prima infanzia della città, con l’obiettivo di azzerare le liste d’attesa e offrire alle famiglie orari più flessibili. L’avvio del primo nidononnido ha consentito di accogliere 12 bambini e rispondere così alla domanda di famiglie ancora in lista d’attesa per l’anno scolastico 2008/2009, garantendo un servizio di qualità a fronte d minori costi sia per gli utenti che per l’Amministrazione. Quanto all’Albo delle baby sitter, poi, diamo una possibilità in più di scelta per l’accudimento dei propri figli, mettendo a disposizione personale qualificato, che ha seguito un percorso di formazione idoneo a svolgere questo lavoro”. 1) NidoNonNido, il nuovo servizio sperimentale socio-educativo per bambini da 12 a 36 mesi. Nella primavera scorsa ha preso l’avvio il primo servizio di NidoNonNido “Lo scricciolo” in via Argonne 2 promosso dall’assessorato alle Politiche per l’Infanzia e per la Scuola del Comune di Parma e gestito dalla cooperativa kaleido.s, cui è stato affidato a seguito di avviso pubblico. “Lo scricciolo” accoglie 12 bambini. A partire da settembre è prevista l’apertura di ulteriori tre strutture, per un numero complessivo di 36 posti, in piazzale Santa Fiora (gestito da coop. kaleido.s), viale Mentana (gestito da coop. kaleido.s) e via Veroni (gestito da coop. Terra dei colori). Oltre ai 12 posti dello “Scricciolo”, sono stati già assegnati i 12 della struttura di piazzale Santa Fiora. A luglio verranno proposti i restanti 24 posti alle famiglie che risulteranno in lista d’attesa. Per verificare la rispondenza di questo servizio ai bisogni delle famiglie, è stata attivata una indagine all’interno del bando di iscrizione per l’anno scolastico 2009/10 in cui 183 famiglie si sono dichiarate interessate a questa nuova proposta. NidoNonNido va nella direzione della conciliazione dei tempi di cura e dei tempi di lavoro: rivolto a bambini da 12 a 36 mesi, permette la frequenza con orari flessibili per agevolare i genitori con orari di lavoro atipici. Il servizio è aperto, infatti, dalle 7.30 alle 18.30, con possibilità di anticipare l’apertura e posticipare la chiusura per andare incontro alle esigenze delle famiglie; vi è garantita la presenza di un educatore professionale più quella di 3 adulti che si alternano nella cura dei bambini. Gli adulti di affiancamento sono stati selezionati grazie a un bando indetto dall’Amministrazione comunale nel mese di gennaio 2009. Su 200 domande pervenute, sono state selezionate 18 figure adulte che hanno effettuato il percorso formativo previsto sia all’interno delle strutture di nido d’infanzia comunali che direttamente nel servizio di nidononnido attivato in via Argonne Il servizio è aperto 11 mesi all’anno, da settembre a luglio; funziona 5 giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì, con possibilità di apertura anche al sabato mattina qualora se ne ravvisasse la necessità; aperto dalle 7.30 alle 18.30, è possibile la frequenza anche frazionata in più periodi nell’arco della giornata. Per le situazioni di lavoro atipiche è ipotizzabile anche l’apertura anticipata e l’aumento di orario dopo le 18.30, fermo restando che il bambino può frequentare per un massimo di 10 ore giornaliere, orario massimo di frequenza previsto anche per il nido tradizionale; 12 sono i bambini che possono essere accolti, di cui 8 iscritti nelle graduatorie comunali e 4 a disposizione del Settore sociale, per le situazioni che rientrano in questo ambito di intervento; il servizio di ristorazione è veicolato; le rette per le famiglie, a parità di Isee, sono pari a circa la metà di quelle del nido tradizionale, essendo inferiore il costo del servizio. Il personale è composto di un educatore in possesso del titolo di studio previsto dalla normativa vigente e un’esperienza consolidata nei servizi alla prima infanzia e 3 adulti, con titolo di studio di legge, che alternano la loro compresenza con l’educatore; questi adulti hanno un ruolo di supporto all’educatore nei momenti di cura previsti nell’organizzazione della giornata educativa - quali il cambio, il pasto, il sonno - nonché di compresenza nelle proposte di gioco e un ruolo relativo alla garanzia degli aspetti igienico sanitari della struttura. È garantito in itinere il supporto formativo da parte del Coordinamento pedagogico del Comune sia attraverso momenti teorici che attraverso momenti di supervisione e confronto sulle situazioni lavorative. Il Coordinamento pedagogico ha, inoltre, una funzione di monitoraggio, controllo e verifica della sperimentazione oltre che di messa in rete con i servizi del territorio. 2) Pubblicazione Albo comunale delle baby sitter Sarà in pubblicazione da lunedì 22 giugno l’Albo delle baby sitter, costituito dal Comune di Parma, cui le famiglie della città potranno attingere per l’accudimento dei propri bimbi da 0 a 3 anni. Si è concluso il primo ciclo di tirocini teorico-pratici che si sono svolti nei mesi di aprile e maggio, all’interno delle strutture di nido d’infanzia comunali, per un primo gruppo delle 200 persone che avevano risposto al bando per il reperimento di figure adulte da impiegare in servizi complementari per il sostegno alle famiglie. L’Albo è formato, ad oggi, da 35 persone, cui se ne aggiungeranno altre a conclusione dei tirocini del mese di giugno, e sarà successivamente aggiornato dopo i tirocini che si svolgeranno a partire dal mese di ottobre 2009. Le future baby sitter sono state selezionate in base alla valutazione del tirocinio svolto, effettuata dalle educatrici tutor dei servizi, e da un successivo colloquio di idoneità. L’Albo, nel quale sono inseriti il nominativo e la disponibilità oraria, è a disposizione presso: - Punto Accoglienza del D.U.C. - Strutture di Nido d’Infanzia Comunali e di ParmaInfanzia - Sito del Comune di Parma www@comune.parma.it. Per contattare le baby sitter le famiglie interessate potranno telefonare al numero 0521.218538, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 10 o tramite l’indirizzo di posta elettronica: coordinamentonidi@comune.parma.it. Lo scenario Il progetto sperimentale della costituzione di un Albo comunale delle baby sitter, a cui possono attingere le singole famiglie e i servizi interessati, nasce come ulteriore e nuova risposta ai bisogni delle famiglie con bambini piccoli, in una realtà territoriale già ricca di servizi educativi di qualità che hanno contribuito a sviluppare una vera e propria cultura dell’infanzia, ma che ancora non riesce a dare una piena risposta a tutte le esigenze espresse dalle famiglie. Nella formulazione di questo progetto si è partiti da alcune considerazioni relative alle difficoltà a cui si trovano a fare fronte oggi i giovani genitori nel conciliare gli impegni organizzativi richiesti dall’allevare un figlio: • lo scollamento delle nuove famiglie da quelle di origine: i nonni spesso non sono più materialmente vicini e quindi non disponibili o sono ancora impegnati nell’attività lavorativa; • è scomparsa quella rete di vicinato, di amicizie e relazioni sociali che in passato garantivano una forma di “sorveglianza dei bambini” socialmente diffusa; • la necessità di fare fronte ai vari accadimenti non prevedibili nell’organizzazione familiare, che richiedono di trovare un aiuto saltuario o continuativo per il bambino anche là dove il bambino frequenta i servizi del territorio; • le liste d’attesa dei servizi per la prima infanzia per cui anche la famiglia che sarebbe orientata verso il nido ha necessità di trovare soluzioni diverse. In mancanza di una rete parentale di sostegno, la soluzione più a portata di mano per la coppia che necessita di un aiuto per l’accudimento del bambino è il ricorso alla baby sitter. Chi è la baby sitter La presenza di una figura sostitutiva materna può essere ricercata molto indietro nel tempo, si pensi al ruolo della nutrice, della balia, della governante; ma all’interno dello scenario sopra delineato come si colloca la figura della tata/baby sitter? Questa figura sembra oggi essere caratterizzata da tratti di improvvisazione e saltuarietà. Il ricorso a giovani parenti, alle figlie di amici o a donne adulte variamente raccomandate attraverso il passa parola, l’utilizzo della colf o della badante come figure capaci di fare tutto, fanno emergere un quadro poco rassicurante, in cui la professionalità può essere riassunta nella frase “le piacciono tanto i bambini”. Quale profilo è possibile delineare allora per la figura della baby sitter? Ad esse oggi si può richiedere di essere delle professioniste con un adeguato bagaglio teorico-pratico capaci di stabilire autonome e significative relazioni con il bambino e la sua famiglia, sapendo utilizzare la rete di risorse educative presenti sul territorio. Obiettivi del corso formativo Il corso di formazione ha come obiettivo quello di fornire una adeguata preparazione teorico-pratica a chi intende svolgere un’assistenza diretta ai bambini nel loro domicilio, realizzando la propria attività in modo autonomo e in rapporto diretto con la famiglia. La realizzazione di un percorso formativo per la costruzione di una figura professionale, adeguata alle richieste delle famiglie e capace di rispondere ai bisogni dei bambini, richiede innanzitutto che la “tata” sia vissuta non come una specie di colf “tuttofare”, ma come esperta a pieno titolo dell’educazione, con una credibilità avallata dall’autorevolezza dell’Ente pubblico, che si fa garante dei requisiti di qualità. Come ritrovare la ricchezza del sapere sull’infanzia costruito dall’esperienza del personale educativo del nido, nel lavoro della baby sitter? Alcuni presupposti: • Il bambino del nido è un bambino “sociale”, capace di relazionarsi con i pari in una dimensione attenta alle dinamiche del gruppo di coetanei, mentre il bambino della “tata” è un bambino “solo” con un unico adulto di riferimento. • Il genitore del nido è il “cliente” del servizio ma non è il datore di lavoro delle educatrici, mentre la famiglia che ingaggia la baby sitter rappresenta il suo riferimento anche dal punto di vista contrattuale. Questo status influisce non solo sul diverso potere contrattuale, ma può rischiare di indebolire l’autorevolezza della baby sitter nel suo proporsi come partner della famiglia nell’educazione del bambino. • L’educatrice del nido è un’educatrice “sociale”, che lavora in un gruppo e che si confronta in modo sistematico con gli altri, che ha spazi e tempi garantiti per incontri di scambio, confronto, di aggiornamento, di formazione in servizio seguita da esperti, mentre la baby sitter lavora da sola senza opportunità di incontro e confronto in merito al proprio lavoro. E’ da queste riflessioni che diventa importante proporre una organizzazione del percorso formativo con i seguenti obiettivi: 1. Conferire dignità a una professione che è spesso vissuta come unica alternativa alla mancanza di lavoro. 2. Rafforzare le competenze in campo pedagogico-didattico. 3. Offrire alle famiglie la possibilità di ricorrere a personale qualificato. 4. Ampliare l’ambito di intervento della Pubblica Amministrazione nei confronti della prima infanzia. 5. Valorizzare il sapere e le capacità professionali del personale educativo che opera nei servizi alla prima infanzia.

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